Scissione Gesam, in commissione i dubbi dei lavoratori

19 marzo 2015 | 14:54
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Scissione Gesam, in commissione i dubbi dei lavoratori

Scissione Gesam, in commissione i dubbi dei rappresentanti sindacali. La riunione dei consiglieri che si occupano della questione delle società partecipate di questo pomeriggio (19 marzo) si è tramutata in un franco confronto fra gli amministratori e i rappresentanti dei lavoratori. Ed è servita a chiarire, in gran parte se non del tutto, il percorso che l’amministrazione Tambellini sta intraprendendo per dar corso alle sollecitazioni che arrivano sia dall’attuazione di norme di legge, nazionali ed europee, sia dalla necessità di arrivare con la società in ordine alla prossima gara provinciale per la gestione delle reti del gas, che il Comune, come ente appaltatore, sarà chiamata ad indire entro il settembre 2015.

Un incontro in cui, sostanzialmente, da una parte si sono confrontate le posizioni dell’assessore Lemucchi e dell’amministratore unico di Lucca Holding, Bortoli, interessati a risolvere al più presto la questione dell’illegittimità dell’affidamento senza gara di una serie di servizi a una società strumentale non totalmente in mano pubblica; dall’altra le preoccupazioni dei lavoratori sul futuro delle aziende che nasceranno dalla scissione, della loro sostenibilità, delle garanzie occupazionali e della tenuta dell’intero sistema dei servizi garantiti.
Il tutto in un panorama complesso che Andrea Bortoli, sollecitato anche dai consiglieri, ha cercato di spiegare nei termini più semplici possibili. Sottolineando come l’ipotesi del concambio di azioni di Gesam Spa con il 9,99% della società che gestisce le reti sia solo una delle strade, seppur quella preferita, percorribili dalla Holding dopo il mandato a risolvere la questione dell’amministrazione comunale che risale al 2014.
L’incontro, richiesto dal consigliere di Forza Italia, Marco Martinelli, è stato aperto dalla presidente Virginia Lucchesi, che ha illustrato la pratica in discussione, e i passaggi già fatti in commissione, ai consiglieri presenti: “Dopo la commissione partecipate dello scorso 5 marzo – ha ricordato – e le polemiche che ne sono sorte, oltre a questo appuntamento in commissione l’azienda ha comunque avviato un tavolo di confronto con i lavoratori per illustrare e tenere aggiornati gli stessi sulla questione della riorganizzazione”. Passaggio, questo, stigmatizzato proprio dal consigliere Martinelli: “Dopo essere venuto a conoscenza – ha detto – dalla stampa della convocazione dell’assemblea dei lavoratori della Gesam al centro Le Vele di San Donato sono andato ad ascoltare quello che dicevano e lì ho scoperto che, a iter avviato, nessuna comunicazione era stata loro fatta dall’amministrazione comunale. Per questo ho subito protocollato la richiesta della convocazione della commissione alla presenza dell’amministratore unico della Lucca Holding. Si tratta ancora una volta di un esempio di mancata trasparenza da parte del Comune: prendo atto, infatti, dell’avvio del tavolo di confronto fra l’amministrazione e l’azienda da una parte e i lavoratori dall’altra. Ma resta il fatto che doveva essere avviato molto prima e non dopo che la questione è emersa in tutta la sua criticità. E chiedo che in futuro ci sia un puntuale aggiornamento sul tema da parte dell’amministrazione comunale, attraverso le commissioni, delle decisioni che riguardano il futuro dei lavoratori”.
Ad entrare nel vivo è l’assessore Lemucchi: “La questione della scissione “asimmetrica” della Gesam – dice – si interseca con il percorso per l’attribuzione della gestione della rete del gas a livello provinciale, che sembrava dovesse concretizzarsi a novembre 2014 ed è stata ancora rinviata. Il Comune ha la necessità, anche in vista di tale gara, di riportare gli affidamenti a Gesam nella legittimità per consentire alla società di aggiudicarsi la gara. I contratti Calore e Sinergo, in particolare, rischiano di inficiare la possibilità di partecipare alla gara. Di qui il progetto di scissione con la quale si cerca di mantenere la maggioranza della Lucca Holding nella nuova società delle reti, assieme a una sistemazione delle diverse partecipazioni. In particolare si punta a ridurre la partecipazione del socio privato in Gesam Spa in cambio della cessione del 9,99% delle reti di distribuzione, eliminando il socio privato da Gesam Energia e da Gesam servizi, che resterebbero, tramite Lucca Holding, del 100 per cento del Comune di Lucca. Diversa, invece, l’idea per Polo Energy, per cui si pensa all’acquisizione del 10 per cento in mano di Cipriano Costruzioni per poi farla confluire nella nuova fusione fra Polo Fiere e Lucca Comics and Games”.
L’obiettivo è, in sostanza, quello di togliere al socio privato quote di partecipazione in quelle realtà che gestiscono servizi il cui affidamento dovrebbe passare, secondo la normativa europea degli appalti, da una gara: illuminazione pubblica, riscaldamento degli edifici pubblici, servizi cimiteriali. Altrimenti il Comune sarebbe a rischio di condanne dalla Corte dei Conti mentre la Gesam potrebbe essere esclusa dalla gara per la gestione delle reti che sta per giungere alla sua attuazione.
L’amministratore unico Andrea Bortoli, dal canto suo, vuole sgombrare il campo da ogni sospetto di volontà di affidare a Toscana Energia la maggioranza di qualcuna delle società costituite o costituende: “Come amministratore unico di Lucca Holding – spiega – ho avviato una trattativa sulla base di una delibera del consiglio comunale del luglio del 2014 che mi invitava a risolvere le questioni di illegittimità legate alle società partecipate del Comune di Lucca. E’ così iniziato un dialogo fra me, la Gesam Spa e la Toscana Energia per separare le due attività del “gruppo” Gesam. L’unica soluzione possibile, senza tirare fuori un euro, e mantenendo la maggioranza nelle sceltà è stata considerata da noi quella di una complessa operazione di concambio di azioni in modo da riportare in house il 100 per cento della gestione dei servizi (cimiteri, illuminazione, calore), da mantenere almeno il 50,01% della gestione delle reti con una permuta del 9,99% in favore di Toscana Energia, riportando a Gesam Gas la percentuale che Toscana Energia ha pro quota in Gesam Energia”.
“Ma l’operazione – spiega Bortoli – ancora non è pronta e non si sa ancora se si può chiudere. Se così non fosse sono pronto a presentare una nuova proposta al Comune che comunque espunga dalla Gesam Spa la parte calore e, se possibile, quella dell’illuminazione e dei cimiteri. E se non fosse possibile sarei costretto a rimettere il mio mandato che ha come obiettivo quello di riportare le cose alla conformità delle normativa”. L’altro corollario è che, se non riuscisse l’operazione a costo zero per il Comune, lo stesso dovrebbe iniziare a mettere da parte in bilancio dei fondi per un acquisto oneroso delle quote di Gesam Energia: “Anche perché né io né il Comune ci stanno a prenderci la responsabilità di mantenere affidamenti diretti di servizi che dovrebbero essere messi a gara perché nella società c’è un partner privato”.
Su un altro piano, invece, le preoccupazioni dei lavoratori che da una parte si interrogano sulla sostenibilità delle nuove aziende scorporate dalla “cassaforte” rappresentata da Gesam e che farebbero riferimento diretto alla Lucca Holding. L’altro timore, espresso da Moreno Petretti, uno dei rappresentanti sindacali, è quello che nel concambio si arrivi a concedere a Toscana Energia la maggioranza assoluta della gestione delle reti della distribuzione del gas. “Se da una parte – spiegano i rappresentanti sindacali – le reti e Gesam Luce e Gas hanno una discreta redditività, dall’altra un’azienda che si occupi solo di servizi si deve vedere quale sosteniblità possa avere in futuro, soprattutto in caso di necessità di investimenti, finora garantiti da Gesam Spa”. Altro dubbio, invece, è quello della gestione dei servizi centralizzati, che finora una società svolge anche per tutte le altre della “galassia” Gesam (che tecnicamente non è un gruppo secondo le norme del codice civile).
Anche i consiglieri comunali chiedono maggiore chiarezza. Lucio Pagliaro, esponente della maggioranza, si chiede: “Quello che è da capire – dice – è se è possibile intervenire nella struttura della società senza farlo nello svolgimento delle funzioni che la stessa società ha oggi e nell’erogazione dei servizi. In tal caso non ci sarebbero problemi. Stesso dicasi se Lucca Holding, anche dal punto di vista finanziario, svolgerà la stessa funzione della Gesam Spa al momento in cui occorrerà fare investimenti o interventi straordinari che necessitano di capitale”. Stessi dubbi del consigliere di Liberi e Responsabili, Nicola Buchignani che si chiede se “gli investimenti della nuova società, che sarà al 100 per cento comunale, continueranno negli anni o si fermeranno” e chiede anche la possibilità di valutare l’operazione sulla base di un piano industriale.
Bortoli, dopo le sollecitazioni, chiarisce ulteriormente: “Alcuni dei dubbi espressi – dice – non mi stupiscono. Mi risulta invece un po’ meno comprensibile che i lavoratori non si siano preoccupati fino ad ora di una società come Gesam Energia che diventa impedimento alla partecipazione della futura gara di ambito che il Comune di Lucca indirà entro il settembre 2015”. L’amministratore unico di Lucca Holding fa poi un esempio per spiegare il motivo per cui non si procederà a gara per la vendita delle quote della società: “E’ come se in un condominio a un inquilino interessa una stanza dell’appartamento del vicino, che è disposto a cederla in cambio di un garage a pian terreno. Come si fa a mettere a gara una ipotesi del genere?”. Infine sulla solidità finanziaria delle nuove società, con alle spalle la Lucca Holding: “Lucca Holding – spiega Bortoli – ha sicuramente un rating migliore di quello di Gesam, e non avrà nessun problema a garantire finanziamenti anche in futuro”.
Sul finale Bortoli specifica anche meglio l’idea sulla nuova società dei servizi: “Prima si farà una perimetrazione delle varie realtà – dice – indicando quali beni e dipendenti spetteranno alle diverse società. Poi cimiteri ed energia dovrebbero confluire in una nuova srl dove confluiranno i contratti Calore e Sinergo, che a quel punto si potranno rinegoziare con il Comune, certo senza gravare comunque sul bilancio delle singole aziende”.
Bortoli chiude, comunque, con un appello ai lavoratori. Innanzitutto alla moderazione dei toni per non inficiare le trattative in corso. Poi aggiunge: “Se anche i lavoratori – dice – avessero proposte alternative per una soluzione migliore questo è il momento di presentarle. Con la consapevolezza che il passare del tempo restringe i tempi per la partecipazione di Gesam alla gara. Perché attività che garantiscono un giro di affari di 10 milioni di euro l’anno non si possono lasciare più in mano a società che vedano la partecipazione del privato”.
Intanto un primo termine c’è. Ed è quello del 31 marzo quando passerà in Consiglio la delibera che dà a Lucca Holding le linee di indirizzo per la riorganizzazione delle società partecipate, Gesam compresa. Una delibera “a doppia uscita”, in cui si lascia la possibilità di trovare soluzioni alternative a quelle dell’accordo con Toscana Energia.
Ma il tempo scorre. E le scadenze, non più differibili, si avvicinano.

Enrico Pace