
Grande soddisfazione dall’assessore toscano all’istruzione Emmanuele Bobbio davanti alla notizia – ricevuta da una parlamentare componente della VII Commissione Cultura, Scienza, Istruzione della Camera – che la Commissione stessa, questa mattina, ha approvato un emendamento risolutivo della questione dei dirigenti scolastici toscani vincitori di concorso parzialmente annullato dal Consiglio di Stato per un vizio di forma. Sulla vicenda proprio ieri, alla presidenza della Regione Toscana in piazza Duomo a Firenze, i “dirigenti nel limbo”, così sono stati definiti gli oltre 100 presidi, hanno avuto un incontro con il presidente del Consiglio Monaci, il presidente della Regione Toscana Enrico e l’assessore Bobbio.
Migliaia le firme, a sostegno di una rapida soluzione di una vicenda per molti aspetti paradossale, che sono state raccolte nelle comunità scolastiche interessate coinvolgendo docenti, genitori, amministratori pubblici: quelle firme saranno consegnate martedì prossimo a Roma al ministro dell’Istruzione nel corso di un incontro cui prenderanno parte il presidente della Regione, l’assessore e la presidente toscana di Anci. Negli ambienti dell’assessorato toscano all’istruzione si sottolinea che l’emendamento, approvato nell’ambito del confronto sul ddl scuola, rappresenta un concreto passo in avanti per la definitiva soluzione di un problema che non solo riguarda gli interessati ma coinvolge l’intera scuola toscana messa in difficoltà da ciò che si è venuto creando.
“Il Pd – è quanto dichiarano i senatori del Pd Andrea Marcucci, presidente della commissione istruzione in Senato e Laura Cantini – con l’appoggio del governo Renzi, ha trovato una soluzione per i dirigenti scolastici toscani, vincitori di un concorso poi annullato dal Consiglio di Stato per vizio di forma. Grazie ad un emendamento al disegno di legge sulla scuola, i presidi dovranno affrontare una prova per la conferma definitiva del ruolo. È stata una vicenda lunga, sofferta e paradossale, che risale al 2011. I parlamentari del Pd non hanno mai fatto mancare la loro fattiva solidarietà ai dirigenti e alla fine hanno favorito una buona soluzione, che verrà confermata in Senato”.