
Arriva forse una svolta nella vertenza nazionale, che coinvolge anche i punti vendita di Lucca e Altopascio, della Mercatone Uno. Il gruppo emiliano, infatti, ieri, con decreto del ministero dello sviluppo economico, è stato ammesso alla procedura di amministrazione straordinaria speciale con la nomina di tre commissari: Vincenzo Tassinari, Ermanno Sgaravato e Stefano Coen. I tre dovranno guidare l’azienda, che, come dice una nota della stessa società, attende di ricevere un’offerta definitiva per la sua vendita entro la fine del mese.
“E’ la naturale prosecuzione – dicono i vertici da Bologna – del percorso aperto con il concordato prenotativo autorizzato dal tribunale di Bologna, il cui presupposto fondamentale era la ricerca di un investitore che potesse dare continuità ad un marchio storico”. “L’investitore che si è proposto – prosegue l’azienda – e con il quale vi è un confronto aperto da circa due mesi, ha comunicato che procederà alla presentazione di un’offerta definitiva di acquisto entro la fine del mese di aprile”, al termine di un percorso strategico condotto negli ultimi tempi che ha permesso alla Mercatone Uno di “presentarsi all’avvio della procedura di amministrazione straordinaria con una liquidità significativa; un piano industriale delineato; gli stipendi pagati; i migliori ammortizzatori sociali a favore dei dipendenti; le consegne rispettate verso i clienti; con l’impegno dei soci storici del gruppo per un’eventuale soluzione concordataria nell’ambito dell’amministrazione straordinaria, se ne sussisteranno le condizioni”.
Positivi, mentre continuano i presidi davanti ai negozi a rischio, fra cui quelli della Lucchesia, i primi commenti dei sindacati: “Ma è necessario – ha commentato Fisascat Cisl – fare chiarezza sul destino dei negozi a rischio chiusura e sulla situazione dei numerosi associati in partecipazione utilizzati negli ultimi anni”. “La scelta di ricorrere all’amministrazione straordinaria è per noi positiva – afferma Sabina Bigazzi della Filcams Cgil – dà infatti garanzia della trasparenza che è mancata in questi mesi ed offre alle lavoratrici ed ai lavoratori maggiori garanzie di tutele, soprattutto per quanto riguarda gli ammortizzatori sociali”.
Le garanzie sono state ritenute sufficienti dai lavoratori di Lucca, che aprirà al pubblico domani pomeriggio o, al massimo, sabato mattina: “Lo stato di agitazione – dicono i lavoratori – era iniziato con l’intento di ottenere risposte concrete da parte dell’azienda in merito al destino dei 34 posti di lavoro dopo la fine della svendita e soprattutto la garanzia per l’ottenimento degli ammortizzatori sociali. Dopo il procedimento di entrata in amministrazione straordinaria speciale tutte queste garanzie sono automaticamente garantite dal decreto stesso”.