Pontetetto, associazioni tornano a chiedere scelte condivise

27 aprile 2015 | 10:05
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Pontetetto, associazioni tornano a chiedere scelte condivise

Pontetetto, le associazioni tornano a scrivere all’amministrazione per chiedere un confronto sull’argomento. Le contestazioni sono di metodo e di merito, e così l’associazione Pons Tectus e il comitato Viabilità e Ambiente di Pontetetto tornano a chiedere risposte certe al Comune: “E’ inaccettabile la modifica arbitraria – si legge nella lettera inviata al sindacoe all’assessore Antonio Sichi – di un progetto condiviso con le associazioni di quartiere, senza che ci sia stato preventivamente un confronto con i cittadini. Non è accettabile che certe decisioni vengano prese senza avere sentito coloro che abitano nei luoghi in cui si interviene; soprattutto se, come in questo caso, si intende stravolgere un progetto esistente già ampiamente concordato e condiviso”.

“Il vostro progetto – dicono entrando nel dettaglio – contiene scelte sbagliate, limiti e contraddizioni che non possono essere ignorati. Ci riferiamo in particolare a quattro aspetti fondamentali.  L’abbattimento della stecca di appartamenti fatiscenti, rappresenta il vero e qualificante aspetto di rinnovamento del Quartiere Giardino, perché realizza, finalmente, l’apertura del ghetto e mette a disposizione del quartiere spazi condivisi per una vera integrazione. L’alternativa da voi ipotizzata di ristrutturare la stecca, oltre ad essere antieconomica, riporterebbe nel quartiere situazioni di disagio che si andrebbero a sommare a quelle ancora presenti, innescando situazioni di degrado sociale difficilmente prevedibili. Sono note le conseguenze di periferie degradate dove si concentrano situazioni di malessere che portano ad esplosioni di violenza come nelle banlieu francesi. Ricordiamo anche che il paese di Pontetetto sopporta già il peso di diversi servizi a beneficio della città: il canile comunale e l’impianto di depurazione delle acque; per non parlare di una viabilità sovraccarica a causa dell’attraversamento della principale via di collegamento col territorio pisano e della vicinanza col polo fieristico ex Bertolli, un servizio di trasporto pubblico insufficiente, la carenza di punti di socializzazione”.
“La realizzazione di un campo di calcio regolamentare – prosegue la lettera – in mezzo alle abitazioni, non può essere certo interpretato come un servizio ai cittadini che abitano quegli alloggi e che si troveranno bombardati da palloni e schiamazzi; anche in questo caso era di gran lunga preferibile il progetto d’origine che prevedeva una zona verde con alberi, vialetti, panchine e giochi per bambini. Il progetto degli orti sociali può essere una alternativa interessante, a patto che i terreni siano individuati con criterio: la collocazione da voi ipotizzata, rappresenta una scelta che dimostra la non conoscenza del territorio. Infatti quei terreni si trovano al di sotto del livello stradale e sono sovente soggetti ad allagamento; al di sotto del primo strato di terra si trovano gli scarti abbandonati per decenni dalle industrie della zona; vi è stata realizzata una stazione di pompaggio dei liquami; vi sono alcuni alberi secolari che, per fare spazio agli orti, andrebbero abbattuti. Infine non è chiara la scelta di realizzare strutture pubbliche su suolo privato (terreno dell’Auser)”.
“Signor sindaco – concludono le associazioni – ci auguriamo che sia avviato al più presto un confronto costruttivo, ma allo stesso tempo le promettiamo il nostro impegno e la nostra mobilitazione per opporci alla scelte che vorrete realizzare senza la condivisione dei cittadini del paese di Pontetetto. Come associazioni di quartiere, con la presente chiediamo inoltre all’amministrazione comunale di accettare e condividere il percorso dei “processi partecipativi locali” previsti al capo III della legge regionale 46/2013 – Dibattito pubblico regionale e promozione della partecipazione alla elaborazione delle politiche regionali e locali, per la cui attivazione abbiamo già contattato l’autorità regionale per la garanzia e la promozione della partecipazione”.