Eliporto al S.Luca, al vaglio deroghe per alcuni voli

31 marzo 2015 | 09:08
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Eliporto al S.Luca, al vaglio deroghe per alcuni voli

Anche la Provincia di Lucca dice no all’eliporto all’ospedale San Luca: tutti gli atti e i pareri richiesti durante la procedura per il rilascio dell’autorizzazione unica ambiente, nonostante le controdeduzioni avanzate dall’Asl dopo i primi paletti dell’Agenzia regionale per l’ambiente e del Comune, risultano infatti negative. Arpat che già nell’agosto di un anno fa aveva presentato il proprio niet all’attivazione dell’elisuperficie, sostenendo che “anche il volo di un solo elicottero” avrebbe portato “al superamento dei limiti di emissione sonora, sia nel periodo diurno che notturno, imposti dalla normativa vigente” per l’area di San Filippo, ha confermato il suo parere negativo.

Una nota che aveva chiaramente condizionato anche la decisione del Comune di Lucca che proprio sulla scorta dei rilievi dell’Arpat nell’ottobre scorso aveva reso noto di non essere in grado di rilasciare il relativo nulla osta. La questione, lo si ricorderà, era esplosa nel corso della conferenza dei sindaci dell’Asl 2 nel mese di dicembre (Leggi), ma il caso, dopo l’invio delle controdeduzioni dell’azienda sanitaria nell’iter per l’ottenimento dell’autorizzazione unica ambientale, è stato di nuovo al centro della conferenza dei servizi che si è svolta il 20 febbraio scorso. Il risultato non è cambiato: ovvero la Provincia ha confermato il diniego al rilascio dell’autorizzazione all’Asl ma sono emerse alcune soluzioni temporanee per mettere almeno in funzione, per un numero limitato di voli l’eliporto del San Luca. La possibilità potrebbe essere la richiesta di una deroga generale al Comune da parte dell’Asl, con uno spazio di manovra ben definito. L’Asl, come ha spiegato l’Arpat nel corso della conferenza dei servizi, potrebbe cioè chiedere l’utilizzo dell’area al Comune per motivi di urgenza. In questo modo l’eliporto potrebbe comunque entrare in funzione, sebbene in regime di deroga e soltanto per casi eccezionali. Una soluzione che, pur incontrando la disponibilità del Comune, secondo cui la questione va risolta, non mette d’accordo Asl e concessionario.
“Il Comune – si legge nel verbale della conferenza dei servizi del 20 febbraio scorso – ribadisce la necessità di trovare una soluzione e sottolinea l’importanza che la struttura ospedaliera funzioni nella sua totalità” e “concorda con i presenti sulla necessità di trovare in tempi strettissimi una soluzione anche di tipo transitorio”. L’Arpat, che ha rinnovato il suo parere negativo, ha posto comunque come possibile questione da valutare ai fini di una soluzione temporanea del problema la concessione di una deroga da parte del Comune, legata all’utilizzo degli elicotteri in caso di necessità e di urgenza. Una questione che in tal senso non è di competenza della conferenza dei servizi durante la quale tuttavia si è proposto di predisporre una “richiesta di deroga di valore generale che riguardi un limitato numero di voli, valutando nel contempo – si legge nel verbale della conferenza dei servizi – l’impatto generato ed acquisendo il parere preventivo dell’Asl”.
Uno spiraglio potrebbe giungere dalla legge delega del novembre 2014, approvata dal governo e si occupa di armonizzazione della normativa nazionale in tema di inquinamento acustico con le direttive comunitarie. Nell’ambito di tale delega, ha fatto notare l’Arpat, il governo potrebbe le norme attuali in merito alle elisuperfici. L’Asl dal canto suo valuterà la possibilità di richiedere una deroga ma la situazione è in stallo, perché l’azienda sanitaria, ed è chiaro, ha fatto notare che eventuali deroghe non saranno una “piena operatività futura del servizio di elisoccorso”. Il concessionario invece, pur prendendo atto del parere negativo della Provincia all’autorizzazione unica ambientale, ha fatto presente di non essere d’accordo, sottolineando come “la legislazione in materia sia lacunosa”. La situazione dunque è tutt’altro che risolta.