Pastificio Mennucci, via a iter per la variante urbanistica

Un altro passo verso la variante al regolamento urbanistico per rendere possibile l’ampliamento proposto dal Pastificio Mennucci di Lucca, che prevede di unire i due capannoni attualmente divisi da via Balestrieri, inglobando la strada e realizzandone, a proprie spese, una nuova lungo la ferrovia. Gli uffici comunali dopo aver attivato la procedura di verifica di assoggettabilità alla Vas – la valutazione ambientale strategica, che prevede tutta una serie di passaggi -, hanno ricevuto pareri complessivamente positivi dagli enti e organi interpellati, tra cui la Sovrintendenza, l’Autorità di Bacino del fiume Serchio e l’Arpat.
Al termine di questa “inchiesta”, il Comune ha deciso di escludere dalla procedura di Vas il progetto e di andare avanti nell’iter per la formazione della variante al regolamento urbanistico, tenendo comunque conto, anche nelle fasi successive, del parere degli enti di controllo.
Ora il progetto può entrare nella sua fase operativa. Il pastificio Mennucci punta con l’ampliamento a rilanciare l’attività a Lucca, prevedendo di assumere altri 20 dipendenti che andrebbero ad aggiungersi agli attuali 116 (Leggi). La permuta dei terreni che renderanno possibile l’operazione è già stata approvata dal consiglio comunale (Leggi) e l’ampliamento ha avuto anche il via libera da parte della conferenza dei servizi.
Ostacoli dunque non ce ne sono. Lo rileva anche nelle proprie osservazioni la Sovrintendenza archeologica della Toscana, che ha trasmesso al Comune una relazione firmata da Andrea Pessina. In quelle righe si sottolinea che le Belle Arti “per quanto di competenza” non hanno “motivo di opporsi alla realizzazione dell’opera”, anche se si riservano di poter “esprimere pareri sui successivi adempimenti”.
Alcuni rilievi li fa invece l’Autorità di Bacino che ritiene opportuno “che il progetto di variante urbanistica, ovvero il Rapporto ambientale in caso di Vas, approfondisca le potenziali problematiche di pericolosità idraulica e di trasporto solido associate al corso d’acqua Solco Ulivetaccio e alla presenza di corpi di frana quiescenti o detriti” al fine di “individuare, se necessario, adeguate opere di mitigazione del rischio”.
Completamente positivo il parere di Arpat “alla scelta di non assoggettare a Vas il piano in oggetto, e mettere a disposizione, qualora vengano richiesti, i dati ambientali aggiornati e gli elementi di conoscenza del territorio di competenza per i successivi atti”.
La proposta di ampliamento era stata portata all’attenzione della commissione attività produttive di Palazzo Santini, su iniziativa del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia Martinelli che si è fatto promotore anche di un confronto fra gli amministratori e la proprietà. La richiesta era stata avanzata dall’azienda ben quattro anni fa, ma era rimasta finora nei cassetti. Stando alla relazione presentata da Lorenzo Mennucci, che possiede il 20% del Pastificio – il restante 80% è detenuto da una società australiana -, se sarà eliminata la strada l’azienda potrà specializzarsi nella lavorazione di prodotti salutistici e gluten free, con minori costi e soprattutto senza dover ridimensionare il personale. In caso contrario, ed era stato sottolineato nella richiesta presentata all’amministrazione, l’azienda potrebbe essere costretta a ridimensionare l’organico.