Scissione Gesam, Fava: “Nessun rischio per i dipendenti”

I dipendenti Gesam non hanno alcun motivo di essere preoccupati dalla riorganizzazione dell’ente: parola del presidente Ugo Fava, intervenuto stamane (20 marzo) in sede di commissione partecipate, guidata da Virginia Lucchesi (Lucca Civica) a palazzo Santini. Insieme a lui erano presenti anche il direttore generale Fabio Vantaggiato e l’assessore Giovanni Lemucchi, mentre tra gli auditori si segnala un interessato Pietro Fazzi. L’incontro è soltanto una delle tappe chiarificatrici richieste ed ottenute dal consigliere forzista Marco Martinelli, il quale ha accusato l’amministrazione di poca trasparenza nel percorso che, per legge, porterà al riordino di Gesam. “Un percorso del tutto lineare e svoltosi alla luce del sole – replicano Lemucchi e la consigliera Virginia Lucchesi – perché la riorganizzazione del gruppo è sotto la lente di ingrandimento della commissione da diverso tempo e perché ha vissuto anche un passaggio consiliare”. Nessuna operazione condotta nelle segrete stanze, dunque, anche se Martinelli ribadisce che durante l’assemblea delle Rsu al centro “Le Vele” di San Donato, tenutasi qualche giorno fa, i dipendenti navigavano nel buio. “Ma vi dico – spiega Fava – che se non fossero stati i giornali ad enfatizzare la vicenda, i dipendenti nemmeno si sarebbero accorti di questo passaggio, tanto è naturale e scollegato rispetto alle loro posizioni. Certo, coloro che si occupano oggi dei servizi cimiteriali dovranno seguire il proprio ramo d’azienda, ma tutto resterà sotto al Comune di Lucca o sotto una sua partecipata. Mica vendiamo a nessuno: non c’è motivo di preoccuparsi. Se possono cambiare eventuali posizioni raggiunte dai dipendenti? Assolutamente no”.
I timori scaturivano e scaturiscono essenzialmente dal fatto che il Comune di Lucca, dal 31 dicembre 2013 avrebbe dovuto mettersi in regola con le norme del diritto comunitario che prevedono che i servizi strumentali non possano essere gestiti da società che prevedano al suo interno la presenza di un privato: “E’ necessario mettersi in regola – spiega per l’ennesima volta l’amministratore unico di Lucca Holding Andrea Bortoli – questa è l’unica vera criticità da risolvere”.
Il decreto Letta, datato 2001, prevede poi che l’assegnazione delle reti del gas debba passare attraverso una gara: “Parteciperemo con l’intento di vincerla – spiegano Fava e Lemucchi – magari appoggiandoci anche ad altri partner, perché Gesam da sola potrebbe non farcela. La riorganizzazione è strumentale anche in vista della gara medesima”. Quest’ultima considerazione è spiegata da Bortoli: “Se ci presentassimo alla gara oggi – osserva – qualcuno potrebbe contestare il fatto che abbiamo in seno una società provata che gestisce in modo incompatibile i servizi strumentali”.
Fava delinea poi il possibile evolversi della situazione: “Le ricognizioni che abbiamo effettuato – afferma – hanno evidenziato due problematiche di scarso rilievo rispetto al complesso dell’attività del gruppo. Ci sono due settori che dovranno essere regolamentati in modo diverso, perché attualmente non sono gestiti in conformità alla legge. L’attività cimiteriale deve essere ricondotta sotto il cappello del Comune e lo stesso dicasi per il contratto Sinergo. Dobbiamo ricollocare queste due attività per eliminare le attuali criticità sotto il profilo giuridico. L’ipotesi che pare maggiormente percorribile, ma che non può dirsi ancora definitiva, è quella della scissione asimmetrica: le attività del gruppo che non riguardano la distribuzione del gas (per la quale verrà creata la “Gesam Reti”) vengono conferite a Lucca Holding. Gesam Reti sarà partecipata da Toscana Energia (la cui quota sale dal 40% al 49%), Comune di Capannori (0,38%) e Comune di Lucca (51%). Toscana Energia aumenterà la sua quota in quella che si chiamerà Gesam Reti perché si verificherà uno scambio di azioni: questo ci consentirà di non spendere denaro, al contempo garantendoci il controllo sulla società. Il fatto che salgano al 49% non fa sì che i loro diritti aumentino: quello che conta è avere il 51% quando ci presenteremo alla gara”.
Le alternative sono sostanzialmente due. La prima consisterebbe nel vendere la partecipazione in Gesam Energia al Comune, retrocedendo ad esso il contratto sulla gestione cimiteriale o andando a gara. Ultima opzione: lasciare tutte le altre attività in Lucca Holding passando la gestione dell’attività cimiteriale e Gesam gas sotto il controllo del Comune. Entro il 31 marzo (lo impone la legge), intanto, sarà necessario presentare una ricognizione dettagliata sullo stato dell’arte delle società partecipate in sede di consiglio comunale. In questo senso, le prossime tappe prevedono il passaggio del testo in giunta martedì, una commissione il venerdì successivo per l’analisi della pratica ed una eventuale commissione prima del voto in Consiglio della sera per martedì 31 marzo alle 9. La delibera è già pronta: si attende soltanto la verifica da parte dei revisori, che dovrebbero fornire un parere entro la fine della prossima settimana.
In coda c’è spazio anche per un pizzico di veleno: “Fosse stato per voi – dice l’ex sindaco Fazzi a Marco Martinelli – Gesam non ci sarebbe più dal 2005, perché il socio fortemente voluto da voi se la voleva portare via. Per cui fate attenzione a quello che dite, perché se volete fare battaglia mi trovate pronto”.