Dagli scavi in città affiora un pilastro di epoca romana

17 maggio 2015 | 10:11
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Dagli scavi in città affiora un pilastro di epoca romana

di Roberto Salotti
Sono quindici le tombe riportate alla luce allo scavo di via del Crocifisso, in centro storico. Una scoperta quella fatta durante i lavori per la realizzazione della nuova isola a scomparsa (Articolo e foto) che non stupisce l’équipe degli archeologi, diretta dal dottor Giulio Ciampoltrini, ma offre importanti e attese conferme a quelle che finora erano rimaste soltanto delle ipotesi. Ovvero che in questa zona, fuori dalle antiche mura di epoca romana, sorgesse il palazzo imperiale databile tra il quarto e il quinto secolo dopo Cristo, riservato prima ai soggiorni dell’imperatore, poi al sovrano longobardo.

Un complesso, dove sorgevano anche due chiese: di una non si ha ancora traccia mentre l’altra si trova proprio al di sotto della Chiesa dei Crocifisso dei Bianchi, la più antica chiesa di San Benedetto in Palazzo, così chiamata per la sua vicinanza con il palazzo dei marchesi di Toscana.
“Nello scavo di via del Crocifisso – spiega Ciampoltrini – sono stati trovati due livelli distinti di sepolture, con in tutto 15 tombe. La cosa particolare, che conferma le nostre teorie, è che sono tutte orientate come lo è attualmente la chiesa del Crocifisso. Questo dimostra che l’attuale edificio sorge su uno più antico, al quale si è perfettamente sovrapposto”.
Ma è al di sotto delle prime due stratificazioni della necropoli di epoca altomedievale, collocabile attorno all’anno mille (ma dati più precisi saranno disponibili entro metà della prossima settimana), che è affiorata la vera sorpresa. Si tratta di un pilastro di epoca ancora più antica, forse del quarto o quinto secolo dopo Cristo. “Le risposte su questi elementi devono ancora arrivare – spiega Ciampoltrini – ma attendiamo conferme all’ipotesi che si tratti di strutture appartenenti al complesso del palazzo dell’imperatore. Un edificio utilizzato per i soggiorni del sovrano in epoca tardo romana e poi al tempo della dominazione longobarda”. Questo edificio, secondo le testimonianze, era dotato di due chiese, una delle quali, per l’appunto, coincide con quella del Crocifisso. Nei prossimi giorni, Ciampoltrini con le archeologhe Elisabetta Abela e Maila Franceschini completerà le analisi sulla scavo, che poi verrà ricoperto.
“Si è trattato di una scoperta molto importante dal punto di vista storico e archeologico – commenta Ciampoltrini -, dando elementi molto chiari di come era organizzata la città in epoca tardo romano e altomedievale”.
E di età romana è la strada che è stata scoperta dagli archeologi nei pressi del nuovo ospedale. I saggi e le analisi andati avanti per lunghi mesi sul tracciato dove ora sono partiti i lavori per realizzare la nuova viabilità hanno permesso di riportare alla luce una antica via di terra e ghiaia, questa sicuramente di epoca romana. Una strada in aperta campagna, molto vicina alla via Francigena. “Entro una decina di giorni – spiega Ciampoltrini – si potrà dire che il nostro lavoro è concluso, con una precisa datazione dei reperti affiorati. Il Comune di Lucca e in particolare il sindaco Alessandro Tambellini ha dimostrato notevole interesse per questa scoperta ed è già stata contattata l’Asl, con l’obiettivo di potenziare l’area espositiva al nuovo ospedale, con documenti e reperti relativi alla scoperta fatta”.