Aduc: “Sì ai centri commerciali aperti fino alle 24”

2 giugno 2015 | 08:21
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Aduc: “Sì ai centri commerciali aperti fino alle 24”

L’associazione dei consumatori Aduc plaude all’estensione dell’orario di apertura del Carrefour in via sperimentale fino alla mezzanotte: “Una decisione importante – dice infatti il presidente nazional Vincenzo Donvito – perché ampliando i tempi dell’offerta commerciale si viene incontro ai consumatori e, soprattutto, alla loro qualità di vita: non essere costretti a fare spese quando spesso gli orari combaciano con quelli lavorativi, rappresenta un vantaggio individuale e sociale, perché si può fare la spesa con più calma, ponderare meglio i propri acquisti ed evitare gli intasamenti e tempi morti e perche’, proprio per questo ultimo punto, si evitano le ricadute sulla mobilità urbana”.

“I sindacati sono contrari – prosegue Donvito – in nome della qualità del lavoro dei propri aderenti e, come hanno fatto anche per le aperture durante le feste di Natale e Pasqua, hanno proclamato uno sciopero. C’e’ qualcosa che non ci torna: i sindacati che sono contrari all’aumento dei posti di lavoro (perché di questo si tratta per il loro ambito) probabilmente perché per loro rappresenta una perdita del potere di contrattazione e, di conseguenza, di controllo su lavoratori che, vista la contrarietà all’aumento dei posti di lavoro, valuteranno con più attenzione la propria adesione a questa o a quella organizzazione. Sembra un mondo alla rovescia: la difesa corporativa del proprio potere porta a questo ed altro. Noi ci auguriamo che le scelte di questa catena di negozi si estendano ovunque e coinvolgano anche altre catene e negozi, soprattutto a partire dai grandi agglomerati urbani e turistici (in Italia sono pochissime le città non turistiche). Una nuova aria di vita urbana, economica e commerciale servirà a chiunque, consumatori, lavoratori e amministratori. Le leggi ci sono e consentono questi orari. Merita ricordare che i goffi tentativi, per esempio quella della Regione Toscana, di impedire l’applicazione della legge, sono stati respinti dalle massime autorità giuridiche del nostro ordinamento”.