Famiglia e identità di genere agli Incontri in S. Martino

La teoria del gender e la sfida antropologica: questo il focus della nona edizione degli Incontri in San Martino, che l’Arcidiocesi di Lucca rilancia dopo una pausa di due anni, proponendo proprio uno dei temi più caldi che caratterizzano l’agenda politico-sociale. Tre saranno gli incontri, che cercheranno di affrontare la tematica da tre diverse prospettive: quella psicologica, quella filosofico-giuridica e quella relazionale-familiare. A presentare le iniziative, questa mattina (11 aprile), alla sede dell’Arcivescovato, sono stati l’arcivescovo Italo Castellani e don Piero Ciardella. “L’intento – ha chiarito don Ciardella – è quello di offrire a tutta la comunità l’opportunità di partecipare ad un dialogo libero e costruttivo, volto ad ampliare la conoscenza sul tema e a condividere esperienze da cui trarre ulteriori spunti di riflessione. Particolare attenzione sarà rivolta alla famiglia – ha osservato – che è coinvolta a doppio titolo: sia dal punto di vista della nuova conformazione dei rapporti affettivi fra uomo e donna, sia da quello educativo-formativo. Questo progetto – ha spiegato – nasce dalla volontà di capire senza giudicare, perché dietro alle formule non si celano solo ideologie, bensì persone, che molto spesso si trovano ad affrontare drammi da sole. Si parla di sfida antropologica perché queste teorie sfidano i preconcetti di cultura e sessualità veicolati dalla tradizione: il nostro intento è quello di favorire uno scambio di idee diverse fra loro, che porti non ad una risposta univoca ed immutabile, bensì all’apertura di un discorso costante ed in continua evoluzione”.
Una tematica, quella proposta, che continua a dividere e a creare malumori, soprattutto negli ambienti più conservatori della società e che proprio per questo l’Arcidiocesi di Lucca ha deciso di affrontare in maniera condivisa, non solo per darne una lettura cristiana, ma anche per ascoltare ed offrire sostegno a chi, più o meno direttamente, si trova a vivere quotidianamente situazioni connesse alla percezione della sessualità e dell’identità di genere. Non è quello di giudicare, dunque, l’intento da cui muove il progetto, bensì quello di superare la sterilità di certi stereotipi che caratterizzano la società contemporanea e che spesso sono dovuti non tanto ad una convinzione religiosa o politica, quanto ad un’informazione superficiale e filtrata.
“L’obiettivo che ci prefiggiamo – ha spiegato l’arcivescovo Castellani – è la diffusione di una conoscenza ampia ed approfondita del fenomeno, a partire dall’utilizzo di un vocabolario corretto. Ci chiediamo quali siano le conseguenze sulla vita dell’uomo, chi sarà il bambino di domani in base alla teoria del gender. A dirigere il dibattito saranno esperti del campo, ma non si tratta più di un gruppo di lavoro ristretto, infatti abbiamo deciso di coinvolgere i rappresentanti della varie categorie cittadine, fra cui anche genitori ed insegnanti, in modo da fare chiarezza grazie al contributo di tutti. Di fronte ad un tema che continua a creare contrasti fra le persone non vogliamo ripiegarci su noi stessi, bensì discutere, interrogarci, capire se queste teorie, secondo cui l’essere maschio o femmina diventa un elemento accessorio, dovuto a scelte individuali e aspettative sociali, rischiano di condurre ad una presa di posizione contro la natura”.
Il ciclo di incontri si inaugurerà venerdì (17 aprile), con il dibattito Maschile e femminile tra psicologia e neuroscienza, che avrà luogo nel salone dell’Arcivescovato, alle 21. Relatori dell’incontro saranno la psicologa Patrizia Mascari, dell’Università di Firenze e il neuropsichiatra Pietro Pietrini, dell’Università di Pisa, che analizzeranno il fenomeno del gender prestando particolare attenzione alle implicazioni fisiologiche e psicologiche connesse all’identità sessuale. Secondo appuntamento nel salone dell’Arcivescovado, venerdì (24 aprile), alle 21, con L’eclisse della differenza sessuale nella cultura post-moderna, a cura del professore Francesco D’Agostino, dell’Università Tor Vergata di Roma. Sarà questa l’occasione per affrontare il fenomeno del gender sotto una luce filosofica e giuridica, con riferimento alle ricadute sul piano del diritto sia individuale che pubblico.
Il ciclo si concluderà venerdì 8 maggio alle 21, con l’incontro Famiglia e nuove forme di relazione, moderato dai coniugi Francesco Milano, professore di filosofia all’Università tot Vergata di Roma e Giuseppina De Simone, docente di teologia alla Facoltà teologica di Napoli. In questa sede, particolare attenzione verrà rivolta al ruolo dell’ambiente familiare e alle nuove prospettive relazionali. Gli appuntamenti sono aperti a tutta la cittadinanza e l’Arcidiocesi confida in un’ampia partecipazione.
Jasmine Cinquini