Uno spettatore si lamenta: “Troppo freddo al concerto Aml”

Troppo freddo per il concerto del pianista Pietro De Maria, che ha concluso la stagione di musica da camera a Aml. Lo sostiene uno dei partecipanti: “applauso liberatorio, domenica sera per Pietro De Maria, dopo un concerto eccezionale, sia per il valore indiscusso dell’artista sia per le condizioni in cui si è svolto. Già, perché l’applauso, lungo, vigoroso, oserei dire interminabile, ha permesso al pubblico di riaversi, di scaldarsi dopo una eccezionale ibernazione durata un’ora e mezzo di concerto più l’attesa di un’altra ora per chi ha acquistato i biglietti e preso posto dopo le 16”, così scrive un nostro lettore.
“Quello che mi risulta difficile comprendere – sottolinea – è come sia possibile organizzare un evento di questo spessore senza tenere minimamente conto che siamo alla metà di marzo e che un luogo chiuso, vuoto e privo di riscaldamento come una chiesa avrebbe avuto una temperatura interna inadatta e inaccettabile per un pubblico costretto a rimanere praticamente immobile, senza pause, per un’ora e mezzo. E’ la prima volta che vedo un pianista esibirsi con scarpe da cantiere, evidentemente il povero De Maria ha capito che se non voleva congelarsi i piedi doveva trovare un rimedio drastico, poco elegante ma efficiente. Personalmente, dopo una quarantina di minuti ho iniziato ad avere un freddo molto, molto fastidioso e guardando la sala e i volti dei presenti ho colto un disagio diffuso: vista l’età media molto avanzata dei presenti, non mi stupirei se una gran parte di loro sia finita a letto con qualche malanno. Ora so, a mie spese, che a Lucca per i concerti è meglio venire vestiti come si va all’Abetone a gennaio”.