Sindacati: “Rischio fughe Asl 2 con riorganizzazione”

25 maggio 2015 | 10:16
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Sindacati: “Rischio fughe Asl 2 con riorganizzazione”

“Nella più assoluta discrezione, senza coinvolgere minimamente i sindacati mancando anche di una minima informativa sindacale, la direzione dell’azienda Usl 2 si sta apprestando alla riorganizzazione estiva dei servizi sanitari che, negli ultimi anni avevano già conosciuto una riduzione e che quest’anno ne subiranno una ancora più pesante”. E’ questo il duro attacco di Cgil Fp, Cisl Fp e Uil Fpl che, intravedono per i prossimi mesi, difficoltà per i lavoratori di ogni settore aziendale e per la cittadinanza.

“Diversamente – proseguono i sindacati – dovendo ricorrere ai servizi aziendali non mancheranno di riscontrare chiusure di interi setting di degenza oppure riduzioni di posti letto, pronto soccorso e 118 in assoluta emergenza, attività chirurgica garantita solo per le urgenze o poco più e prestazioni ambulatori che saranno fortemente contratte. Avremmo pensato che durante questo periodo “di campagna elettorale” la direzione aziendale si sarebbe astenuta da iniziative di tagli come questi, invece, nulla di tutto questo. Si taglia e basta. Passa tutto in secondo piano di fronte ai colpi di machete che l’azienda affonda sul San Luca. Inutile ricordare quanto impegno il personale a sinora messo in campo per sopperire a carenze organiche che si sono cronicizzate e quanto ne metteranno perchè non siano i pazienti a dover pagare uno conto così salato ma, purtroppo, la serietà di molti operatori potrebbe non essere sufficiente a nascondere un quadro così desolante. Per i cittadini lucchesi, la sanità pubblica potrebbe quindi coincidere, anticipatamente (rispetto alle previste riorganizzazioni di area vasta) con l’uscita dai confini provinciali per recarsi nei presidi limitrofi, a discapito dei servizi sul nostro territorio che naturalmente si andrebbero sempre più riducendo. Troppo poco sembra l’interesse dell’opinione pubblica per le problematiche sanitarie o troppo grandi le difficoltà da fronteggiare e le scelte da fare ma sicuramente le certezze non mancano ed ecco quindi apparire all’orizzonte (si concretizzerà molto probabilmente all’inizio di giugno) la riduzione dei posti letto nella terapia intensiva multidisciplinare del S.Luca. Dopo la triste vicenda della mancanza di posti letto nelle malattie infettive, salita alla ribalta del grande pubblico per il trasferimento di una paziente colpita da meningite e trasferita addirittura a Pescia. Una terapia intensiva quindi che per peculiarità assistenziali non può trovare alternative a livello aziendale, sarà costretta a “contribuire” alla dieta dimagrante imposta anche se, sottolineano le organizzazioni sindacali, come altre strutture, aveva già dato”.
“Volendo fornire alcuni numeri – proseguono i sindacati – è corretto ricordare che dei 14 posti letto previsti all’apertura, due non sono mai stati aperti ed ora, altri due devono essere chiusi mentre per il personale infermieristico sono almeno cinque le unità che mancano da mesi in organico (compresa la sub-intensiva multidisciplinare). Inutile pensare a toni allarmistici dei sindacati o a previsioni azzardate, questa è la realtà, frutto di tagli insostenibili e di scelte discutibili. Proprio per questo non abbiamo nessuna intenzione di tacere di fronte a quanto si sta realizzando e con forza rivendichiamo una sanità pubblica che sappia rispondere appieno alle esigenze dei cittadini nel rispetto di tutti i lavoratori. Diciamo di no alla chiusura dei posti letto, a partire dalla terapia intensiva, no alle drastiche riduzioni dei servizi aziendali, no alla politica occupazionale improntata sull’instabilità, no alle riorganizzazioni finalizzate al solo recupero di risorse umane, no al continuo svilimento di seri professionisti, no ai paventati esuberi. Altro che compleanno del San Luca, altro che fiume di danaro al concessionario per 20 anni, se andiamo avanti di questo passo potevamo tranquillamente rimanere in una parte del Campo di Marte…”.