Riforma Province, Cisl non aderisce a sciopero

19 maggio 2015 | 08:28
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Riforma Province, Cisl non aderisce a sciopero

Agitazione della Provincia, la Cisl si sfila. Come anticipato da Lucca in Diretta (Leggi l’articolo) sono solo Cgil e Uil a portare avanti la protesta che porterà anche allo sciopero del 26 maggio. Ad annunciarlo è il segretario della Funzione Pubblica di Lucca, Massimo Petrucci. “A seguito del mandato assembleare in data 30 marzo, la Rsu della Provincia di Lucca (composta da Cgil, Cisl e Uil), e delle richieste da questo scaturite è stato unitariamente esperito il tentativo di conciliazione presso la Prefettura di Lucca – dice il sindacalista – Durante tali incontri che si sono protratti per tre giornate l’amministrazione ha fornito sulla base di quanto richiesto una cospicua documentazione. La Cisl pur rilevando l’impossibilità di analisi immediata di tutto quanto fornito dall’amministrazione e considerando la necessità improcrastinabile di riaprire il tavolo delle trattative quale unico strumento valido per la partecipazione a tutti i processi in corso, ha comunque valutato positivamente questa apertura ed ha richiesto formalmente che si sottoscrivesse già in quella sede, quindi davanti al Prefetto ad ulteriore garanzia delle parti, un accordo che avrebbe garantito sia la pari opportunità per tutti i dipendenti in ordine ai percorsi di mobilità in atto, sia la parità di trattamento in ordine al salario accessorio per tutti i dipendenti. Tale posizione non è stata accolta dalle sigle Cgil e Uil che hanno di fatto chiuso in maniera non conciliante il tavolo in Prefettura”.

“Alla luce di queste posizioni – dice ancora Petrucci- è stata indetta un’assemblea del personale (assai poco rappresentativa, partecipata da circa 75 dipendenti su 490 in organico) nella quale con votazione a maggioranza, 53 dipendenti, ha ritenuto di prorogare lo stato di agitazione e l’indizione di un’ora di sciopero. La Cisl Fp non ritiene sostenibile tale posizione in quanto vuota di richieste concrete e che appare perciò come una contrapposizione strumentale, più di livello politico che sindacale, che a noi della Cisl non interessa, soprattutto in questo periodo di campagna elettorale, posizione che niente ha a che vedere con gli interessi della generalità dei dipendenti, che peraltro va contro le reali esigenze di rappresentatività dei lavoratori in quanto ne consegue l’impossibilità della partecipazione ai tavoli delle trattative da parte delle organizzazioni sindacali., con grave danno, a nostro modesto avviso, per tutti i lavoratori”.
“Per la Cisl Fp – conclude Petrucci – si è perso quindi del tempo importante, in quanto con la sottoscrizione di un accordo già dal 6 maggio oltre ad aver potuto suggellare un accordo con la garanzia del Prefetto, e ad avere certezza sul salario accessorio del personale garantendo la stessa somma del passato, si sarebbe potuto aprire un tavolo permanente che alla luce degli importanti appuntamenti relativi alle diverse trattative Regione-Comuni, che si susseguono ininterrottamente visti ormai i tempi ristrettissimi, avrebbe garantito trasparenza correttezza e pari opportunità per una consona ricollocazione di tutti i dipendenti”.