
Entro la fine dell’anno un nuovo volto per le società partecipate del Comune di Lucca. Il voto del consiglio comunale di martedì scorso (Leggi l’articolo) ha dato il via alla fase operativa del piano, nelle mani di Lucca Holding guidata da Andrea Bortoli. A presentare la filosofia complessiva del piano, nella Sala degli Specchi di Palazzo Orsetti, il sindaco Alessandro Tambellini accompagnato dall’assessore alle attività produttive Giovanni Lemucchi e proprio da Bortoli. Un sindaco a tratti raggiante per aver raggiunto quello che definisce “un obiettivo difficile e parso a tratti irraggiungibile, visto i gravami che ci siamo trovati al momento del nostro insediamento”. E che punta ad armonizzare le diverse partecipazioni del Comune di Lucca alla normativa vigente, soprattutto nella parte che impedisce di gestire servizi strumentali del Comune attraverso società non a totale partecipazione pubblica. A questo si aggiunge la parte finanziaria, la scelta del Comune di alienare alcune partecipazioni azionarie in società per “fare cassa” e reinvestire i proventi da una parte nel completamento dei lavori del Piuss, dall’altra alla manutenzione ordinaria del territorio e ai lavori nelle frazioni. In particolare i previsti 16 milioni di euro che dovrebbero entrare dall’alienazione, tramite gara, delle azioni della Salt ancora detenute dal Comune di Lucca per il 2,31 per cento.
“Questa riorganizzazione comunque – spiega il sindaco – non è affatto un punto di arrivo, ma un passaggio importante di un percorso intrapreso”. Lo spiega meglio l’amministratore di Lucca Holding, Andrea Bortoli: “Sappiamo bene – dice – che abbiamo fatto delle scelte largamente impopolari perché fa una parte abbiamo ridotto gli emolumenti, dall’altra abbiamo ridotto autonomia alle partecipate o chiesto di spostarsi in sedi di lavoro o locali meno prestigioso. Ma alla fine di questo percorso avremo un gruppo di società raccordate con l’ente di riferimento e controllate, di conseguenza, direttamente dal Comune”. “La holding – dice ancora Bortoli ricorrendo alla metafora – in tutto questo è il martello, ora bisogna mettere il chiodo secondo quanto ci è stato richiesto dal Comune. Fare scissioni, fusioni, accorpamenti, cambi di statuto, rivalutazioni e quant’altro. Ma adesso c’è una cornice, quella del voto del consiglio comunale, che in certo senso mi solleva anche da alcune responsabilità”.
Cosa cambia nelle partecipate
La “galassia” Gesam
Il tema più caldo in queste settimane è stato quello della scissione “asimmetrica“ della Gesam. Sindaco, assessore e presidente di Lucca Holding per prima cosa ci tengono a chiarire che non sono a rischio i posti di lavoro: “Nessun posto di lavoro sarà toccato – dicono – salvo ipotesi di mobilità interna su base volontaria, come già sta succedendo con la riorganizzazione del teatro del Giglio. D’altronde con la nuova funzione di Lucca Holding Servizi, che diventa società di riscossione crediti, si creano nuovi spazi occupazionali. E siamo anche la prima città in Italia che ha iniziato a utilizzare per Metro due persone che provengono da altre società del gruppo della Lucca Holding”.
Quello che succederà con Gesam è un fenomeno complesso e molto tecnico. Che alla fine vedrà in sostanza la scomparsa della Gesam Spa come “capogruppo” e la nascita di tre realtà distinte: resta la Gesam Gas, esattamente nell’assetto attuale, nasce la Gesam Reti, con un concambio di azioni a Toscana Energia rispetto a quelle attualmente detenute in Gesam Spa, con il Comune che manterrà il 51% delle quote e nasce una nuova società, che non ha ancora un nome, al 100% di Lucca Holding, che si occuperà di servizi cimiteriali e dei contratti di illuminazione e riscaldamento pubblico, denominati Sinergo e Calore. “Su Gesam – spiega il sindaco – già in campagna elettorale ci eravamo presi l’impegno di cercare di valorizzare la società come punto di riferimento della gara di ambito. Un impegno ampiamente mantenuto a fronte di tutte le sirene che sono arrivate al sindaco fin dal suo insediamento, per convincerlo alla vendita. In quel caso avremmo avuto di che fare un quinquennio con baldorie e feste in piazza tutti i sabato sera. Abbiamo invece scelto la via dell’austerità per mantenere certi impegni con i cittadini. La nostra parte, insomma, l’abbiamo fatta e l’abbiamo fatta anche bene e sfido chiunque, sulla base degli atti, a dimostrare che non abbiamo mantenuto i nostri impegni”.
“Il piano di scissione asimmetrica – spiega entrando nel dettaglio Andrea Bortoli – è possibile solo con l’accordo unanime delle parti. E fino al mese di marzo ci sono stati contatti con Toscana Energia con cui c’è un impegno di massima, nel reciproco interesse, a raggiungere l’obiettivo indicato. Se così non fosse? La Gesam Spa ha per statuto la possibilità di cedere rami d’azienda anche senza l’accordo dei soci. E nella delibera approvata in consiglio l’indirizzo è tracciato in maniera netta. La società in house per la gestone dei servizi cimiteriali e dei contratti Sinergo e Calore va comunque fatta entro il 31 dicembre di quest’anno”. L’assessore Lemucchi, poi, aggiunge un altro elemento, sempre in vista della gara di ambito per la gestione delle reti del gas: “Esiste poi – dice – se l’accordo non andasse in posto , la possibilità di accordarsi anche con altri operatori. Toscana Energia, che significa Italgas ed Eni, rappresenta senza dubbio il 30 per cento del mercato italiano del gas, ma non è l’unico attore della partita”. Quanto alla gara di ambito, teoricamente, il Comune di Lucca come stazione appaltante dovrebbe indirla entro l’11 settembre del 2015. Ma i primi due gruppi di Comuni chiamati alla indizione della gara hanno già ricevuto una proroga di quattro mesi. E non è escluso che stessa sorta possa capitare, per equità, anche alla gara per la provincia di Lucca.
Lucca Polo Fiere e Lucca Comics: è fusione
Come ampiamente annunciato Lucca Fiere & Congressi Spa e Lucca Comics & Games Srl dal gennaio del 2016 diventeranno una sola società. Nel frattempo saranno attuati i passaggi necessari per la fusione per incorporazione di Lucca Fiere in Lucca Comics. Lo statuto della nuova società dovrebbe essere approvato il prossimo mercoledì in commissione partecipate, per poi passare al vaglio del consiglio comunale. Al nuovo ente sarà affidata la gestione, oltre che della fiera del fumetto e del gioco intelligente di novembre, anche la realizzazione delle iniziative al Polo Fieristico di Sorbano del Giudice (“Che cambierà volto rispetto a quello che attualmente conosciamo”, dice il sindaco) e la gestione del Museo del Fumetto. In cantiere anche una modifica della governance della nuova società. Nello statuto ci sarà la previsione della presenza o di un amministratore unico o di un consiglio di amministrazione di tre persone. Ma, almeno inizialmente, essendo come detto una fusione per incorporazione, al vertice ci sarà l’attuale presidente di Lucca Comics and Games, Francesco Caredio. Anche se, questo quanto si auspica a Palazzo Orsetti, l’obiettivo sarebbe quello di valorizzare tutte le competenze precedentemente acquisite dai due enti che si vanno a fondere. Quindi non è escluso che in un futuro si possa andare alla realizzazione di un cda espressione delle diverse realtà esistenti. Alla nuova società, poi, sarà affidata anche la gestione dell’impianto fotovoltaico del Polo, attualmente in carico a Polo Energy, di cui il Comune acquisirà la quota attualmente detenuta da Cipriano Costruzioni per poi conferirla alla nuova struttura.
Metro Srl
La Metro continuerà ad occuparsi dei parcheggi cittadini e della gestione dei permessi di transito e sosta nel centro storico. Non più, invece, del servizio di logistica delle merci in centro storico, il servizio Lucca Port. La gara ad evidenza pubblica per la gestione della piattaforma ex Cedm che ha la sua base operativa in via delle Città Gemelle scadrà il prossimo 30 aprile. Si tratta, infatti, di uno di quei servizi ad alta valenza commerciale che una società partecipata dal Comune non può più detenere per legge e che andrà dismessa entro il 31 dicembre di quest’anno.
Lucca Holding Progetti Speciali & Risorse Srl
La società di scopo, nata per gestire il Contratto di Quartiere per la zona Giardino di Pontetetto terminerà la propria ragione di esistere con l’attuazione del contratto stesso, entro i primi mesi del 2016. “Appena ci siamo insediati – ricorda il sindaco Tambellini – ci siamo trovati con un gravame, per l’attuazione del Contratto di Quartiere di 1,8 milioni di euro, derivante dai mancati introiti della vendita della terra di scavo della nuova cassa di espansione. La società si è fatta carica, con notevole impegno, della sistemazione della situazione e, una volta chiusa questa partita, verrà definitivamente sciolta”.
Polis Spa
Il Comune ha intenzione di acquistare le piccole quote deteneute da Camere di Commercio e Assindustria e di trasformare la società in Stu, società di trasformazione urbana, con la nomina di un amministratore unico, in sostituzione dell’attuale consiglio di amministrazione e un unico sindaco revisore. Cosa farà la Stu? “Questo è un tipo di società – spiega il presidente di Lucca Holding, Andrea Bortoli – che è sostanzialmente un’immobiliare legittimata a ricevere “aiutini“ dal Comune che ne è proprietario o con finanziamenti diretti o attraverso strumeni di governo del territorio. Una realtà che, essendo totalmente a partecipazione pubblica, non fa scandalo e non determina problemi di legittimità”. Due i principali progetti che saranno affidati alla nuova Stu. Da una parte lo Steccone di San Concordio: “E’ un’altra eredità importante – dice Tambellini – che abbiamo ricevuto dal passato. e che stiamo mettendo a posto. Di sicuro, però, non ci sarà un progetto come quello originario, anche perchè non abbiamo necessità di far concorrenza ai privati”. L’altro asset sarà invece la palestra dei Bacchettoni: “Qui – dice Tambellini – abbia le idee chiare. Potremo intervenire già domani per la realizzazione di una struttura sportiva a servizio della città. Ma la questione non è tanto quella del restauro dell’immobile, quanto quello della gestione, perché il Comune non può permettersi un affidamento oneroso. Il funzionamento della struttura, insomma, dovrà essere totalmente a carico del concessionario”. “Questa società – conclude il sindaco – potrà poi essere utilizzata per lo sfruttamento e la trasformazione di alcune parti importanti della cottà di proprietà comunale che al momento rimangono nell’indeterminatezza. Penso, ad esempio, a frazioni della Manifattura Tabacchi o altri immobili non più utilizzati e da riqualificare”.
Valfreddana Recuperi
La Lucca Holding, dopo la delibera del consiglio comunale ha già dato mandato a Sistema Ambiente di cedere le quote di Valfreddana Recuperi entro il 31 dicembre del 2015. “La prima gara – ricorda Andrea Bortoli – è andata deserta. Molto probabilmente, in base al bilancio del 2014, verrà aggiornata la stima patrimoniale della società ed entro aprile Sistema Ambiente deciderà se esperire una nuova gara modificando alcuni aspetti del bando o esercitando il diritto di recesso, che ha per uscire da società dove sono investiti capitali pubblici di rischio. Le altre possibilità è che gli altri soci acquisiscano il 55 per cento in mano a Sistema Ambiente o aumentino il capitale acquisendo azioni proprie”.
Sevas
Il Comune acquisirà circa il 20 per cento di quote della Sevas, società che gestisce il controllo caldaie a livello provinciale e di maggioranza della Provincia di Lucca. Il tutto avverrà con un aumento di capitale che i soci Sevas riserverebbero a Lucca Holding, che dovrebbe sborsare circa 85mila euro. A quel punto, essendo Lucca Holding un socio a tutti gli effetti potrà conferire con affidamento diretto il controllo delle caldaie del territorio comunale di Lucca con affidamento diretto.
Gli indirizzi del piano e gli obiettivi raggiunti
I criteri su cui avviare il piano si basavano su cinque indirizzi finalizzati a garantire condizioni operative di sufficiente ecocomicità ed efficacia: eliminazioni di società o partecipazioni non indispensabili al perseguimento delle finalità dell’ente; soppressione di società che registrano più amministratori che dipendenti; eliminazione delle partecipazioni detenute in società che svolgono attività analoghe o similari a quelle svolte da altre società; aggregazione di servizi pubblici locali di rilevanza economica e, infine, il contenimento dei costi di funzionamento anche mediante la riorganizzazione degli organi amministrativi di controllo.
Tutto ciò segue quanto già attivato dall’amministrazione Tambellini sin dall’insediamento per raggiungere obiettivi in termini sobrietà e risparmio senza trascurare le performance delle società. Da maggio 2012 le nomine in organi amministrativi e di controllo si sono ridotte da 70 a 45 e i compensi, rispetto al 2011 si sono ridotti di oltre il 55% pari a circa 600mila euro.
Enrico Pace