Prociv, Curcio a Lucca: tagli? Servano a fare scelte giuste

17 aprile 2015 | 11:48
Share0
Prociv, Curcio a Lucca: tagli? Servano a fare scelte giuste

Al Festival del Volontariato ha fatto oggi (17 aprile) la sua prima apparizione pubblica il nuovo capo della Protezione civile, Fabrizio Curcio. Ha parlato di migranti (“siamo spettatori istituzionali”), della nuova legge delega per il riordino delle norme in materia di protezione civile (“non possiamo inventarci le norme, occorre concertazione e una linea comune”), dell’educazione costante (“credo nella formazione dei docenti”). E poi, ovviamente, delle emergenze. “Il nostro paese ha fragilità strutturali. Occorre che ne prendiamo tutti coscienza” spiega Curcio. “Abbiamo la tendenza a innamorarci del rischio del giorno. Ma i problemi possono essere tanti. Le priorità? Vengono definite dalla richiesta. Ed è sempre in base al bisogno che si potrà stabilire come distribuire le risorse a disposizione. E’ il territorio che comanda. Niente è escluso, neppure lo tsunami”.

Il tema prioritario resta comunque quella della consapevolezza. “Non c’è coscienza” precisa Curcio. “Nel 2015 non è possibile morire in un sottopasso. Né perché incautamente si va sulle rive del fiume in piena. Questi sono morti che non possiamo permetterci. E’ inaccettabile”. Il nuovo capo dipartimento della Protezione civile ha affrontato il tema dei social network. “Perché non uso Twitter? Semplice, non è il mio mestiere” risponde Curcio. “Non è nostro compito fare comunicazione di dettaglio sull’emergenza. Il dipartimento si può aprire ai social, ma occorre spiegare bene qual é la funzione. Come a dire: le strade chiuse li conoscono i territori, non il dipartimento, che invece ha una visione di area vasta”.
A Curcio poi è stato chiesto “come si eviterà una futura Genova”. “Questa è una domanda complessa – ha risposto Curcio – si eviterà con una serie di fattori, che sono tutti collegati tra di loro. Si eviterà con una migliore cultura di protezione civile, nel comprendere i giusti comportamenti, e poi, più in generale, c’è bisogno di una maggiore consapevolezza del rischio”. “Ad ottobre – ha ricordato Curcio a questo proposito – in 400 piazze terremo la campagna No Rischio. Ci vogliono cultura di prevenzione e conoscenza del rischio. E poi le istituzioni devono fare la loro parte”.
“I tagli – ha aggiunto – ci devono stimolare a fare le scelte giuste. Non trinceriamoci dietro il fatto che le risorse non sono più quelle di un tempo. Impegniamoci per fare le scelte giuste”. “Ormai – ha detto anche – dobbiamo fare i conti con i tagli. Dobbiamo vedere il bicchiere mezzo pieno”, ha infine sottolineato il neocapo della Protezione civile.
Curcio ha poi parlato di informazione e emergenza. In fase di emergenza, “paradossalmente la comunicazione avviene in maniera più stretta a quello che avviene in fase di pianificazione.” “Se dovessi, in generale, definire una criticità è che si parla poco prima. Sono casi specifici, che certamente ci sono stati, ci saranno. Il caso specifico – ha continuato Curcio – è da analizzare in maniera diretta. In termini generali, durante l’emergenza, un po’ perché siamo tutti sul campo, un po’ perché c’è la necessità, un po’ perché le istituzioni devono dialogare tra di loro per prendere una decisione, il problema è un po’ meno sentito. In pianificazione – ha concluso Curcio – dobbiamo comunicare di più tutti”.
Domani (18 aprile) al Festival del volontariato arriveranno anche i ministro Stefania Giannini, alle 11,30, in Piazza Napoleone, e Maria Elena Boschi, che affronterà il tema della riforma del terzo settore, al Real Collegio, alle 18. Per informazioni sul programma: festivalvolontariato.it.