Il consiglio comunale di Lucca dice no al trattato di liberalizzazione Usa-Ue

13 aprile 2015 | 19:50
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Il consiglio comunale di Lucca dice no al trattato di liberalizzazione Usa-Ue

No al trattato di liberalizzazione commerciale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea. Il tema è approdato stasera (13 aprile) in consiglio comunale a Lucca attraverso una mozione presentata dalla consigliera di Sel, Beatrice Piantini, insieme all’ormai ex consigliere Francesco Amanti (Fds) che si è dimesso però venerdì scorso. Una mozione, quella presentata dalla Piantini, con la quale si è chiesta l’adesione del Comune di Lucca alla campagna europea che cerca di contrastare il trattato commerciale tra gli Stati Uniti e l’Unione Europea, che introduce, tra le varie cose, una serie di norme per la libera circolazione delle merci, con l’abbattimento delle dogane commerciali. La mozione, dopo una breve discussione, è stata approvata con 11 favorevoli e 6 astenut.

La campagna Stop TTIP Italia nasce a febbraio 2014 per coordinare organizzazioni, reti, realtà e territori che si oppongono all’approvazione del trattato di partenariato transatlantico su commercio e investimenti (TTIP).
“Ad oggi si sa soltanto – dice Beatrice Piantini – che viene venduta come una sorta di facilitazione economica, ma la stipula viene portata avanti senza aver interpellato gli organi di rappresentanza del cittadino. I precedenti non sono incoraggianti, altri trattati simili che erano stati spacciati per facilitazione hanno portato alcuni paesi coinvolti al declino, come nel caso del trattato tra gli Stati Uniti e il Messico”. Secondo la Piantini, anche il trattato tra Usa e Ue, “difficilmente andrà a rappresentare l’espressione del cittadino perché viene originato in una maniera molto distante dal cittadino stesso, in modo cioè antidemocratico. Per questo, chiedo che il Consiglio assuma una posizione politica al riguardo”. Sempre secondo la consigliera, il trattato potrebbe costituire un rischio anche per la tutela del made in Italy.
“Questo argomento è molto importante – commenta Valentina Mercanti (Pd) – e proprio per questo la discussione non si può esaurire questa sera. Mi spiace per la consigliera Piantini, ma come lei stessa ha detto ancora non si conosce molto su questo trattato e non c’è un testo su cui confrontarsi. Per questo motivo, mi astengo dal voto. Tuttavia, ritengo che questo argomento sia molto serio e mi auguro che possa essere approfondito”. Il consigliere del gruppo misto Andrea Pini definisce “inappropriata” la discussione del tema in oggetto in consiglio comunale: “E’ un argomento di politica internazionale – sottolinea -, questo modo di porsi nei confronti del consiglio mi sembra manchi di completezza e anche di buon senso”.
La consigliera Enrica Picchi (Pd) ringrazia la consigliera Piantini per aver illustrato la problematica e annuncia il suo voto favorevole alla mozione: “Ho approfondito l’argomento – dice -: questo accordo è stato ripresentato dopo la grave crisi che c’è stata negli Stati Uniti nel 2008. Con esso si vorrebbero abolire le dogane e uniformare i regolamenti. Alcune semplificazioni vengono indubbiamente introdotte ma mi preoccupa che a tutt’oggi, soltanto il 10 febbraio, sono stati messi online i testi negoziali dell’Unione Europea relativi a questo trattato. Questo tema riguarda la politica a livello più ampio, ma anche in questa sede voglio ribadire tutte le perplessità espresse a livello nazionale e internazionale che il trattato possa creare settori economici governati da una elite euroamericana”.
La consigliera Piantini, dopo i primi interventi, replica ai detrattori della mozione: “E’ una questione politica su cui chiedo di esprimersi – dice rivolgendosi al consigliere Pini – e non è meno importante di problemi strettamente amministrativi. Questo trattato sembra lontanissimo da noi ma è molto vicina perché gli effetti sono sulla quotidianità di ciascuno di noi e sono tali da distruggere quello che è stato fatto in campo di diritti, servizi, beni comuni, risorse e beni indispensabili come l’acqua, diritti sul lavoro e via dicendo”.