Uil Fpl, dubbi sull’accorpamento della Camera di Commercio: “Meglio fondersi con Pisa e Massa Carrara”

Accorpamento delle Camere di Commercio, interviene la Funzione Pubblica della Uil con “Il governo – ricorda la Funzione Pubblica della Uil – sta operando sul riordino delle Camere di Commercio con diversi strumenti normativi. Il primo è stato il decreto legge 90/2014 che ha tagliato il diritto annuale a carico delle imprese in modo progressivo fino al 50 per cento nel 2017. Il secondo è la legge delega, già approvata dal Senato, ed attualmente all’esame della Camera, in cui si delineano le linee guida dei successivi decreti delegati. La legge delega individua come principale strumento di riforma l’accorpamento delle Camere di Commercio che hanno meno di 80.000 imprese, fino al superamento di questo limite”.
“Ma veramente – si chiede la Uil – questo può ridare efficienza e garantire servizi? I fatti dimostrano il contrario. Tra le 28 Camere di Commercio che non sarebbero toccate dal provvedimento, in quanto superano le 80.000 imprese, molte hanno gravi problemi di bilancio. Mentre Camere che sono al di sotto di questo indicatore hanno situazioni finanziarie virtuose. Evidentemente non è il numero delle imprese che fa buona amministrazione, ma il tipo di gestione che è stata attuata e la capacità degli amministratori di agire nell’interesse dei loro territori. Purtroppo sembra che l’obiettivo di questo governo sia quello di soddisfare gli appetiti di corporazioni che vedono nello smembramento di tanti servizi pubblici un potenziale terreno di conquista e di profitto, naturalmente sulle spalle dei cittadini e delle imprese, in particolare dei soggetti più deboli ed indifesi. Da parte di molti amministratori di Camere di Commercio si è fatto sapere che fino a quando non ci saranno norme precise non si procederà a nessuna operazione di accorpamento. Ma è evidente che sono in corso colloqui per delineare gli scenari futuri”.
“Guardando al nostro territorio, si stanno facendo varie ipotesi – spiega la Uil – La giunta della Camera di Commercio di Lucca ha ipotizzato l’accorpamento con la Camera di Massa Carrara. Una seconda ipotesi, appresa dai giornali, è che a questo nuovo soggetto si aggreghi anche la Camera di Pisa. Mentre l’ultima ipotesi, appresa sempre dai giornali è quella di un aggregazione con Pistoia e Prato. Se questa è la strada che dovremmo intraprendere, a noi sembra che la strada migliore sia quella dell’accorpamento delle Camere di Lucca, Pisa e Massa Carrara. Non soltanto per questioni di vicinanze territoriali e di tradizione imprenditoriale. Ma perché in questo modo si verrebbe a creare un soggetto forte nella realtà toscana, che avrebbe un peso importante anche nei rapporti con la Regione per veicolare risorse verso le imprese del territorio. L’accorpamento con Pistoia e Prato presenta molti rischi, quali le situazioni finanziarie non rosee di questi enti, ed in particolare il fatto che la sede principale sarebbe dislocata a Prato (comune con il doppio degli abitanti di Lucca). L’accorpamento con Massa Carrara non rispetterebbe i limiti imposti dalla legge delega, e comunque sarebbe un soggetto debole di fronte ad altre aggregazioni che porterebbero a enti numericamente e politicamente più forti. Per quanto riguarda invece la composizione dei futuri organi di amministrazione, le simulazioni citate sui giornali non tengono conto che il disegno di legge prevede la modica del sistema di nomina. I consiglieri sarebbero eletti con una vera e propria consultazione elettorale, e non cooptati dalle associazioni come avviene adesso. Data per scontata la necessità di intraprendere attivamente un percorso di accorpamento, come non considerare i processi di creazione di aree vaste, già delineate all’inizio dei processi di riforma delle province ed oggi portati avanti dalla Regione Toscana per il Servizio sanitario, che prevedono l’accorpamento dei territori di Pisa, Lucca e Massa Carrara”.
“Quanto invece – conclude la Uil – ai timori su possibili ombre nelle prospettive di promozione turistica, è da considerare che i dati sembrano spingere verso l’accorpamento con Pisa, città dalla quale arriva il turismo pendolare, sicuramente da promuovere per favorire il soggiorno nella nostra città”.