Tasse, tariffe e detrazioni: ok dal consiglio comunale

27 aprile 2015 | 21:54
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Tasse, tariffe e detrazioni: ok dal consiglio comunale

E’ la fiscalità locale il fulcro del consiglio comunale di stasera (27 aprile). L’approvazione di una serie di modifiche regolamentari e l’approvazione di aliquote e di detrazioni ha sostanzialmente dato il quadro delle entrate fiscali del Comune oggetto anche questa mattina (Leggi l’articolo) dell’intesa con le organizzazioni sindacali. Dalla Cosap alla Tari, dalla Tasi all’Imu ogni passaggio è stato analizzato dall’assise comunale dopo l’esposizione dell’assessore al bilancio Enrico Cecchetti, che ha sottolineato i caratteri di equità e semplificazione delle scelte dell’amministrazione Tambellini.

Cosap
La novità approvata dal consiglio comunale sull’imposta per l’occupazione del suolo pubblico riguarda l’installazione radio base di telefonia mobile. Il regolamento di applicazione dei canoni, infatti, viene esteso anche a questo tipo di installazioni. “La volontà dell’amministrazione – ha detto l’assessore Cecchetti – oltre che di regolamentare queste situazioni è anche quella di ridurne il numero e l’impatto. Per questo sono previste delle agevolazioni per antenne utilizzate da più gestori e una diversificazione dei canoni a seconda delle zone. In sostanza si paga di più nelle zone meno urbanizzate e a decrescere in territori con meno presenza di abitazioni”.

Regolamento per la disciplina delle entrate comunali
La novità più importante, che è pronta ad entrare in vigore, è quella del passaggio del regime delle riscossioni da Equitalia a Lucca Holding Servizi. Per fare questo è stato necessario, e in questo senso si è espresso il consiglio comunale di stasera, modificare il relativo regolamento. “Si tratta – ha detto l’assessore Enrico Cecchetti – di un ulteriore e importante passaggio nel senso già auspicato da questa amministrazione comunale. Questo ci permetterà di effettuare una riscossione dei tributi comunali più equa e più vicina ai cittadini”. Ed in questo senso, lo ha sottolineato anche la presidente della commissione bilancio, Virginia Lucchesi, di rilievo è ritenuta la possibilità della rateizzazione dei debiti fino a 18 rate (che possono essere mensili o a più ampie scadenze) del valore massimo di 100 euro cadauna. Il tutto anche per ridurre al minimo le riscossioni coattive, che saranno comunque di competenza della Lucca Holding Servizi.

Regolamento per la disciplina dell’imposta unica comunale
Diverse le modifiche previste anche in questo regolamento, sempre nel senso di una semplificazione e di una progressività delle imposte e anche grazie alla concertazione con le associazioni di categorie, come ha ricordato anche l’assessore Enrico Cecchetti. Fra le principali novità la compensazione tassa su tassa, che permette ai cittadini di non attendere l’assenso degli uffici comunali per compensare crediti e debiti. C’è poi il mancato pagamento della Tari per coloro che possiedono immobili senza arredi e suppellettili al loro interno dove i proprietari non abbiano la residenza, in quanto ritenuti non produttivi di rifiuti. Prevista anche una riduzione, nella tabella dei valori forfettari, del 15 per cento per artigiani, fabbri e macellai. Sempre nell’ottica di una possibile riduzione della tariffa, viene prevista anche la possibilità del compostaggio per le utenze non domestiche per ridurre la Tari. Di nuova introduzione anche la sospensione nel calcolo nella parte variabile del componente familiare assente perché ricoverato in case di cura e di riposo o simili che quindi, nel periodo di assenza, non graverà sulla tariffa da pagare per il servizio.
La delibera è stata l’occasione, per il consigliere Luca Leone (Impegno Comune), di far presente la difficoltà, come componente del Consiglio, di votare questo tipo di deliberazioni: “Queste decisioni – dice – sono difficili da prendere senza avere presente l’intero quadro del bilancio comunale. Per questo non parteciperò al dibattito e alle votazioni sulle aliquote di bilancio”. Alla sollecitazione risponde l’assessore Enrico Cecchetti che “pur capendo la posizione del consigliere Leone – dice – dichiaro fin da ora che è nostra intenzione in sede di bilancio, se possibile, apportare condizioni migiiorative nelle agevolazioni per venire incontro ad un ancora maggior numero di cittadini e non per aggravare la pressione fiscale”.

Aliquote e detrazioni Imu e Tasi
Il punto caldo è quello delle aliquote Imu e Tasi, già affrontato nella comissione bilancio nel dettaglio (Leggi l’articolo). E va in scena lo scontro fra l’amministrazione comunale e Forza Italia, un po’ una ripetizione dell’identica seduta dell’anno scorso.
“Confermiamo le scelte di equità e semplificazione dello scorso anno – dice l’assessore Cecchetti al momento dell’esposizione della delibera – tanto che possiamo registrare la condivisione delle scelte con i sindacati, come da protocollo firmato con il sindaco Tambellini. Fra le previsioni più importanti confermiamo per la Tasi aliquote e detrazioni dell’anno scorso, con la non sovrapposizione di Imu e Tasi e il conseguente non pagamento da parte degli inquilini. Aggiungiamo, inoltre, anche un’altra fascia di detrazione da 50 euro per la Tasi per chi ha un immobile con rendita da 500 a 700 euro ma un’Isee inferiore ai 15mila euro. Segnalo, peraltro, che sono stati in 4974 i contribuenti hanno usufruito da detrazione”.
“Prevediamo – prosegue Cecchetti – anche ulteriori agevolazioni o semplificazioni. Lo abbiamo fatto per le compensazioni, per le riduzioni sul tema delle aree fabbricabili, lo facciamo con una riduzione dell’Imu all’aliquota standard dello 0,76 per mille per interventi di recupero del patrimonio edilizio esistente. Una previsione di agevolazione significativa che, unita agli interventi sulle aree fabbricabili, determina anche effetti di un qualche significato con alcuni effetti di compressione dell’Imu dovuto lo scorso anno anche del 50 per cento”. Infine l’Irpef: “Confermiamo l’elemento di progressività delle cinque classi stabilite a livello comunale – dice Cecchetti – ricordando anche in questo caso che sono 11908 persone che non pagano alcuna addizionale Irpef”.
Ricostruzione che non soddisfa il consigliere di Forza Italia, Marco Martinelli: “In questo clima riuscite a far passare come buone e come alide queste pratiche propedeutiche al bilancio che nella sostanza prevede aliquote massime e detrazioni minime se non ridicole. Oggi assistiamo all’ennesimo fallimento degli obiettivi che vi eravate prefissati. Infatti fin dal giorno del vostro insediamento avete annunciato di approvare il bilancio di previsione per l’anno successivo già entro il mese di dicembre o al massimo nei primi mesi dell’anno. Siamo a fine aprile e il bilancio di previsione è ancora in alto mare in quanto avete dovuto fare marcia indietro rispetto alla demagogia propagandata ad inizio mandato scontrandosi con la realtà dettata dall’incertezza normativa e finanziaria sulle entrate del Comune. Inoltre non verrà rispettato nemmeno il termine del 30 aprile previsto per legge per l’approvazione del rendiconto della gestione relativo all’esercizio finanziario 2014”. La vostra giunta – specifica Martinelli – mantenendo fede alle prerogative delle amministrazioni di sinistra conferma anche per il 2015 una tassazione pesante per i contribuenti lucchesi. Per la Tasi che si è dimostrata essere solo una nuova tassa sulla casa, travestita da tassa sull’utilizzo dei servizi comunali (illuminazione, parchi, strade, ecc.) avete confermato l’aliquota massima con detrazioni ridicole e rivolte ad una platea molto limitata di contribuenti. Viene caricato tutto il peso dei servizi comunali sulle spalle dei pensionati e dei giovani che hanno fatto  e stanno facendo sacrifici per comprarsi una casa dove vivere. Nell’introdurre la Tasi lo scorso anno avete approvato un sistema tariffario che ha inciso negativamente  sui bilanci delle famiglie lucchesi già in grave difficoltà a causa della crisi economica, innalzando il tetto massimo fissato dalla Legge al 2,5 per mille, portandolo al 3,3 per mille e istituendo solamente, detrazioni minime e rivolte a un numero molto limitato di contribuenti. Infatti rispetto all’Imu relativa al 2012, questa massiccia riduzione delle detrazioni, spettanti allora ai contribuenti lucchesi per l’abitazione principale e le sue pertinenze, è una delle principali cause di aumento del carico fiscale locale. Anche per la fiscalità 2015 sono previste detrazioni minime e rivolte a un numero molto limitato di contribuenti.Riteniamo perciò indispensabile che l’amministrazione Comunale intervenga al fine di attenuare la pressione fiscale che sta incidendo negativamente soprattutto sulle famiglie con più figli a carico e che hanno abitazioni con valori medi di rendita catastale”.
“Lo scorso anno abbiamo dimostrato qui in Consiglio – prosegue il consigliere di opposizione . che perfino in quei comuni capoluogo, come Arezzo, che hanno deciso di istituire un’aliquota unica del 3,3 per mille, ma  anche un sistema di detrazioni che partono dai 150 euro per rendite fino a 600 euro, per andare a zero solo per rendite sopra i 1000 euro, e da sommare a 50 euro per ogni figlio dimorante, si è arrivati a risultati notevolmente più vantaggiosi di quelli di Lucca, e molto vicini a quanto pagato per l’Imu nel 2012.
Per quanto riguarda le imprese, non avete previsto il pagamento della Tasi solo perché l’aliquota Imu è già al massimo e non c’era margine per l’aumento della tassazione e non certo per non complicare i loro bilanci. Infatti l’amministrazione Tambellini mantiene al massimo livello ovvero al 10.6 per mille l’aliquota Imu di immobili locati come uffici, negozi, capannoni eccetera. Un ulteriore tegola che si abbatte sulle attività commerciali e professionali già pesantemente colpite dalla crisi: è evidente infatti che i proprietari degli immobili riversano sui locatari questa imposta di natura meramente patrimoniale. Nella nostra città con le giunte di centrodestra l’Ici era ai minimi nazionali, si pagava il 5,5 per mille: adesso siamo al 10,6 per mille su un valore dell’immobile rivalutato del 60%. Se prendiamo ad esempio un immobile del valore catastale di 100 mila euro, l’Ici  dovuta era 577,50 euro, l’Imu diventa 1780,80 euro, ossia più del triplo del caso precedente. Sugli immobili locati come abitazione principale con canone agevolato (ex equo canone) è vero che  l’aliquota scende al 5,6 per mille ma voglio ricordare che nelle giunte di centrodestra era l’uno per mille. Ad esempio sul solito immobile di valore catastale di 100 mila euro prima si pagava 105 euro (aliquota 1 per mille) ora si paga circa 940 euro (aliquota del 5.6 per mille) (quasi nove volte tanto). Sugli immobili in comodato ai figli l’aliquota scende al 7,6 per mille, ma solo per un immobike e solo con contratto registrato, voglio ricordare che prima venivano assimilati alle prime case e dunque erano esenti Ici. Lo spirito della norma sarebbe quello di non penalizzare gli immobili dati in uso ai figli che non producono reddito, per cui non si capisce perché deve essere applicato ad un solo immobile e poi per avere l’agevolazione il contratto di comodato deve essere registrato, con ulteriore aggravio di spese, mentre riteniamo che sarebbe sufficiente e più snello per i cittadini la dimostrazione che il figlio ha la residenza in quell’immobile. Inoltre considerato il periodo di crisi dell’edilizia e la difficoltà a vendere gli immobili è necessario prevedere agevolazioni per i fabbricati costruiti e destinati dall’impresa costruttrice alla vendita, fintanto che permanga tale destinazione e non siano in ogni caso locati, e comunque per un periodo non superiore a tre anni dall’ultimazione dei lavori”.
“In conclusione – dice Martinelli – riteniamo che, nel deliberare il sistema di aliquote e detrazioni per i cittadini del Comune di Lucca, la giunta Tambellini avesse il dovere morale di adoperarsi affinché essi non dovessero pagare 1 euro di più rispetto a quanto veniva pagato con l’Imu nel 2012 invece anche quest’anno viene confermata la tassazione altissima da voi introdotta. L’unico modo per porre rimedio a questo situazione è quello di non approvare questa deliberazione e lavorare da subito per  modificare aliquote e detrazioni, in modo da determinare un carico d’imposta non superiore all’Imu del 2012”.
Dura la risposta di Virginia Lucchesi, presidente della commissione bilancio: “Da Martinelli – dice – mi sarei aspettata una proposta invece di una polemica sterile. Siamo ben al di sotto dai massimi nelle aliquote e ricordo che in altre realtà si sono fatte due delibere in un anno per aumentare la Tasi perché il bilancio non sosteneva le prime determinazioni. La tassazione locale è importante ma il Comune di Lucca ha cercato di calmierarla con una serie di agevolazioni anche nuove, che mirano alla progressività e all’equità del tiributo. E in questo senso è molto importante l’emendamento che abbina per le classi di reddito fra i 500 e 700 euro con il criterio relativo al reddito dei soggetti (Isee non superiore a 15mila) e che non possono usufuirire di altre detrazioni”. Infine sulle polemiche del ritardo nell’approvazione degli strumenti di bilancio: “Ritardo nel bilancio? – conclude – E’ vero che cambiamenti normativi ci sono sempre stati ma fino al 2012 sono stati diversi rispetto a quelli che ha dovuto affrontare l’amministrazione Tambellini dal suo insediamento. Nelle variazioni precedenti si parlava di Ici e si è sempre avuta una certa costanza dal 2008. L’introduzione dell’Imu ha invece tentennato. E comunque la posizione dell’opposizione, quando abbiamo approvato il bilancio a marzo, è stata polemica perché poi ci hanno detto di stravolgerlo nell’arco dell’anno. Quindi o si fa per tempo ma si sbaglia il tiro e si varia il bilancio o si attende. E nel caso in cui si è atteso si è fatto perché nel 2014 si è avuta la Tasi e nel 2015 per il cambiamento epocale del regime dei bilanci dell’ente. Non lo dico a giustificazione, ma occorre avere senso di responsabilità nel fare certe osservazioni. Non mi si può dire che non è cambiato nulla e che siamo nello stesso contesto di riferimento degli anni precedenti”.
Affermazioni che provocano il botta e risposta fra lo stesso Martinelli e l’assessore Cecchetti. “Ci sentiamo, come cittadini, presi in giro – ribadisce Martinelli – Chi dice che non è vero che le aliquote sono al massimo viene sistematicamente smentito, come è successo lo scorso anno con i dati che dicono che Lucca è la città della Toscana con la tassazione più alta sulla casa. Come si fa a dire che si va verso un sistema fiscale più equo?”.  “Per Tasi, Imu e addizionale Irpef – risponde Cecchetti – non è vero che abbiamo le aliquote più alte. Non è vero neanche per la Tari e forse Forza Italia dovrebbe spiegare come farebbe fronte a ulteriori detrazioni che peserebbero per milioni di euro nel bilancio comunale. Se si vogliono fare delle proposte di governo si deve dire se si prevedono di ridurre le entrate e dove si prevede di tagliare. Perché i bilanci devono quadrare.
Non siamo al massimo: non era vero l’anno scorso, non è vero a maggior ragione quest’anno. In molti Comuni sono state aumentate aliquote e ridotte detrazioni, da noi non è così”. “Inviterei poi – conclude l’assessore – a stare attento a utilizzare i troppi confronti in modo poco serio e poco approfondito. Fare i confronti è una cosa seria che va fatta fra dati omogenei. In caso contrario si finisce per utilizzare classifiche, confronti, sedicenti studi o studi che hanno valore per quello specifico confronto e non in termini complessivi, in modo non serio e strumentale. Non è neppure vero che le detrazioni sono ridicole. Non si può dire ai 5mila lucchesi che non pagano nulla di Tasi e ai 12mila che non hanno addizionale Irpef. Il quadro realistico è questo ed è un quadro nel quale una situazione molto difficile e normativa in materia di fiscalità, che traccia strade strette per i Comuni, noi abbiamo su Lucca sia per la Tasi sia per l’Imu sia per l’addizionale elementi di forte semplificazione”. Conclude, prima del voto (favorevole con 18 sì e 2 voti contrari): “A chi ci dice che non facciamo proposte diciamo che è per le opposizioni matematicamente impossibile avere la possibilità di valutare il bilancio, cosa che si può fare solo quando i dati arrivano in aula”.

Imu e Tasi: la determinazione venale delle aree fabbricabili
Il Comune ha determinato una rivalutazione di alcune aree fabbricabili, per diminuire l’incidenza del tributo per alcune tipologie di immobili. Lo spiega ancora l’assessore Cecchetti: “Le modifiche sul valore venale delle aree fabbricabili vanno nella direzione di miglioramenti e agevolazioni sia finalizzate a favorire interventi di ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente sia a tenere conto delle novità emerse negli anni di una ridotta potenzialità edificatoria di alcune aree e dei mutamenti del mercato immobiliare nella valutazione degli immobili e delle aree. Con questa delibera si determina una serie di interventi che vanno dal riconoscimento di non edificabilità delle aree terziarie per cui i terreni in queste previsioni non sono considerate edificabili; la riduzione del 50 per cento dell’incidenza delle aree per servizi e infrastrutture ed attrezzature varie. Si prende atto, in questo caso, che le potenzialità edificatorie sono ridotte. Terzo elemento di modifica è rubricabile alla voce semplificazione: le tabelle per il coefficiente correttivo per la saturazione delle Utoe sono quelle dell’1 giugno e dell’1 dicembre di ogni anno e non quelle puntuali del giorno. Vi è poi l’ulteriore previsione di inedificabilità dei terreni con atto di vincolo, che hanno perso la loro potenzialità edificatoria con regolare atto urbanistico”.
“Con questa previsione – spiega l’assessore – si riduce il contenzioso o si riduce e annulla quanto dovuto dai cittadini per queste aree. A queste si aggiungono le riduzioni previste nei casi di ristrutturazioni o simili che sono del 15% dei valori imponibili delle ristrutturazioni. Così pure passa al 20 per cento dell’incidenza del valore dell’area rispetto al valore edilizio della ristrutturazione. Queste interventi, uniti alla riduzione dell’Imu dal 10,6 al 7,6 per la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente, hanno una incidenza significativa”. “L’ultimo intervento rilevante – conclude Cecchetti – riguarda il caso in cui si opera una ristrutturazione in una casa in cui il soggetto mantiene la residenza. Con questa modifica si paga soltanto la Tasi senza ulteriori aggravi e con un’aliquota più bassa rispetto a quella dell’obbligo di pagare l’Imu”.

Addizionale Irpef
Nel regolamento il Comune ha introdotto solo una piccola modifica. “Abbiamo definitivamente chiarito – dice Cecchetti – una fonte di difficile interpretazione. Si stabilisce che l’importo di 14mila euro per l’addizionale previsto come soglia di esenzione fa riferimento al reddito imponibile, cioè al reddito complessivo, dedotte l’abitazione principale e gli oneri deducibili”.

Tutte le pratiche sono passate con il voto favorevole della maggioranza (18 presenti), i due voti contrari di Forza Italia e l’astensione o il non voto degli altri presenti in aula.

Enrico Pace