Gesam Gas, 20mila euro per centro di simulazione neonatale

Un contributo di 20mila euro di Gesam Gas e Luce, stornato dalle strenne natalizie del 2013 e del 2014 cancellate dall’azienda, per un progetto di sperimentazione e formazione per gli interventi sui bambini nati prematuri della pediatria di area vasta. Questo il finanziamento presentato questa mattina, nella sede di Lucca Holding all’ex caserma Lorenzini, dal presidente di Gesam Gas & Luce, Giovanni Iacopetti, dal dirigente dell’unità operativa di neonatologia dell’università di Pisa, dottor Armando Cuttano, dal primario di pediatria di Lucca, Raffaele Domenici e dalla presidente della Onlus Andiam, l’avvocato Giuseppina Pantalissi.
Un contributo concreto, che arriva, tramite la Onlus, al centro di simulazione Nina, il centro formativo dell’azienda ospedaliera universitaria pisana che organizza attività formative, tramite modelli di simulazione, per tutti coloro che operano nelle emergenze e nelle cure neonatali.
“I fondi che di consueto spendevamo – spiega il presidente Iacopetti – per i regali di Natale dei principali clienti, sono stati devoluti a un progetto inmportante con grande rilevanza per il territorio. In un periodo in cui la riorganizzazione della sanità toscana punta su centri di eccellenza di area vasta, in particolare sui poli universitari, abbiamo individuato questo importante progetto che coinvolge le pediatrie di tutta l’area della costa. Secondo la filosofia aziendale che non guarda solo all’aspetto commerciale ma alle esigenze della città e dei suoi cittadini. Dando in questo caso un contributo significativo al miglioramento dei servizi ospedalieri in casi così delicati come i parti pre-termine”.
A spiegare nel dettaglio il progetto Nina è il dottor Armando Cuttano: “Il progetto – dice – è nato nel 2008/2009 come un centro di formazione con metodologia ad alta fedeltà. E si è subito aperto ai bisogni di area vasta. Ne è nato un progetto 2.0, partendo con i simulatori dell’industria che ci sono andati subito stretti. Abbiamo puntato molto sul lato umano e sulla presenza di colleghi che condividono parte della loro esperienza. E abbiamo poi aperto collaborazioni eccellenti, come quella con la biorobotica del Sant’Anna che ha svilupato una serie di simulatori. Intorno a questo progetto si è sviluppato un interesse notevole e concreto anche internazionale e siamo grati alla Gesam di questo importante contributo che ci permette di implementare la nostra attività”.
“Per far fronte a certe situazioni – spiega il dottor Raffaele Domenici – occorre operare in rete e in sintonia, con medici di diversi ospedali in grado di avere la stessa formazione e modalità operativa in un processo integrato, per poter far fronte ai casi di neonati da 31 settimanel in su e di oltre un chilo e mezzo di peso. In questo modo, con la formazione e l’addestramento, qualità proprie del sistema pisano, anche tutto quant gravita attorno riesce a funzionare nel migliore dei modi e in piena efficacia”.
Toccante la testimonianza dell’avvocato Pantalissi, presidente dell’associazione Andiam, che raccoglie alcuni medici e genitori di bambini nati prematuri: “L’Onlus – dice – è nata nel 2010 per il supporto alle famiglie e ai genitori che si trovano improvvisamente ad affrontare situazioni del genere. Per noi è importante il supporto ai genitori dei bambini nati pre-termine di coloro che ci sono già passati. E questo progetto è molto importante sia per i bambini sia per le famiglie”.
Il presidente Iacopetti, non nuovo come Gesam a iniziative del genere (si ricorderanno la serata al teatro del Giglio a favore dell’Agbalt e la realizzazione di un pozzo d’acqua a Tougouri in Burkina Faso in ricordo della dipendente Chiara Francesconi) annuncia anche che questo tipo di iniziative non si fermeranno qui: “Vediamo – spiega in chiusura – se iniziative di questo tipo potranno essere ancora ripetute”.
Intanto medici e famiglie del progetto Nina ringraziano. Per un finanziamento che contribuisce a salvare e a far crescere delle giovani vite fin dal loro primo vagito.
Enrico Pace