Sciopero bus per rischio esuberi. Ctt: no licenziamenti

Un “parco mezzi inadeguato”, un mancato accordo al tavolo per le procedure di raffreddamento e sullo sfondo lo spettro degli esuberi: a Ctt Nord è nuova agitazione dei sindacati che per domani (29 aprile dichiarano un nuovo sciopero: i bus resteranno fermi per quattro ore nelle province dove opera la società e quindi anche a Lucca. Saranno garantiti soltanto i servizi e le corse indispensabili. L’azienda tuttavia smentisce i licenziamenti e critica i motivi dello sciopero. “Le procedure di raffreddamento – spiegano invece i sindacati – e l’espletamento delle successive fasi previste dalla regolamentazione provvisoria si sono chiuse con un verbale di disaccordo firmato nella sede legale della Compagnia Toscana Trasporti Nord Srl. Dopo diversi incontri, abbiamo concordato e trovato alcune soluzioni per risolvere le problematiche oggetto della contestazione. Soluzioni che però non hanno soddisfatto le nostre richieste, lasciando irrisolte molte delle questioni da noi sollevate”.
Ferma la risposta di Ctt Nord che contesta lo sciopero indetto da Filt Cgil, Fit Cisl e Faisa Cisal. “Uno sciopero contro l’azienda per l’anzianità del suo parco mezzi oggi davvero non si giustifica – si legge in una nota di Ctt Nord -. Non solo perché l’azienda ha dimostrato di essere fortemente impegnata nel rinnovo dei mezzi, con la recente acquisizione di 100 nuovi autobus su 800, ma anche per lo sforzo che sta facendo per migliorare il lavoro di manutenzione e la sicurezza dei mezzi circolanti. Certamente subito dopo la gara sarà necessario procedere con ulteriori rinnovi per i quali l’azienda si sta già muovendo nonostante i tempi e gli esiti della gara siano ancora incerti”.
“Per questo – aggiunge l’azienda – domani servirà davvero a poco scioperare mentre servirebbe il massimo della collaborazione per garantire comunque all’utenza il miglior servizio possibile. L’azienda non si è sottratta al confronto con le sigle sindacali che ha incontrato e con le quali ha provato anche una riconciliazione presso il prefetto, ma va detto con onestà che il confronto è reso difficile dalla divisione all’interno degli stessi sindacati che anche domani non sciopereranno uniti. Certo contano anche gli strascichi della disdetta dell’integrativo aziendale che ancora oggi non vede sul tavolo una proposta condivisa. Su questo il confronto è iniziato ma il tempo in cui sarà possibile definir le risorse disponibili per la contrattazione nel caso di Ctt sono quelle dell’aggiudicazione della gara ed è per questo che è stata fatta la scelta più ragionevole ovvero prorogare la normativa attuale fino a fine anno. Tra le ragioni dello sciopero c’è anche che l’azienda avrebbe ipotizzato 30 esuberi e che i tagli decisi dall’amministrazione comunale di Livorno ne produrrebbero 8: tutte affermazioni prive oggi di alcun fondamento visto che l’azienda non ha annunciato nessun esubero”, sottolinea ancora Ctt Nord. “La verità – sottolinea il presidente di Ctt Nord Andrea Zavanella – è che proprio la logica di azienda di area vasta Ctt Nord si dimostra in questo caso vincente consentendo di riassorbire questi esuberi potenziali nella riorganizzazione del servizio. Ovviamente anche per noi sarebbe preferibile in questa fase pregara congelare tagli o trovare soluzioni che consentano un riequilibrio dei costi all’azienda ma scioperare contro gli esuberi inesistenti è davvero paradossale. Mi auguro comunque che il tavolo di confronto riparta su tutti i temi ovviamente richiamando tutti al senso di responsabilità richiesto in una fase delicata come quella che il Tpl sta attraversando”.