Giorgi (M5S): “Troppi dubbi sul riordino delle partecipate”

Partecipate, gli strali del Movimento Cinque Stelle contro la delibera approvata martedì scorso in consiglio comunale: “La delibera 60 del 31 marzo, fatta in fretta e furia – dice la consigliera Laura Giorgi, assente all’assise dell’altra sera – sotto i colpi delle inchieste della finanza e le scadenze legislative, dovrebbe, secondo la coppia Tambellini-Lemucchi, dare un volto nuovo alle partecipate del Comune. Cosa nasconde quest’improvviso attivismo, questo pulire la casa in attesa della benedizione pasquale? La delibera dà soluzioni generiche, a uscite multiple, che in pratica autorizzano la giunta comunale a volare di fantasia. Fantasia che però si basa sul se: se i soci di Gesam Spa,sono d’accordo sulla cosiddetta cessione asimmetrica. Se la nuova società che dovrà gestire i servizi pubblici e quelli strumentali avrà una deroga, perché la legge attualmente vieta una sola società che gestisce ambedue i servizi in contemporanea. Se basterà scorporare i servizi pubblici dalle controllate di Gesam Spa o se addirittura si dovrà arrivare alle ripresa delle azioni Gesam Spa direttamente in mano al Comune, in modo da separarle ancora più nettamente dai servizi pubblici”.
“Quello che è certo . commenta la consigliera pentastellata – è che la coppia Tambellini-Lemucchi, per mettere una toppa sulle illegittimità delle partecipate del Comune di Lucca, è costretta a cedere circa il 9 per cento della Gesam Spa al privato e in questo modo causa una riduzione del patrimonio comunale. Se poi i soci di Gesam Spa non sono d’accordo, cosa succede, si parla di altri soci, di molto fumo, di orizzonti incerti. Ma è lecito portare in consiglio comunale una delibera così generica, sul punto cardine delle partecipate, cioè su Gesam Spa? Dov’è la trasparenza? Ci sono voci, comunicati stampa con paroline magiche mai apparse in consiglio comunale “se anche gli altri due soci daranno il consenso, sarà oggetto di una scissione asimmetrica in due società”. Su queste basi la maggioranza ha approvato la delibera. Ma i cittadini si possono fidare di tanta genericità, non sarebbe stato meglio chiedere una deroga alla scadenza del 31 marzo? I cittadini vogliono chiarire i punti controversi e una determina trasparente, precisa e razionale”.