I lavoratori del turismo incrociano le braccia. Marchi (Filcams): “Rinnovo del contratto atteso da troppo”

“Domani (15 aprile, ndr) sciopero nel turismo, un contratto ormai scaduto da troppo tempo e che non riusciamo a rinnovare se non alle condizioni imprenditoriali”. Ad annunciarlo è Umberto Marchi, segretario generale della Filcams Cgil di Lucca, che esprime un dissenso per questa trattativa che si sta facendo sempre più lunga e tortuosa.
Sono oltre un milione gli addetti degli alberghi dei tour operator, delle mense, dei punti di ristoro autostradali, dei bar, ristoranti, delle agenzie di viaggio che interessa questo contratto.
“Una data – dice Marchi – quella del 15 aprile, particolare. Infatti sarà sciopero in tutto il mondo per il secondo anno. I lavoratori dei dast food dell’Europa, degli Stati Uniti, Asia, Oceania, Sud America, protestano contro le condizioni di lavoro di queste catene alimentari di montaggio, multinazionali del panino, primo tra tutti Mc Donald’s, molto presente anche nel nostro territorio provinciale con vari punti. Al momento non è stato possibile arrivare al rinnovo contrattuale poiché le controparti hanno deciso di mettere sul piatto, la volontà di ridurre tutele, normative e salariali, mettendo in carico ai lavoratori questo rinnovo, lavoratori che già per la loro natura in molti casi sono dei precari, basti pensare alla Versilia, dove la stagione turistica è alle porte e alberghi, ristoratori e stabilimenti balneari stanno per aprire, lavoratori, in molto casi part-time e che non riescono a garantire stipendi per mantenere la famiglia”.
“Vogliono metterli alla fame più di quanto lo sono – prosegue Marchi – Un lavoratore affamato è un lavoratore disponibile anche a fare lavoro nero e noi sono anni che facciamo battaglie in particolare sul versante versiliese per gli stabilimenti balneari e non solo quelli, controlli mirati di concerto con l’ispettorato del lavoro che più volte ha preso dipendenti in nero. Che il turismo sia in calo probabilmente è anche vero, ma forse per la poca politica di investimento che ogni amministrazione effettua, se non investono in infrastrutture, se non ricominciamo a portare il turista straniero in Italia è un problema e qui sì che la politica nazionale deve dire la sua, ma anche quella locale non può sottrarsi”. “Un pullman per i diritti – conclude Marchi – un pullman che parte anche dal nostro territorio per raggiungere Roma. Dobbiamo farci sentire e dare sostegno a questi importanti lavoratori che, se impiegati e retribuiti bene, fruttano meglio per professionalità e certo fanno crescere anche la nostra economia”.