Centrali S. Marco, guerra su incentivi al Consiglio di Stato

La guerra delle società titolari degli impianti a biomasse di San Marco al Gestore dei servizi energetici Gse Spa per gli incentivi prima concessi poi revocati per la realizzazione della cogenerazione in via della Canovetta prosegue davanti ai giudici della quarta sezione del Consiglio di Stato (Leggi). Il tribunale, al quale hanno fatto ricorso la Dispensa Gourmet Srl e la Romea Srl, le due società che hanno realizzato gli impianti, ha preso altro tempo, chiedendo al Gse la trasmissione della comunicazione del 28 dicembre 2011 con la quale il gestore ha spiegato i “motivi ostativi per l’accoglimento della domanda di qualifica di impianto alimentato da fonti rinnovabili” per i progetti presentati dalle due società.
E’ chiaro dunque che i giudici intendono capire anche se l’iter che era stato attivato con il Pas per le centrali di cogenerazione era quello giusto o se invece, come sottolinea nella nota in cui illustra le motivazioni che hanno indotto a revocare gli incentivi lo stesso Gse, fosse necessaria una autorizzazione unica, con una procedura quindi diversa da quella seguita. E’ la tesi anche del comitato Aria Pulita che è sorto contro gli impianti e che a più riprese a sostenuto che l’iter era da annullare.
L’udienza al Consiglio di Stato, in attesa della trasmissione degli atti richiesti dai giudici, è stata fissata per entrambi i ricorsi il prossimo 17 novembre. La Dispensa Gourmet e la Romea Srl si erano rivolte al Consiglio di Stato per impugnare le decisioni del Tar che aveva respinto, in primo grado, la richiesta di annullamento della sospensiva degli incentivi da parte del Gse e la relativa richiesta danni presentata dalle due società. Richieste entrambe respinte e ora rigirate all’attenzione del Consiglio di Stato. Tutto era nato dopo le verifiche svolte dal Comune di Lucca sullo stato dell’attivazione della cogenerazione nei due impianti: al Gse era stato quindi comunicato che, nonostante il riconoscimento degli incentivi pubblici alle società, non si era ancora proceduto alla realizzazione e all’attivazione del funzionamento dell’assetto cogenerativo. Immediatamente dopo, tuttavia, e in particolare il 15 gennaio del 2013, la Romea Srl aveva comunicato al Comune la fine dei lavori con il completamente dell’assetto cogenerativo, si legge negli atti riportati dai giudici, e la messa a regime era avvenuta il 4 marzo successivo. A quel punto il Gse aveva deciso di mantenere la sospensione dell’erogazione degli incentivi. Stesso copione per la Dispensa Gourmet Srl, la quale entro il 20 marzo di quell’anno aveva completato tutto l’iter, compresa l’attivazione della cogenerazione.
Ma già in agosto il Gse confermava lo stop ai contributi, sottolineando che gli incentivi potevano essere concessi soltanto dal momento dell’entrata in esercizio commerciale degli impianti e quindi dal mese di marzo del 2013. Contro questa posizione, entrambe le società avevano fatto ricorso al tribunale amministrativo regionale. Dopo il primo pronunciamento negativo, ora toccherà al Consiglio di Stato esprimersi sul caso e sulla richiesta danni delle aziende.