Provincia, il Comune si impegna per i dipendenti

17 marzo 2015 | 20:26
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Provincia, il Comune si impegna per i dipendenti

La riorganizzazione della Provincia di Lucca non piace (quasi) a nessuno. E non piace soprattutto a loro: ai dipendenti di Palazzo Ducale una cui delegazione era presente stasera alla seduta del consiglio comunale di Lucca dove si è approvato con 30 voti favoreli (l’unanimità) l’ordine del giorno bipartisan, firmato da Battistini per il Pd, Allegretti per Lucca Civica, Martinelli e Macera per Forza Italia, Giorgi del Movimento Cinque Stelle e Mura per Noi per Lucca al centro, a difesa soprattutto delle professionalità e del personale in forza agli uffici di Palazzo Ducale. Una seduta molto partecipata e inizialmente movimentata da alcuni cittadini del comitato di Pontetetto che hanno tentato di esporre striscioni in aula ma sono stati richiamati al rispetto del regolamento del Consiglio dal presidente Matte Garzella. Una donna del gruppo però, poco dopo, si è messa a gridare: “Basta, noi non ne possiamo più”. Rivendicando il diritto di essere ascoltata, anche in quella sede, sul progetto di riqualificazione del quartiere Giardino. Il presidente Garzella ha invitato alla calma e un agente della polizia municipale è intervenuto per placare la singolare protesta della signora, ma senza riuscirci. La seduta allora è stata interrotta e ripresa poco dopo. Il tema della serata era molto più serio: la giunta Tambellini si è messa già al lavoro per garantire i posti di lavoro per tutti quegli uffici della Provincia che saranno smantellati o affidati agli altri enti locali. Lo ha detto l’assessore al personale, Francesco Raspini, che, in attesa di conoscere la cifra esatta delle risorse a disposizione per questa partita, ha parlato della possibilità di assorbire in Comune dagli otto agli undici dipendenti della Provincia. In più c’è l’idea di destinare le risorse per un contratto a tempo indeterminato per i progetti europei all’ufficio competente di Palazzo Ducale, in modo così da salvaguardare anche quel settore.

Il sindaco Alessandro Tambellini spiega che il Comune è già impegnato a “governare” con “tutta la responsabilità possibile” la questione delle funzioni e del personale della Provincia: “Sappiamo quanto c’è bisogno di programmazione e di attività sul territorio – dice -. Da parte mia non mi sottraggo in alcun modo ai compiti che mi assegna l’ordine del giorno di questa sera e già da domani mi adopererò in tutti i modi per gestire questa fase delicata e tutelare il personale della Provincia. La mia disponibilità è massima”. “Dobbiamo fare i conti con risorse limitate – ha detto l’assessore al personale, Francesco Raspini – ma la sfida è quella di garantire il più possibile l’occupazione. Quello che possiamo fare come ente è molto e lo faremo”. “Saranno disponibili comunque anche risorse regionali – aggiunge -: l’altra sfida è quella delle funzioni. Sono in corso contatti con altri comuni per valutare come gestire questa novità e avviare un percorso che sicuramente non sarà facile, ma abbiamo raccolto volentieri la sfida. Il sindaco sta concordando già in questi giorni un incontro con i colleghi della Piana. Il Comune capoluogo ha inevitabilmente una funzione di motore: intendiamo stare in questa partita con tutto il peso che è necessario e che sentiamo di avere”. L’altra partita è quella delle assunzioni che dovrà prevedere l’amministrazione comunale. “Lo si vedrà alla luce delle risorse che saranno assegnate – dice Raspini -: a seconda di queste, individueremo un numero di dipendenti della Provincia che andremo ad assumere. Si parla dalle otto alle undici persone, ma è una cifra assolutamente teorica. Vedremo, quando ci saranno le risorse, cosa ci sarà consentito. Ma il Comune di Lucca non ha nessuna intenzione di sottrarsi, anzi l’impegno è quello di dare continuità alle funzioni attuate finora dalla Provincia. Allo stato abbiamo comunque delle risorse che avevamo destinato all’assunzione di una unità a tempo indeterminato per l’ufficio che si occupa di progetti europei. Alcuni giorni fa abbiamo dato al presidente della Provincia la disponibilità a occupare queste risorse per le professionalità che sono al lavoro nel settore negli uffici di Palazzo Ducale e la risposta è stata positiva”.
Un documento, quello presentato stasera, preparato e emendato con il contributo di tutte le forze che lo hanno sottoscritto nel corso del confronto avviato nella commissione partecipazione, e che impegna il sindaco e la giunta del Comune di Lucca ad avviare un percorso con gli altri enti locali con l’obiettivo di riorganizzare le funzioni che deriveranno dal riassetto della Provincia e a tutelare soprattutto l’occupazione. L’ordine del giorno è stato presentato dal presidente Renato Bonturi, e commentato dagli schieramenti. Dopo qualche critica giunta nel merito di alcuni passaggi del testo da parte di Roberto Lenzi (Idv), Mauro Macera di Forza Italia ha difeso la volontà dei proponenti di esprimere attenzione di fronte ai problemi che porterà la riorganizzazione della Provincia. E’ d’accordo anche Giorgio Mura, di Noi per Lucca al Centro: “E’ necessario che non si perda nemmeno un posto di lavoro. Angelo Monticelli, consigliere di Insieme per Favilla sindaco, pur non essendo firmatario dell’odg, ha dichiarato di essere favorevole alla sua approvazione. “Siamo qui – ha detto il capogruppo del Pd, Francesco Battistini, criticando la legge Delrio – per farci carico, come Comune capoluogo, dei problemi derivanti dalla riforma. Credo che Lucca debba conservare la sua centralità. E’ preoccupante, tuttavia, che in merito alla riforma Anci non stia dando ancora delle indicazioni ai Comuni. C’è il grosso problema della sostenibilità economica, inutile nasconderlo – dice ancora Battistini -. E’ importante che ci facciamo carico di chiedere un supporto temporaneo al governo e alla Regione, in modo da ottenere un fondo per salvare il posto di lavoro a quanti più dipendenti possibili. Era necessario che, a monte, fossero previste delle risorse. Era necessario prevedere cioè degli aiuti dal governo al Comune. Dobbiamo fare poi una battaglia culturale, perché i dipendenti delle Province sono delle risorse, persone con la loro professionalità necessarie ai cittadini. Chiedo al sindaco che si faccia carico di convocare i colleghi della provincia e che si faccia portavoce con il governo di tutte queste richieste”. Virginia Lucchesi (Lucca Civica) ha sottolineato la condivisione dell’ordine del giorno anche dal suo gruppo consiliare, ma è Marco Martinelli (Forza Italia) ad attaccare, in particolare, Francesco Battistini (Pd): “Con la Legge Del Rio è stata concepita una riforma con la fiducia al governo esautorando il Parlamento dalla possibilità di esprimersi liberamente e quindi la democrazia. Il disegno di Legge sulle Province, approvato, si può definire a tutti gli effetti una vera e propria Legge truffa. Questa nuova Legge non abolisce le Province, ma crea Enti di secondo livello: di fatto ‘trasforma’ le Province in ‘Enti di area vasta’, li sottrae alla rappresentanza democratica, escludendo ogni tipo di elezione diretta, con l’obiettivo di rendere le nuove Province e le nuove città metropolitane assemblee monocolore di sinistra. Un provvedimento incostituzionale, confuso, con norme ingarbugliate, che non semplifica e non sburocratizza, ma aumenta il disordine sulla gestione dei servizi a livello locale creando nuovi problemi a imprese e cittadini. I presunti risparmi? Oggi le Province ‘costano’ 8,6 miliardi l’anno per le spese ordinarie. 2,2 miliardi di euro l’anno è il costo dei dipendenti. Gli impiegati e i dirigenti sono 61.000, per 1.272 Consiglieri provinciali e 395 assessori. Quanto farà risparmiare il ddl approvato ? Solo i 100 milioni delle mancate elezioni, a fronte di 8 miliardi di spese correnti. Praticamente nulla. Forza Italia ha votato contro la legge Del Rio perché il nostro partito voleva una vera e propria revisione complessiva dell’architettura dello Stato: si sarebbe dovuto mettere in discussione tutte le funzioni in capo ai Comuni alle Provincie alle Regioni allo Stato per una vera sburocratizzazione snellimento e minor costo della macchina Statale. Si voleva chiarezza su chi fa che cosa nell’interesse del cittadino. E invece niente, dal governo solo una truffa: demagogia, straregia dell’annuncio e zero serietà. Il frutto avvelenato è questo provvedimento, una scelta del tutto sbagliata che non porterà nessun beneficio ma solo costi e ulteriore peso burocratico per i cittadini”.
“Aspetto delle risorse – prosegue Martinelli -: senza le risorse economiche è difficile continuare a garantire i servizi ai cittadini e al territorio e quelle che erano nelle premesse della Legge del rio il mantenimento del posto di lavoro agli occupati. Caos personale: in tutte le sedi provinciali ed anche nelle sedi in cui le Province continuano ad esercitare certe funzioni – dice Martinelli – c’è uno stato di agitazione del personale più che comprensibile a cui deve andare tutta la nostra incondizionata solidarietà. Perché è evidente che quando dalla garanzia che poneva la legge DelRio si arriva a concepire una scaletta temporale che è una sorta di smottamento verso una data terribile, quella del 31 dicembre 2019 nella quale chi sarà rimasto nel setaccio sarà licenziato. Non usiamo sinonimi o cose diverse, verrà licenziato e mi sembra una novità terrificante in una situazione come quella nazionale in cui il posto di lavoro è diventato sempre più miraggio ma rimane il fatto che per la prima volta si parla concretamente nel settore del pubblico impiego di licenziare dei dipendenti. Voi che rappresentate la sinistra avete fatto scrivere una Legge dello Stato che per la prima volta prevede che il datore di lavoro (Stato) licenzi dei lavoratori”. Sempre Martinelli, poi, ha diffuso nell’aula il report dell’Upi che ha elaborato le proiezioni di bilancio del 2015 delle province toscane, che calcola gli effetti del riassetto: la previsione per la Provincia di Lucca parla di uno squilibrio negativo tra entrate e spese pari a 14 milioni e 935,246 euro.
Ecco il testo dell’ordine del giorno. “Preso atto della legge n. 56/2014 (legge Delrio) che trasforma le Province in enti di secondo livello con competenze fondamentali in alcune determinate materie, prevedendo al contempo la riassegnazione delle funzioni non fondamentali ai Comuni e alle Regioni; preso atto dei contenuti della legge di stabilità 2015 e degli effetti della stessa sui bilanci di Comuni, Province, Città Metropolitane e Regioni; preso atto del disallineamento tra le previsioni della legge 56/2014 e la riduzione di risorse prevista dalla legge di stabilità 2015 che, sommata a quella disposta dal dl 24 aprile 2014 n. 66, convertito in legge il 23 giugno 2014 n. 89, ha reso difficoltoso l’esercizio delle funzioni fondamentali riconosciute a Province e Città Metropolitane dalla legge Delrio, con conseguenti problemi di gestione dei servizi e del personale; visto che la legge di stabilità ha previsto che a decorrere dal 1 gennaio 2015 le Province siano obbligate a ridurre del 50% il costo del personale calcolato all’8 aprile 2014; visto che, alla luce di quanto sopra, in Toscana circa 2000 attuali dipendenti delle Province saranno considerati in soprannumero e di conseguenza da ricollocare presso altri Enti locali e strutture periferiche dello Stato; dato atto che i tagli di risorse agli enti locali previsti nella Legge di Stabilità ed i ritardi nell’attuazione della Riforma Delrio potrebbero produrre forti ripercussioni sui servizi finora garantiti dalle Province a livello territoriale; preso atto che in data 25 febbraio 2015 il consiglio regionale della Toscana ha approvato la legge sul riordino delle funzioni provinciali e attuazione della legge 7 aprile 2014, n. 56 (Disposizioni sulle città metropolitane, sulle province, sulle unioni e fusioni di comuni). Modifiche alle leggi regionali 41/2005,68/2011,43/2013; considera la messa in esubero del personale  provinciale una scelta in contrapposizione con le previsioni della legge 56/2014 e valuta necessario che il trasferimento di funzioni, nell’ambito del riordino complessivo, salvaguardi le professionalità e tuteli l’occupazione del comparto e della dirigenza; ritiene che si debba vigilare affinché il percorso individuato prosegua in modo coerente e ordinato, in modo da conservare la piena funzionalità ed efficacia del sistema dei servizi locali attualmente in carico alle Province nell’interesse dei cittadini e dei territori; valuta con preoccupazione il combinato disposto della legge n. 56 (legge Delrio) e i contenuti della legge di stabilità 2015 che rischia di avere effetti pericolosi per l’equilibrio economico-finanziario delle Province italiane e toscane già dall’anno 2015; valuta come un primo passo rilevante, che dovrà trovare pieno compimento, la legge regionale di riordino delle Province che ha visto la Regione Toscana, prima tra le Regioni italiane, legiferare sul tema, con lo scopo di gestire l’attuale fase di transizione anche con riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali, prendendo in carico il processo di riordino e definendo con precisione la riattribuzione delle competenze, sostenendo il percorso di ricollocazione dei servizi e dei lavoratori e delle lavoratrici e agendo per scongiurare l’interruzione di servizi attualmente in carico alle Province; si impegna a intervenire presso il governo anche attraverso le proprie rappresentanze regionali e nazionali affinché siano individuate soluzioni per salvaguardare sul territorio i servizi finora garantiti dalla Province, assicurando a tale scopo le necessarie risorse finanziarie; impegna il sindaco e la giunta a rendere il Comune di Lucca protagonista, in collaborazione con le altre amministrazioni comunali della Toscana, di questa fase di profondo cambiamento istituzionale, assicurando la propria presenza a tutti i tavoli a garanzia del riordino delle funzioni e del mantenimento dei servizi a livello locale e del corretto trasferimento ai Comuni e alle Regioni dei lavoratori e delle lavoratrici delle Province, secondo le previsioni di legge e nel rispetto del principio di trasparenza e pari opportunità; a farsi promotore nei confronti del governo affinché siano individuate le risorse finanziarie necessarie per evitare che salti l’equilibrio economico-finanziario della Provincia di Lucca come della altre Province; esprime vicinanza e solidarietà a tutti i lavoratori e lavoratrici della Provincia di Lucca e alle loro famiglie in questa fase di incertezza, assicurando al contempo il massimo impegno, per quanto di propria competenza, perché il patrimonio di professionalità esercitato nell’ambito dell’Amministrazione provinciale non vada disperso ma anzi trovi piena espressione nel nuovo assetto risultante a seguito del riordino in atto”.