Scuola, 500 precari lucchesi aderiscono allo sciopero

23 aprile 2015 | 16:45
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Scuola, 500 precari lucchesi aderiscono allo sciopero

Sarà a quanto pare massiccia l’adesione da Lucca allo sciopero del 5 maggio a Roma contro la Buona Scuola del governo Renzi. L’assemblea unitaria, indetta da Cobas, FlC Cgil e Gilda, oggi (23 aprile) a Palazzo Ducale, ha visto la straordinaria partecipazione di più di 500 docenti e personale Ata provenienti da tutte le scuole della provincia.

L’assemblea ha discusso a lungo del disegno di legge Renzi sulla cosiddetta Buona scuola sulla base delle relazioni di Antonio Antonazzo della segreteria nazionale Gilda, Rino Capasso dei Cobas e Anna Fedeli della segreteria nazionale Flc Cgil. “Il dibattito – spiegano le sigle – ha evidenziato il carattere aziendalistico del modello di scuola disegnato dal disegno di legge con un preside padrone alla Marchionne che sceglie i docenti della sua scuola per incarichi solo triennali con conseguente ricattabilità per mancato rinnovo, inclusi i docenti già di ruolo che vanno in mobilità; sceglie e retribuisce con un premio i più ‘bravi’; decide su alternanza scuola- lavoro e contratti di apprendistato; decide sull’organico dell’autonomia con relativa differenziazione delle funzioni, con docenti destinati a fare supplenze e progetti; può destinare i docenti all’insegnamento di materie per cui non hanno l’abilitazione; decide sulla formazione obbligatoria; può licenziare in tronco i neoassunti alla fine dell’anno di prova”.
“Tutto ciò – ritengono i sindacati – è in linea con la dequalificazione della scuola indotta dai quiz Invalsi, i cui risultati saranno usati per premiare il cosiddetto merito e per la valutazione delle scuole, con conseguente trasformazione dell’insegnamento in addestramento ai quiz. Anche le assunzioni sono ridotte di un terzo rispetto alle promesse di settembre; i neo assunti saranno precari di ruolo – insistono i sindacati – in quanto avranno al massimo incarichi triennali sulla base di chiamate nominative rinnovabili dei DS; la metà di essi sarà usata per supplenze e progetti, mentre se fossero destinati tutti all’insegnamento potremmo avere un’effettiva riduzione del numero di alunni per classe e non più classi – pollaio. Per tutti gli altri precari vi sarà l’ennesimo concorso, un altro po’ di precariato fino al 2016-17 o la disoccupazione! Tutti i precari di terza fascia, ma anche tutti quelli con più di 36 mesi di servizio non potranno avere neanche le supplenze residue e andranno ad incrementare la disoccupazione”. Per questo motivo l’assemblea ha aderito all’invito a partecipare allo sciopero unitario della scuola e ha chiesto il ritiro del disegno di legge Renzi e l’emanazione di un decreto Legge stralcio sull’assunzione di tutti i precari che lavorano da anni nella scuola, a partire da tutti coloro che hanno più di 36 mesi di servizio in ottemperanza della sentenza della Corte di Giustizia europea”.