Bosco distrutto a S. Filippo, scatta l’esposto

25 aprile 2015 | 14:32
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Bosco distrutto a S. Filippo, scatta l’esposto
Bosco distrutto a S. Filippo, scatta l’esposto
Bosco distrutto a S. Filippo, scatta l’esposto
Bosco distrutto a S. Filippo, scatta l’esposto

Prendono il via i lavori per la nuova viabilità dell’ospedale San Luca e monta la polemica. Gli ambientalisti accusano il Comune di aver distrutto il bosco di San Filippo e minacciano ricorsi in procura per bloccare i lavoro. Ad alzare la voce sulla questione sono, in un comunicato congiunto Wwf, Legambiente, Perlambiente, Laboratorio Mobilità e Paesaggio, Comitati Lucca Est, assi viari e Lucca Bene comune.

“Quello che non credevamo potesse succedere  scrivono – è invece avvenuto e proprio nel nostro Comune di Lucca, proprio alla vigilia di un giorno importante di festa. Ma per i cittadini lucchesi non può essere un giorno di festa e di liberazione. Nonostante le richieste da parte delle associazioni culturali e ambientaliste presenti sul territorio e da parte dei professionisti coinvolti, supportati dall’Università di Trieste, di un incontro con il Comune per rivedere il progetto della nuova viabilità per l’ospedale San Luca giovedì (23 aprile, ndr) lo scempio è avvenuto. E’ stato distrutto un bosco costituito da pioppi e soprattutto da alberi di elevato valore conservazionistico, storico e paesaggistico come gli ontani e le farnie, che sono le rare querce delle aree umide. Ancora più grave, questo taglio è avvenuto in periodo di riproduzione della fauna selvatica. Quando il 24 aprile abbiamo fatto il sopralluogo, oltre al cimitero inutile e straziante di alberi vilmente abbattuti, si osservavano uccelli disorientati e disperati che lanciavano richiami e volavano intorno a quelle chiome sdraiate, alla ricerca di nidi distrutti. Questo non è ammissibile. La flora e la fauna del bosco sono in corso di studio e i dati dimostrano l’importanza dell’area con presenza di specie di flora e fauna tutelate da normative comunitarie, nazionali e regionali. Siamo in presenza di habitat prioritari che la comunità europea tutela per la ricchezza di biodiversistà e per la rarità, ormai sul territorio europeo. L’area presenta le stesse caratteristiche del vicino sito di importanza comunitaria Boschi di Verciano, Padule delle Monache ed è in connessione con esso. Tutto questo era stato comunicato a chi amministra il territorio che, sordo alle parole di chi conosce, ha distrutto l’area”.
“E’ diritto e dovere di chi ha portato avanti questa battaglia rivolgersi ora alla magistratura – concludono i comitati – e comunicare al ministero dell’ambiente e alla Comunità Europea quanto è avvenuto. Resta il tradimento che il Comune ha fatto ai suoi cittadini. Il bosco era piccolo ma ricco di biodiversità, era un polmone di vita e di benessere. Era perfetto accanto ad un ospedale, perchè dava serenità. Era un’ontaneta, umida per definizione, memoria di ciò che era il territorio di un tempo con canali di acqua pulita in movimento pieno di quelle piante acquatiche che ormai sono unicità. Questo taglio è una ferita mortale per il nostro territorio, inferta consapevolmente, voltandosi dall’altra parte rispetto a chi chiedeva e chiede solo di essere ascoltato”.

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