Piano del Comune per assumere 20 dipendenti della Provincia

Una convenzione con l’ufficio dedicato della Provincia di Lucca per attrarre fondi europei. Il Comune di Lucca che ha deciso di puntare sulle competenze necessarie per la ricerca di risorse messe a disposizione dall’Unione Europea, attraverso bandi o avvisi. Una materia complessa e per certi versi poco esplorata dalle amministrazioni locali. Palazzo Orsetti ha pensato però di rivolgersi alla Provincia di Lucca, in una fase delicatissima come quella del riordino di competenze e uffici, sostenendo come antesignano il processo di riorganizzazione che ormai è alle porte. E anche su questo fronte – sebbene non fosse all’ordine del giorno -, c’è tutto l’impegno dell’amministrazione comunale che ha chiesto a Provincia e Anci la convocazione di un tavolo per vagliare la questione della riorganizzazioni delle funzioni e del futuro del personale. Il progetto è di giungere, in due anni, ad assorbire fino a 20 dipendenti che attualmente lavorano a Palazzo Ducale.
Quella della convenzione in materia di fondi europei è comunque un primo step. L’idea contenuta in una deliberazione del consiglio comunale approvata stasera (19 maggio) con 23 voti favorevoli, uno contrario e un astenuto, è stata maturata e illustrata a Palazzo Santini dall’assessore al personale Francesco Raspini: il progetto prevede di stabilire una convenzione (per il momento annuale) con l’ufficio competente di Palazzo Ducale che già esiste e che si occupa di politiche comunitarie, progetti speciali e alta formazione, dietro il pagamento di una remunerazione al personale. Il progetto prevede l’investimento delle risorse già accantonate da Palazzo Orsetti per un contratto a progetto che si occupasse della stessa materia. Ora la strada della collaborazione con la Provincia, tra l’altro prevista dalla legge di stabilità, apre la strada a interessanti possibilità future. “Questa decisione si inserisce in un periodo molto delicato e complicato per la riforma della Provincia – sottolinea Raspini -: ci auguriamo che anche altri Comuni seguano questa strada, contribuendo come noi ad accompagnare questa fase di assestamento e di riorganizzazione delle funzioni dell’ente provinciale”.
Luca Leone, consigliere di Impegno Comune, è d’accordo con l’assessore nel ritenere che il contesto legato alla trasformazione della Provincia sia più che complicato ma contesta il modo in cui si arriva alla deliberazione. Leone ha posto l’attenzione sul problema occupazione che riguarda la Provincia, invitando il Comune non ad avvalersi del personale ma a proseguire un percorso per assorbire il personale di Palazzo Ducale. “E’ inutile negare che si tratta di un pezzettino del percorso verso il riordino della Provincia – ammette l’assessore Raspini – ma da qualcosa volevamo partire. Non staremo fermi in questa partita del riordino. Proprio oggi è stata fatta la richiesta di incontro alla Provincia e ad Anci per convocare un tavolo per definire il processo di trasferimento delle funzioni delle province agli enti del territorio anzitutto. C’è un ventaglio di possibilità al riguardo da esplorare. Non siamo stati fermi anche sul fronte dei dipendenti. Siamo al lavoro per predisporre le risorse necessarie per la ricollocazione del personale della Provincia che sul biennio potrebbero arrivare a 20 unità”.
Renato Bonturi (Pd), presidente della commissione partecipazione, sottolinea l’aspetto positivo della convenzione “che stabilisce anche una collaborazione tra enti che è una direzione tracciata che dovrà essere percorsa anche in futuro come la legge Del Rio e le successive hanno indicato. Vogliamo una convenzione che apre un percorse implementando un settore importante”.
Fortemente critica la consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi: “Ci sembra impossibile che tra i numerosi dipendenti e i dirigenti con stipendi da 100mila euro all’anno non ci siano le competenze necessarie in Comune per i fondi europei – dice -: c’è una determina dell’ottobre del 2013 per la selezione di una professionalità che si occupasse di questo settore”. Ma qui la Giorgi fa una gaffe, facendo nome e cognome della persona individuata dalla selezione del concorso, senza sapere che lo stesso era stato annullato in autotutela, questione che la sua (ormai ex) collega Daniela Rosellini aveva tra l’altro messo al centro di una interrogazione all’assessore Raspini, qualche tempo prima di dimettersi dal consiglio comunale. “Oggi ci chiediamo cosa ha fatto questa incaricata – ha insistito la Giorgi -. Qualcuno dei consiglieri ha potuto vedere il suo lavoro o ne sa qualcosa? E ci chiediamo anche a cosa ci serve fare questa convenzione che comporta un onere di spesa di altri 30.000 euro – incalza la Giorgi -. Ricordiamo anche che questo onere potrebbe anche aumentare o ripetersi negli anni come risulta dalla proposta. A questo punto, dato il tempo ormai passato dal conferimento dell’incarico, chiediamo al sindaco di sapere i finanziamenti europei che suddetto incarico ha assicurato alle casse cittadine e da dove nasca la necessità di avere anche il supporto dell’ufficio provinciale quando abbiamo un sì grande esperto che lavora direttamente alle dipendenze del comune. Si sprecano altri 30.000 euro per un inutile doppione oppure vi siete accorti che lo strapagato incarico non ha portato in cassa il becco di un quattrino e cercate di correre ai ripari? Quello che non è possibile è avere 2 servizi doppioni, e non credo che si interessano ambedue di finanziamenti europei, ma in modo diverso”. “Anziché utilizzare le risorse per l’incarico ad una persona – spiega al riguardo l’assessore – abbiamo deciso di destinarle alla convenzione, per dare anche un segnale importante verso il riordino della Provincia. In Comune l’ufficio c’è ma non è dotato di tutte le competenze necessarie. Potrebbero essere tanti i dipendenti in grado di farlo, ma allo stato sarebbero molto elevati i costi della formazione, senza considerare le questioni relative alle carenze di personale”. Sull’incarico al centro delle polemiche sollevate dalla Giorgi l’assessore chiarisce categorico: “Quella persona non è mai entrata al lavoro in Comune – dice -: quel concorso è stato annullato in autotutela. La prossima volta prima di fare nomi e strumentalizzare vicende la prego di informarsi”.
Roberta Bianchi (Fds) ha esordito esprimendo solidarietà ai lavoratori della Provincia di Lucca: “La convenzione in avvalimento può essere molto utile in questa fase, ma esiste un ufficio politiche comunitarie in Comune: bisogna spiegare che senso avrà fare allora questa convenzione con Palazzo Ducale e che tipo di collegamento ci sarà tra gli uffici dei due enti”.
Valentina Mercanti, consigliera comunale del Pd, sostiene il provvedimento: “E’ positivo il tentativo di integrare la macchina comunale – dice – con l’ufficio della Provincia. Se questo esperimento serve a fornire garanzie per il personale, anche di Palazzo Ducale, si tratta di un provvedimento sicuramente importante e da portare a compimento”.
Pietro Fazzi di Liberi e Responsabile sostiene che la ricerca di finanziamenti europei sia “strategica”. “In questa fase – aggiunge – è una scelta intelligente integrare quello che c’è nell’ente con una esperienza comprovata dell’ufficio provinciale. Per fare un salto di qualità non si possono aspettare i tempi della formazione”.
Roberto Lenzi, Idv, centra l’attenzione sull’impegno economico dell’operazione, contestando la cifra indicata del costo di 30mila euro in relazione alle indicazioni in delibera in cui si parla invece di una rendicontazione giornaliera e finale del lavoro svolto dall’ufficio per conto dell’amministrazione comunale.