Marroni rassicura i sindaci: “Asl 2 centrale dopo riforma”

23 marzo 2015 | 14:54
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Marroni rassicura i sindaci: “Asl 2 centrale dopo riforma”

La riforma del sistema sanitario regionale e la riorganizzazione dei servizi sul territorio dell’Azienda Usl 2 sono state al centro della conferenza dei sindaci dell’Azienda Usl 2 di Lucca che si è svolta oggi (23 marzo) nella sede direzionale dell’azienda sanitaria a Monte San Quirico, alla presenza dell’assessore regionale al diritto alla salute Luigi Marroni. La seduta è stata aperta da una relazione del direttore generale Joseph Polimeni sul piano di riorganizzazione elaborato dall’Azienda Usl 2 per ridurre i costi in questo 2015. Un programma di ottimizzazione dei costi, cancellazione dei “doppioni” se si parla degli ospedali della Valle e potenziamento della cittadella della Salute al Campo di Marte, con l’assorbimento di due centri socio sanitari a Lucca. Il tutto in vista comunque dell’attuazione della riforma della sanità che prevede come uno dei primi passaggi i commissariamenti delle Asl a partire da luglio. E al riguardo i sindaci non hanno mancato di esternare le loro preoccupazioni.

“Alcuni provvedimenti – ha spiegato il direttore generale dell’Asl 2, Polimeni – sono legati ad una razionalizzazione di funzioni interne all’azienda (riduzione della spesa per la farmaceutica, maggiore appropriatezza di alcuni esami di laboratorio, riduzione di canoni e del budget con le strutture accreditate, razionalizzazione di consumi) di cui i cittadini non si renderanno neanche conto. Con un gruppo ristretto di sindaci abbiamo già discusso nel corso di un incontro che si è svolto nei giorni scorsi di altri interventi, che permetteranno un risparmio ma mantenendo e in alcuni casi migliorando i servizi per i cittadini. Nei prossimi mesi per la Piana di Lucca sono previsti: l’accentramento alla Cittadella della Salute di Campo di Marte delle attività presenti al centro socio sanitario di San Vito e al centro socio sanitario di Via Mordini (mantenendo però nel centro storico un punto prelievi, grazie ad un accordo con la Casa di Cura S.Zita) e il trasferimento sempre a Campo di Marte degli uffici direzionali di Monte San Quirico. Si tratta di interventi in grado di farci risparmiare in affitti e di migliorare la nostra gestione delle risorse umane sul territorio. Alcuni lavori legati anche ai piani di accreditamento sono programmati in altre strutture aziendali e stiamo operando anche nell’ottica di un ulteriore sviluppo della sanità lucchese con almeno un’altra Casa della salute nella Piana di Lucca (con la riorganizzazione del centro di San Leonardo in Treponzio o in altra sede da individuare)”.
Il direttore generale ha poi parlato della Valle del Serchio. “Nello stabilimento ospedaliero di Barga – ha spiegato – è previsto il completamento dell’edificio C, quello in cui si trovano il laboratorio analisi e il centro trasfusionale, per realizzare un nuovo centro dialitico da oltre 20 posti (quasi il doppio di quelli attuali), che sarà all’avanguardia dal punto di vista tecnologico e rappresenterà un punto di riferimento importante per i cittadini di tutta la Valle. Nello stabilimento ospedaliero di Castelnuovo Garfagnana è previsto il potenziamento e la rimodulazione del Day Hospital Oncologico, anche in questo caso a disposizione di tutta la Valle del Serchio e con la presenza di uno specialista oncologico su 5 giorni (adesso questa figura è presente complessivamente su 3 giorni, tra Barga e Castelnuovo). I due ospedali della Valle dovranno lavorare sempre più in modo integrato. Noi vogliamo investire, come dimostrano questi due interventi, ma eliminando i doppioni e garantendo più sicurezza e qualità ai cittadini. Nel piano di riorganizzazione è inoltre previsto che i 23 ospiti dell’Rsa Villetta 1 a San Romano Garfagnana, che presenta dei limiti strutturali e funzionali, possano essere ripartiti in altre strutture limitrofe. Si tratta quindi di misure di rimodulazione che non andranno a impattare sui livelli essenziali di assistenza per la cittadinanza”.
Polimeni ha parlato anche dell’ospedale San Luca di Lucca: “Il prossimo 18 maggio festeggeremo il primo anno di vista della struttura, che ha portato importanti innovazioni dal punto di vista organizzativo e tecnologico e che potrà rappresentare un punto di eccellenza nella nuova rete del servizio sanitario di area vasta e regionale. Spesso ultimamente si parla di posti letto: non è su questo parametro che si misura la qualità dei servizi: lo dicevamo quando ci veniva imputato di non averne abbastanza, lo diciamo adesso che le osservazioni riguardano il loro non pieno utilizzo. Un ospedale non deve infatti avere il 100% di occupazione: questo sarebbe segno di inefficienza. Comunque, possiamo sicuramente attuare dei miglioramenti a livello organizzativo: ad esempio ci sono ancora settori sottoutilizzati rispetto alla loro enorme potenzialità, come le sale chirurgiche e la tomoterapia, ma proprio la nuova configurazione del servizio sanitario, con la costituzione di un’unica Asl di area vasta, potrà permetterci di ottimizzare questo aspetto. Con la nuova organizzazione sarà inoltre possibile valorizzare ulteriormente nostre eccellenze come la Banca delle Cornee (punto di riferimento addirittura nazionale), il laboratorio di microbiologia (già riconosciuto a livello di area vasta) e la Breast Unit per la senologia. Tornando ai posti letto, semmai, sarà importante sul nostro territorio investire ulteriormente su quelli per il post-acuto, in particolare per le cure intermedie”.
Il sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, a nome anche degli altri amministratori presenti, ha quindi evidenziato l’importanza della Conferenza dei Sindaci, che rappresenta lo strumento più importante perché gli amministratori possano condividere e mettere in campo soluzioni strategiche e di futuro nell’interesse delle proprie comunità in ambito sanitario e sociosanitario. I sindaci della Piana di Lucca e della Valle del Serchio vogliono svolgere un ruolo di primo piano nell’elaborazione dei servizi ospedalieri e territoriali, soprattutto in prospettiva di un quadro di grande mutamento come quello che sta interessando la regione Toscana.
Di fronte alla previsione di una razionalizzazione dei servizi da parte della Regione, la Conferenza dei Sindaci ha scelto di approfondire la questione, con attenzione particolare alla sanità ospedaliera e territoriale della Piana e della Valle del Serchio, perché non solo continui a garantire prestazioni appropriate e servizi adeguati, ma trasformi queste decisioni in opportunità per uno sviluppo sostenibile, certo e funzionale dell’intero sistema.
L’ottica di un’integrazione di area vasta, infatti, deve rappresentare ad esempio un’occasione per mettere a regime le eccellenze di cui l’ospedale San Luca di Lucca è dotato, non soltanto in relazione al comprensorio lucchese, bensì all’intera rete ospedaliera regionale, in modo che ogni centro abbia le sue peculiarità che lo rendono punto di riferimento in Toscana.
Tambellini ha quindi sollecitato l’assessore Marroni ad ascoltare la voce dei sindaci, in quanto conoscitori del territorio, dei suoi bisogni, delle necessità delle comunità interessate e ha richiesto che sia ipotizzabile che il centro direzionale della Asl interprovinciale prevista dalla legge regionale trovi sede in Campo di Marte a Lucca.
L’assessore al diritto alla salute Marroni ha quindi illustrato le caratteristiche della riforma del Sistema Sanitario Regionale e le ricadute sui singoli territori: “I nostri 41 ospedali possono vantare il livello di complessità più alto d’Italia, siamo passati dal sesto al primo posto nel punteggio Lea, siamo in posizione di eccellenza nel piano nazionale esiti che misura i livelli di qualità delle cure, investiamo ogni anno 150 milioni di euro, un terzo del bilancio di un’Azienda sanitaria come Lucca, in extra-Lea come trasporti, vita indipendente, non autosufficienza, malattie rare, parrucche per pazienti oncologici. Sono numeri importati che dimostrano che i nostri professionisti, che ringrazio, ottengono risultati che ci pongono ai vertici nazionali. Perché allora abbiamo deciso di attuare questa riforma, a cui in realtà si pensava da tempo? Una crisi ampia e profonda ci ha spinto ad accelerare la riflessione su come costruire il futuro dell’assistenza sanitaria e ad operare delle scelte per concorrere a una sanità pubblica sostenibile ed equa, capace di tener conto dei cambiamenti demografici, socioeconomici, epidemiologici e tecnologici in atto. I costi dei servizi offerti ai cittadini toscani e il loro livello di qualità non sono compatibili con la manovra prevista dal disegno di legge di stabilità 2015 e dai successivi accordi. Questa manovra nazionale per la Toscana significa complessivamente circa 441 milioni di risorse in meno; per la sanità, in particolare, la manovra vale 210 milioni che diventano circa 250 milioni tenuto conto che dovrà coprire ulteriori costi crescenti, ad esempio per farmaci anti epatite, stimati in circa 40 milioni, per il 2015. Non solo: occorre tener conto della naturale lievitazione dei costi, stimata in 100 milioni di euro, quindi dobbiamo confrontarci con una contrazione reale da circa 350 milioni di euro”.

“La dimensione di area vasta – ha spiegato ancora Marroni – è il naturale bacino di fruizione dei servizi, anche perché solo il 5-6 per cento della popolazione toscana si rivolge ad altre aree vaste diverse da quella del territorio di residenza o ad altre Regioni. L’idea è quella di perseguire un’unitarietà funzionale del sistema sanitario di area vasta, capace di raggiungere gli stessi obiettivi mediante una programmazione unitaria della Azienda ospedaliero-universitaria e con l’unica Azienda sanitaria locale di Area vasta, risultante dalla fusione delle preesistenti aziende sanitarie locali. Dal primo luglio, questo è il nostro obiettivo, le Aziende saranno commissariate. Nell’area vasta nord ovest ci sarà cioè un commissario a capo delle 5 aziende territoriali e un vice commissario per gestire l’operatività di ogni singola azienda. Sarà inoltre presente la nuova figura del direttore della programmazione di area vasta, che avrà il supporto essenziale dei Dipartimenti interaziendali per la programmazione. Questa riforma rappresenta una garanzia per il futuro del nostro servizio sanitario e una grande opportunità per una sanità che sia di tutti, di qualità, pubblica e attenta al cittadino, alla prevenzione, alla innovazione e alle persone che ci lavorano”.
Di fronte ai dubbi espressi da alcuni sindaci sulla rappresentatività che potranno avere nella nuova maxi-Usl, l’assessore regionale ha assicurato che la nuova organizzazione troverà un equilibrio nella rinnovata importanza della Conferenza dei sindaci ai vari livelli. Marroni ha anche evidenziato che il ruolo di Lucca nella nuova dimensione di area vasta sarà fondamentale e che la presenza di dipartimenti interaziendali per la programmazione – con una visione complessiva di tutti i processi – consentirà di attivare sinergie e potenziare le eccellenze presenti sui singoli territori.