Lucca, l’export vola: torna a crescere il manifatturiero

31 marzo 2015 | 10:50
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Lucca, l’export vola: torna a crescere il manifatturiero

Le condizioni più favorevoli del contesto economico europeo hanno rimesso in moto l’economia lucchese, trainata soprattutto dalle vendite sui mercati esteri. L’attuale situazione non muta la posizione competitiva della nostra industria, in quanto temporanea e comune a tutta l’Eurozona; anzi, può evidenziarne le lacune ampliando il divario di performance con altri sistemi in grado di sfruttare più dinamicamente le opportunità. Nella nostra provincia nel 2014 le esportazioni hanno proseguito la fase di crescita, raggiungendo il proprio massimo storico e superando i 3,5 miliardi di euro. Le ore autorizzate di Cig ordinaria si sono dimezzate rispetto all’anno precedente mentre, seppur in lieve calo, rimane elevato il ricorso alla straordinaria e alla deroga.

Questo è il quadro nel quale si inseriscono i risultati positivi dell’indagine congiunturale condotta dalla Camera di Commercio e dall’Associazione degli Industriali di Lucca relativa al quarto trimestre 2014: si evidenzia infatti una lieve ripresa della produzione dell’industria manifatturiera provinciale (+1,4%) e del fatturato (+1,3%) rispetto allo stesso periodo del 2013.
Confrontando i dati con quelli regionali, Lucca si distingue per un andamento nettamente migliore sia in termini di produzione (il dato regionale è negativo: -1,1%) che di fatturato (il dato regionale è negativo: -1,3%).
In termini dimensionali, sono le imprese di medie dimensioni a mostrare maggiore dinamicità in termini di produzione (+2,9%), mentre per quanto riguarda il fatturato sono le imprese più grandi che registrano andamenti migliori (+3,6%). Le aziende più piccole continuano ad avvertire difficoltà produttive (-1,1%), sia pure con una lieve ripresa del fatturato (+1,3%).
Rimane stazionario il livello medio dei prezzi per quasi tutti i comparti, con l’eccezione del settore alimentare (+2,9%).
Si osserva un calo degli ordini totali (-1,5%) con un andamento positivo di quelli esteri (+1,3%) a riprova del buon trend della domanda estera: Lucca si distingue così positivamente rispetto alla Toscana dove gli ordini totali diminuiscono (-1,4%) come pure quelli provenienti dai mercati esteri (-1%).
Si conferma quindi elevata l’incidenza del fatturato estero per le imprese esportatrici lucchesi (46,1%), a testimonianza del forte orientamento verso i mercati internazionali delle imprese manifatturiere della provincia.
La dinamica occupazionale rimane sostanzialmente stabile rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente sia a livello provinciale che nel complesso regionale (rispettivamente -0,1% e +0,7%).
L’andamento produttivo settoriale risulta abbastanza eterogeneo, con settori che mostrano sensibili segnali di ripresa ed altri che risentono ancora delle difficoltà del periodo. Particolarmente positivo è il risultato per la meccanica (+9,6%), ma risultano in crescita anche l’elettronica (+3,6%) e la carta (+2,5%). Si rilevano ancora difficoltà produttive soprattutto per l’alimentare e tabacco (-4,1%), per la moda (-3,3%, a causa anche del contributo negativo del settore delle calzature che cede il -1,0%) e la produzione dei metalli (-3,1%).
Per quanto riguarda le indicazioni relative al primo trimestre 2015, trova conferma nella valutazione della maggior parte degli imprenditori intervistati una situazione di lieve progresso nei prossimi mesi.
Esaminando i consuntivi per l’anno 2014, a livello provinciale si registra una lieve ripresa dei livelli produttivi (+1,1%) e un lieve incremento dei fatturati aziendali (+0,9%) principalmente dovuti al mercato estero (+3,5%), con un andamento migliore rispetto ai corrispondenti valori medi regionali (-0,7% la produzione, -0,4% il fatturato totale e +1,3% per quello relativo ai mercati esteri).
Import e export. Nel corso dell’anno 2014 il valore delle esportazioni della provincia di Lucca ha superato 3,5 miliardi di euro raggiungendo un record storico per il territorio lucchese, con un incremento del +4% rispetto a quanto registrato nel corso del 2013. L’andamento appare significativamente superiore sia rispetto a quello medio regionale, che si attesta al +2,2%, che all’andamento nazionale (+2%).
In generale a livello toscano, gli andamenti appaiono eterogenei, con diminuzioni di lieve entità per Pisa e Prato, mentre Arezzo continua a mostrare un andamento negativo principalmente per le dinamiche di prezzo legate ai metalli preziosi. La crescita di Massa Carrara, particolarmente elevata, è dovuta alla contabilizzazione straordinaria di importanti commesse meccaniche, al netto delle quali l’andamento risulta invece stagnante.
Per le importazioni provinciali, pari a 1.767 milioni di euro nel corso dell’intero anno, la crescita si attesta al +3,7% nel 2014 con un andamento di segno opposto rispetto a quello regionale (-4,9%) e nazionale (-1,6%).
La performance esportatrice ha registrato un miglioramento nel corso dell’ultimo trimestre dell’anno, da quando l’euro ha iniziato una fase di progressivo deprezzamento sul dollaro, passando da una media di 1,37 dollari per euro dei primi due trimestri a 1,32 nel terzo trimestre, fino a 1,25 dell’ultimo trimestre dell’anno.
Per le esportazioni delle nostre aziende l’euro debole è una buona notizia, in quanto significa poter esportare sui mercati internazionali, e in particolare su quello americano, a prezzi inferiori. Va però sottolineato come l’Italia acquisti dall’estero molte categorie di beni, che sono scambiati sui mercati internazionali in dollari. Il rafforzamento del dollaro significa un rincaro dei prezzi delle materie prime necessarie per la realizzazione di alcuni prodotti e quindi, per alcune aziende, un aumento dei costi di produzione.
A livello settoriale, l’incremento delle esportazioni provinciali registrato nel corso del 2014 risulta legato al positivo andamento di alcuni dei principali settori produttivi: il cartario, primo settore provinciale per valore esportato (831 milioni di euro), è cresciuto del +4,7% grazie alle vendite sui mercati esteri di articoli in carta e cartone (+6,3%), quasi interamente verso paesi europei, e di pasta da carta, carta e cartone (+2,7%); in aumento (+6,6%) anche le vendite all’estero della meccanica (583 milioni di euro nel 2014), con una forte accelerazione nella parte finale dell’anno grazie all’export delle macchine per impieghi speciali in deciso aumento (+10%). In positivo anche l’andamento della cantieristica (537 milioni di euro), con una crescita del +12% rispetto al 2013.
Sembrano in ripresa anche le vendite all’estero del comparto cuoio e calzature, che chiude il 2014 con un complessivo +1,5%: le calzature segnano un +0,2% restando nei primi dieci settori per valore esportato con oltre 250 milioni di euro nell’anno.
Lieve ripresa anche per il comparto alimentare, cresciuto del +1,5%, con il valore delle esportazioni di olio di oliva in lieve contrazione (-0,4%) probabilmente dovuta al calo dei prezzi, e per le vendite di materiale elettrico e meccanica di precisione (+2,3%).
Fra i settori che incidono meno sull’export provinciale, si registra una decisa crescita delle vendite all’estero del tessile e abbigliamento (+6,7%), grazie soprattutto agli articoli di abbigliamento, e della gomma e plastica (+12,4%).

Tra i settori che nel 2014 hanno registrato, invece, una diminuzione delle esportazioni troviamo l’industria metallurgica (-4,7%), con il valore delle vendite all’estero di rame ed altri metalli in diminuzione (-7,5%), l’industria lapidea, del vetro e delle pietre estratte che ha ceduto del -5% rispetto al 2013 (di cui il lapideo -4,5%), la chimica (-8%) con particolare riferimento alla farmaceutica (-8,3%).
Guardando alle aree di destinazione, nel corso del 2014 è cresciuto l’export verso le principali aree geografiche: l’Europa ha fatto segnare un +1,9%, con i paesi non Unione Europea in forte crescita (+30,6%) mentre per i paesi aderenti all’Unione l’andamento è risultato negativo (-1,1%); le vendite dirette al continente americano sono cresciute nel complesso del +16,1%, con l’America Settentrionale che ha registrato un +19,2% mentre quella Centro-Meridionale è cresciuta del +13,4%. L’export cresce anche verso il continente asiatico (+6,8%), mentre si registrano diminuzioni delle vendite verso l’Africa e l’Oceania.
Nel corso del 2014 il valore delle importazioni provinciali è cresciuto del +3,7%, evidenziando però una lieve frenata nel corso della parte finale dell’anno. La crescita risulta determinata in larga parte dal dato relativo all’industria cantieristica, che ha acquistato dall’estero per oltre 71 milioni di euro nel periodo (rispetto ai 18 milioni del 2013).
I settori in contrazione sono il cartario, l’industria chimica, l’industria lapidea e l’industria metallurgica: il cartario, primo settore per valore degli acquisti all’estero (oltre 612 milioni di euro nell’anno) fa segnare un calo del -7,3% per la diminuzione dell’import di pasta da carta, carta e cartone (-7,5%); l’industria chimica, secondo settore per valore importato con 235 milioni di euro, cede invece il -1,7% per la contrazione degli acquisti della farmaceutica (-5,9%); l’industria lapidea vede invece una contrazione più evidente (-30,9%), anche se riferita a valori notevolmente inferiori (6,1 milioni di euro).
L’import dell’industria metallurgica evidenzia un calo del -5,7%, nonostante una crescita del rame ed altri minerali del +22,1%, dovuto probabilmente anche a politiche di approvvigionamento delle materie prime sui mercati internazionali attuate dalle imprese del settore data la costante contrazione dei prezzi delle materie prime.

I prodotti alimentari e del tabacco fanno registrare una crescita contenuta (+2,4%), ma con un incremento degli acquisti dall’estero di olio (12,8%), mentre risulta particolarmente sostenuto il ritmo di crescita degli acquisti dall’estero dell’industria meccanica (+22,8%). Il sistema moda vede crescere l’import del tessile e abbigliamento del +16%, mentre l’industria del cuoio e delle calzature si limita ad un +1,3%.
Crescono a buon ritmo anche gli acquisti all’estero della fabbricazione di materiale elettrico e meccanica di precisione (+16,4%, 55 milioni di euro) e i prodotti agricoli, della caccia e della pesca (41 milioni di euro), presumibilmente anche per un incremento degli acquisti di cereali. Più contenuta infine la crescita della gomma e plastica (+5,7%), risultato positivo conseguito soprattutto grazie al settore della plastica.
In relazione alla provenienza geografica degli acquisti effettuati all’estero dalle imprese lucchesi, si registra una crescita sia rispetto all’Europa (+5,8%), dove crescono sia quelli dell’area dell’Unione Europea che extra, che all’America (+4%), dove si registra però un calo degli acquisti dall’America settentrionale. In lieve diminuzione le importazioni dall’Asia (-0,6%) mentre per Africa (-27,7%) e Oceania (-18,9%) si registrano contrazioni più accentuate.

In allegato tutti i dati nel dettaglio