Casermette, criteri più equi per i canoni ma si va avanti

21 marzo 2015 | 14:25
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Casermette, criteri più equi per i canoni ma si va avanti

Sul canone per la concessione delle casermette non sembra ci siano ormai estremi per “trattare”. Sia il Comune che l’Opera delle Mura, infatti, dopo la sospensione del bando per la gestione, difendono questa precisa scelta, ricordando comunque che l’affitto sarà modulato (e quindi anche abbattuto) a seconda della rilevanza del progetto culturale che le associazioni decideranno di presentare. Il sindaco Alessandro Tambellini a margine della presentazione della manifestazione Verdemura, entra nel merito, dopo aver fatto una parentesi sul bando di concessione che riguarda invece l’ex Casa del Boia e l’ex Casermetta San Salvatore (Leggi), che è cosa diversa invece dall’altro che dopo la sospensione dovrebbe essere riattivato entro la metà del mese di aprile.

“Il canone elevato richiesto per la presa in gestione delle casermette e, in particolar modo, della Casa del Boia – ha spiegato il sindaco – è dovuto al fatto che si tratta di un’operazione ad alto rischio imprenditoriale. Il centro di documentazione alla Casa del Boia rappresenta una novità assoluta, che richiede il raggiungimento di un alto livello qualitativo e solo una verifica a posteriori sul suo effettivo funzionamento potrà stabilire se l’investimento sia andato o meno a buon fine. Il progetto rientra, peraltro, a pieno titolo nell’ambito delle iniziative legate alla Via Francigena, un percorso sovranazionale di cui Lucca rappresenta un punto focale. Non dimentichiamo che proprio per questo motivo il centro di documentazione ha ricevuto un finanziamento importante anche da parte della Regione Toscana”.
Riferendosi poi al bando per le altre casermette, il primo cittadino ha voluto sottolineare quelle che resteranno le idee alla base dell’assegnazione. “Non basta riportarle alla vita una volta – ha spiegato il sindaco, parlando appunto delle casermette -: le strutture devono anche rimanere aperte, il che richiede un impegno finanziario ingente e un investimento di questo tipo non può, per natura, non comportare un certo grado di rischio: tutti questi elementi sono stati presi in considerazione in sede di elaborazione del bando e di calcolo dei costi. Sarà poi la gestione di un certo tipo a rendere sostenibile l’investimento iniziale: con la casa museo Puccini, ad esempio, abbiamo fatto in modo che l’aumento del numero dei visitatori potesse abbattere i costi fissi di gestione e far registrare un’entrata. La decisione di riesaminare i requisiti del bando – ha concluso – rientra in una logica di garanzia di massima trasparenza e di eguali opportunità per tutti”.
Dello stesso parere si è detto il presidente di Opera delle Mura, Alessandro Biancalana, che, in merito alla contestazione del canone richiesto dal bando, ha ricordato la possibilità di ottenere una sostanziale riduzione in presenza di una certa capacità progettuale.
“Il prezzo stabilito per la gestione degli spazi delle casermette e quindi anche della Casa del Boia – ha detto – poteva e può essere comunque abbattuto e questo grazie alla previsione, nel bando, di una sorta di elemento di premio, una riduzione del costo iniziale di fronte alla stesura di un progetto dall’elevato contenuto culturale. Lo scopo è quello di dotare la città di un biglietto da visita di un certo livello – ha evidenziato – quindi il fatto di poter vincere il bando è già una prima dimostrazione della capacità di elaborare un progetto culturale di grande valenza collettiva”.

Jasmine Cinquini