Edilizia privata, via libera alle interpretazioni delle norme del regolamento urbanistico

19 maggio 2015 | 20:23
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Edilizia privata, via libera alle interpretazioni delle norme del regolamento urbanistico

Fornire una interpretazione univoca di alcune norme del regolamento urbanistico in una fase così delicata come quella che approderà al nuovo piano strutturale. La delibera che contiene una ricognizione sui vincoli e alcune normative urbanistiche relative all’edilizia privata è approdata stasera (19 maggio) in consiglio comunale che l’ha approvata ed è stata introdotta dall’assessore Serena Mammini che ha spiegato che “l’obiettivo è quello di semplificare la materia ai cittadini” e evitare determine interpretative delle norme, lasciate al giudizio dei dirigenti. Una sorta di indirizzo sull’interpretazione di alcune norme urbanistiche a uso e consumo degli uffici e del cittadino.

Una necessità, quella di interpretare alcuni passaggi delle norme, che si è resa imprescindibile, ha spiegato l’assessore, dopo le osservazioni presentate dai professionisti, che hanno sottolineato le difficoltà nell’affrontare alcune situazioni al limite del regolamento così come la complessa articolazione di alcune cartografie che aveva, nel tempo, creato alcuni trattamenti uguali per casi del tutto difformi e anche incongrui con la ratio della variante stessa. Il lavoro degli uffici, quindi, si è concentrato a riequilibrare le norme tecniche e ad interpretarle in modo da diminuire gli impedimenti, soprattutto nelle zone dove è ancora possibile costruire o ristrutturare, mantenendo invece i vincoli strutturali legati alle fasce di rispetto e agli edifici storici (Leggi nel dettaglio).
E’ scettico al riguardo Pietro Fazzi, capogruppo di Liberi e Responsabili: “Questa pratica è discutibile – dice – la strada maestra è quella di modificare le norme e evitare una strada sdrucciolevole come questa. In questo modo ci esponiamo tutti a situazioni e contenziosi eventuali con l’amministrazione anche a livello giudiziario”.
Lucio Pagliaro, consigliere del Pd e presidente della commissione urbanistica spiega che “queste sono norme interpretative – dice – non norme che modificano le precedenti. Con questa delibera non facciamo nulla di nuovo ma precisiamo che a nostro parere certe norme vanno interpretate in un modo piuttosto che nell’altro”.