Aics: impianti sportivi, costi non solo a carico di società

Non possono essere le associazioni sportive, molto spesso simili a veri e propri gruppi di volontariato, a farsi carico da sole delle manutenzioni agli impianti. Lo scrive in un nota il consiglio direttivo dell’Aics Lucca, riferendosi al bando per la concessione che sta finendo di preparare l’amministrazione comunale. L’impianto complessivo è buono e anche il percorso di partecipazione e raccolta delle osservazioni proposto dal Comune – dicono dall’Aics -, ma ci sono alcuni punti ancora da limare. Punti che sono stati oggetto di proposte di emendamento raccolte nel corso delle due riunioni tra le società che si sono svolte alla delegazione Coni di Lucca.
“Al termine – spiega Aics Lucca – è stato prodotto un documento con una serie di emendamenti al testo, che sarà inviato agli uffici comunali dalla delegazione Coni. La nostra associazione ha partecipato a queste riunioni e condiviso gran parte di ciò che è stato detto e proposto. E’ per questo motivo che ci è sembrato necessario intervenire pubblicamente, per ribadire come il regolamento che sarà presto approvato non debba essere un’ennesima occasione persa ma un punto vero di svolta. Una regolamentazione seria della gestione e dell’uso degli impianti sportivi comunali è attesa da anni. E’ poi prevista dalla nuova legge regionale sullo sport approvata di recente, ed è indispensabile per dare certezze alle tante società sportive che li gestiscono o li utilizzano. Condividiamo anche il metodo adottato dal Comune nel sottoporre alla consultazione pubblica il documento, per raccogliere le osservazioni di tutti gli interessati; metodo che fu del resto proposto da un nostro rappresentante nella riunione tenutasi ormai un anno fa, quando l’approvazione sembrava imminente. A nostro giudizio, l’impianto del nuovo regolamento è buono, ma alcuni articoli non ci piacciono molto, come non piacciono molto a tutto il mondo sportivo di base. La nuova legge regionale, a cui il regolamento si ispira, e le proposte del mondo sportivo lucchese, consentono però di correggere quello che a nostro parere non va, e fare della sua approvazione un vero punto di svolta nella politica sportiva del Comune di Lucca.
La visione di fondo che ispira gli emendamenti elaborati è molto chiara: consentire alle società sportive di settore giovanile o dilettantistico di poter programmare con tempi certi la loro attività, consentire a tutte le società sportive che esistono sul territorio di utilizzare gli impianti con regole certe e tariffe prestabilite, evitare che, come è successo in passato, affaristi senza scrupoli prendano in gestione gli impianti e poi li devastino, nel frattempo guadagnandoci dei soldi”.
“Inoltre – aggiunge Aics in una nota -, nella necessaria trasparenza e ricorrendo a procedure di evidenza pubblica, è necessario trovare meccanismi che salvaguardino i diritti di quelle società di settore giovanile e dilettantistico che in questi anni hanno gestito bene gli impianti, e sono tante, investendo molto tempo e molte risorse economiche, e far si che si continui a consentire che negli impianti sportivi scolastici si possa praticare sport per tutti, organizzare corsi sportivi per ragazzi, per adulti, per la terza età. Il vero punto di svolta è però quello che nel regolamento non c’è, e che deve invece essere, secondo il mondo sportivo di base lucchese, una vera priorità. Gli impianti sportivi comunali hanno bisogno di tanta manutenzione straordinaria, di essere messi a norma nelle strutture e negli impianti, di diventare centri aggregativi per i quartieri e le frazioni della nostra città. Servono tanti soldi in un periodo in cui di soldi ce ne sono pochi, è vero; ma non si può pensare che a fare i lavori necessari sugli impianti possa provvedere solo il volontariato sportivo, come la proposta di regolamento porterebbe a farci pensare. L’amministrazione comunale secondo noi deve investire ogni anno risorse certe, insieme alle sue partecipate, per ridurre i costi di gestione e collaborare nella realizzazione dei lavori. Non servono investimenti faraonici, ma, anno dopo anno, una politica sportiva che privilegia lo sport giovanile, lo sport di base, lo sport per tutti”.