L’Ostello riapre ma gli ex dipendenti restano a piedi

L’Ostello della gioventù di Lucca riapre con una nuova cooperativa ma tutti gli ex dipendenti della precedente gestione, salvo uno, perdono il posto di lavoro. E’ questo l’esito di una lunga trattativa partita nel dicembre scorso quando la struttura era stata chiusa. Ora gli ex dipendenti accusano Aig di Roma che ha compiuto l’affidamento. “Nei giorni scorsi – scrivono gli ex dipendenti – siamo stati informati dal Comune di Lucca e dal vecchio gestore Stasi che era stato finalmente raggiunto un accordo con una cooperativa per la nuova gestione dell’ostello, ma nei giorni seguenti abbiamo scoperto che solo uno dei dipendenti è stato chiamato dal nuovo gestore per occuparsi della reception, nello specifico un guardiano notturno con appena 2 stagioni di servizio in ostello. Oltre a lui, è stato richiamato un ex dipendente non più in ostello da 3 anni. Nessuno degli altri ex dipendenti e degli addetti alla reception storici è stato degnato di una telefonata”.
“A dicembre dello scorso anno l’Ostello di Lucca – ricordano gli ex dipendenti -, dopo 15 anni, ha chiuso le sue porte e fino ad oggi ancora non sono state riaperte; a seguito di controversie tra Aig e l’allora direttore dell’ostello, il 31 dicembre 2014 l’ormai ex direttore, Renato Stasi, ha cessato la sua attività e solamente pochi giorni fa l’Aig ha affidato la struttura, considerata il fiore all’occhiello degli ostelli italiani, a dei nuovi gestori. Il 9 dicembre 2014 è stato il nostro ultimo giorno di lavoro. Da dicembre ad oggi abbiamo ripetutamente chiesto delucidazioni riguardo la nostra posizione e il nostro futuro, sia alla sede Aig di Roma che al Comune di Lucca, i quali ci avevano garantito il loro massimo impegno per una rapida riapertura e per la ricollocazione di almeno una parte dello staff, composto da dieci persone, tutte lucchesi, due delle quali con oltre 13 anni di servizio alle spalle. L’assessore al turismo del Comune di Lucca, Lemucchi, che ci aveva prontamente ricevuto a fine dicembre e, tramite un consigliere comunale, ci ha sempre tenuto informati sull’evolversi della situazione, ci ha riferito che durante un incontro con la presidentessa Baldi e il segretario Lentino, avvenuto a fine febbraio, gli era stato promesso da parte loro la ricollocazione del maggior numero possibile di elementi del vecchio personale, con una maggiore garanzia per i due dipendenti con contratto a tempo indeterminato. Dalla chiusura dell’ostello ad oggi, nonostante le diverse mail inviate all’Aig, non ci sono mai state date risposte in proposito ad eccezione di una e-mail del 26 febbraio 2015, nella quale venivamo convocati per un incontro a Roma il 2 marzo 2015, un incontro fortemente voluto e sollecitato dall’assessore Lemucchi; durante l’incontro, fu comunicata una prossima riapertura in tempi molto brevi, che ancora stavano valutando se affidare la gestione a una nuova società o gestirlo direttamente, e che ad ogni modo saremmo stati ricontattai la settimana successiva per informarci sulla sorte dell’ostello e del suo personale. Ovviamente, non fummo mai ricontattati. Alla luce di questi fatti, ci chiediamo: con quale criterio sono state fatte queste scelte? Invece di merito e competenza cosa si è voluto premiare con questo gesto? Se per l’Aig è così importante il tema della qualità e della certificazione, non è oltremodo ingiusto e incoerente ignorare completamente l’esperienza e la professionalità acquisite negli anni di servizio dagli addetti alla reception? Dopo così tanti anni di lavoro e dedizione, molte estati e feste comandate passate al lavoro, corsi di addestramento e formazione, è davvero inaccettabile scoprire di non contare nulla per un’istituzione/ente morale che vanta l’intento di diffondere principi di solidarietà. Considerati i fatti invitiamo i dipendenti di altre strutture Aig a riflettere su quanto avvenuto, perché potrebbe ripetersi altrove e nella totale indifferenza dell’istituzione “madre” degli ostelli della gioventù”.