Cardiologia pediatrica, il consulto si fa a distanza

21 aprile 2015 | 11:24
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Cardiologia pediatrica, il consulto si fa a distanza
Cardiologia pediatrica, il consulto si fa a distanza
Cardiologia pediatrica, il consulto si fa a distanza

La diagnosi e il follow up delle malattie e delle malformazioni cardiache si farà (anche) a distanza. Questo l’effetto della donazione dal parte del Lions Club Toscana, di circa 150-170mila euro, alla Asl attraverso la Fondazione Monasterio per l’acquisto di 10 apparecchiature per il teleconsulto. Che arrivano anche all’ospedale San Luca di Lucca in supporto della pediatria e della cardiologia lucchese. Anche per evitare inutili trasferimenti, di bambini e famiglie, nei centri specializzati del territorio per dirimere dubbi e questioni in caso di necessità di approfondimento sulle patologie dei più piccoli.
L’Asl 2 di Lucca partecipa così al progetto di teleconsulto Arriviamo al cuore di tutti, avviato poco più di un mese fa all’ospedale di Portoferraio, all’Isola d’Elba, e che adesso si estende ad altri centri della Toscana, fino a coinvolgere 10 postazioni. L’iniziativa nello specifico è realizzata in collaborazione tra Regione Toscana, Fondazione Toscana Gabriele Monasterio e Lions Club del distretto Toscana, che finanzia queste postazioni di teleconsulto.

A presentarla oggi (21 aprile) alla direzione generale di Monte San Quirico il direttore generale dell’Asl Joseph Polimeni, il direttore generale della Fondazione Monasterio, Luciano Ciucci e il governatore regionale del Lions Club Gianluca Rocchi, che hanno illustrato le caratteristiche del progetto alla presenza anche del direttore del dipartimento materno infantile dell’Asl 2, Raffaele Domenici, del direttore della cardiologia aziendale Francesco Bovenzi e del responsabile del sistema Ris Pacs e conservazione legale, Riccardo Orsini, oltre che di alcuni rappresentanti Lions del territorio fra cui Enrico Marchi del Lions Club Lucca Le Mura.
“Il teleconsulto – ha ricordato il direttore generale Joseph Polimeni – permette di attivare una sinergia di conoscenza, che iniziamo da Lucca con la cardiologia pediatrica. Una serie di stazioni e di collegamenti da implementare, che partono dal nostro ospedale San Luca e che spero presto saranno estese a zone disagiate del territorio. Evitando così di dover avere il medico radiologo specializzato sempre a disposizione sul posto”. “Il progetto di telemedicina – conclude Polimeni – diventa poi sempre più importante in un sistema di sanità che tende al’area vasta, che determinerà inevitabilmente una parte di perdita di contatti con i territori più periferici”.
Il direttore generale della Fondazione Monasterio, Gabriele Ciucci, ripercorre le tappe con cui si è arrivati alla scelta di finanziare questo percorso: “Il teleconsulto – ricorda – è nato da un’esperienza nei Balcani per evitare trasferimenti di difficili con disagi per il paziente e costi per le aziende sanitarie. Situazioni che, se è possibile evitare, portano anche un beneficio anche in termini di appropriatezza della diagnosi, evitando anche l’afflusso improprio di pazienti negli ospedali e nei centri specializzati. C’è allo studio anche la possibilità di passare alla tecnica del teleconsulto anche dall’ambito pediatrico a quello neonatale e fetale. Al momento, comunque, sono 10 le postazioni a disposizione e che, grazie al supporto dei Lions, potrebbero diventare 15. Bisogna ricordare, poi, che il teleconsulto non è soltanto trasmissione di un’immagine. Ma l’ecografia viene fatta effettivamente insieme dai due medici a distanza. Con l’effetto, che può ricadere anche sul follow up dopo un intervento chirurgico, di mantenere il paziente nel proprio territorio senza spostamenti. Meno bambini si spostano e più bambini si riescono a visitare e l’expertise del professionista aumenta”.
“I Lions toscani – ha detto il governatore Gabriele Rocchi – hanno ogni anno un motto. Che per noi nel 2015 è “Dal sogno al segno”, proprio perché vogliamo lasciare un segno con la nostra attività che non è fatto di sola beneficenza ma di progetti e servizi per i cittadini in difficoltà. Da medico spero che questo progetto di consulto a distanza possa servire anche per la formazione in ambito professionale, permettendo ai medici dei territori di venire a contatto con esperti del settore della cardiologia pediatrica nei centri di eccellenza come l’ospedale di Massa”.
Il primario di cardiologia, Francesco Bovenzi, snocciola i numeri: “L’incidenza del numero di patologie cardiache congenite gravi è pari allo 0,81% su un totale di 10mila ambni che ogni anno evidenziano problemi che necessitano diagnosi di problematiche cardiache. E in questo senso la rete di conoscenze per la prevenzione, la diagnosi e la cura delle malattie congenite, che va dall’ostetrico, al cardiologo ospedaliero fino al pediatra ospedaliero è uno snodo essenziale. Parliamo, comunque, di 6-10 casi l’anno di cardiopatie critiche su un totale di 70-80 casi l’anno che, se operati, hanno l’80-90 per cento delle possibiltà di essere curati e assistiti con efficacia. Ormai, peraltro, con le tecniche di imaging possiamo seguire dal primo all’ultimo battito cardiaco di una persona, dal feto fino alla morte”.
“Il concetto di rete – aggiunge Raffaele Domenici – è essenziale nell’ambito dell’assistenza ospedaliera e territoriale licale. A Lucca esiste già una buona organizzazione di professionisti della cardiologia e dell’ecografia cardiologica, e uno stretto rapporto fra chi segue la cardiologia pediatrica e i pediatri. Nonostante questo c’è la necessità di un confronto ulteriore quando si tratta di bambini. Con questa procedura invece di andare a Massa i pazienti potranno essere gestiti localmente senza spostamenti, anche in condizioni di difficoltà”.
A rendere possibile l’installazione delle apparecchiature a tempo di record, che entreranno in funzione entro la fine di maggio, il responsabile del sistema Ris Pacs e conservazione legale, Riccardo Orsini, che è anche presidente nazonale degli amministratori di sistema italiani: “Con questa procedura – dice – portiamo a casa del paziente importanti servizi grazie alla nuova rete dell’ospedale San Luca di Lucca che ci permette di trasferire dati con una velocità che va dagli 800 megabyte al giga al secondo. Garantendo tempi brevi ed affidabilità anche nelle immagini. Che significa che ciò che parte poi arriva in sicurezza e precisione al destinatario”.

Il teleconsulto nel dettaglio
Da alcuni anni la Fondazione Monasterio ha sperimentato un sistema di teleconsulto nell’ambito della cardiologia pediatrica con vari Paesi dell’area balcanica (ex Jugoslavia, Romania, ecc.). Questo innovativo percorso funziona regolarmente e consente il supporto ai clinici locali da parte degli specialisti della Fondazione per la diagnosi precoce delle cardiopatie in età neonatale e pediatrica, ma anche in età fetale, nonché per il relativo follow up. Il sistema adottato, in collaborazione con il Cnr, è stato utilizzato anche nell’ambito di progetti finanziati dall’Unione Europea. Si è dunque pensato di replicare l’attività nell’ambito della Regione Toscana. Questo è oggi possibile grazie ai Lions Club – Distretto Toscana, che hanno già raccolto 150mila euro, con l’obiettivo di arrivare a 170mila euro, finanziando così 10 postazioni di teleconsulto in vari centri toscani: oltre a Lucca e Valle del Serchio, anche Portoferraio (già attivato), Valdarno, Arezzo, Siena.
La tele-ecocardiografia utilizza una strumentazione in grado di acquisire e trasmettere in rete il segnale video dell’ecocardiografo: le immagini esaminate dall’operatore ecografico a fianco del paziente vengono replicate a distanza su un monitor per consentire allo specialista di collaborare alla valutazione diagnostica.
L’obiettivo è quindi di realizzare una rete toscana di teleconsulto, che consenta una diagnosi precoce di patologie per le quali talvolta il fattore tempo è fondamentale per garantire ai piccoli pazienti le cure più adeguate e l’eventuale immediato trasferimento – se necessario – nel centro più idoneo per il trattamento della cardiopatia, grazie al sistema regionale dei trasporti in emergenza. Il lavoro di rete consente, inoltre, un migliore scambio informativo ed una crescita diffusa delle competenze cliniche in ambito pediatrico e cardiologico ed evita il trasferimento dei pazienti cosiddetti “falsi positivi” con una riduzione di inutili disagi per le famiglie coinvolte. Si facilita quindi la diagnosi precoce, si limitano i trasferimenti inutili di pazienti e si ottiene un’estensione delle possibilità di consulenza specialistica anche per il follow up di pazienti sottoposti ad interventi di alta specialità.

Enrico Pace