
“Il contratto di quartiere va rispettato. La Stecca va abbattuta secondo il testo originario dell’accordo”. A dirlo non è uno dei tanti candidati o politici che sono transitati in questi giorni di campagna elettorale dal quartiere di edilizia residenziale pubblica di Pontetetto. Ma il presidente della commissione urbanistica del Comune di Lucca, in quota Pd, Lucio Pagliaro.
Una posizione netta e un distinguo importante rispetto alla sua stessa maggioranza e, soprattutto, all’assessore Antonio Sichi, che ha presentato al ministero la richiesta di modifica del contratto di quartiere per trasformare gli appartamenti della cosiddetta Stecca, alle spalle dell’edificio già della polizia municipale, in residenze di transizione per persone che si trovano in situazioni di momentaneo disagio. L’idea degli alloggi di transizione ha riportato in auge, e al centro della recente campagna popolare, la protesta dei residenti. Che non vogliono la ristrutturazione degli appartamenti esistenti, alcuni dei quali fatiscenti o inutilizzabili come quello devastato da un incendio e mai riqualificato, ma l’abbattimento della Stecca, con il conseguente trasferimento degli attuali residenti in appartamenti di nuova costruzione, in osservanza di quel contratto di quartiere, concertato fra amministrazione comunale e associazioni di Pontetetto, per superare la concezione del quartiere-ghetto e aprire uno spazio di collegamento, oltre che prevedere nuovi luoghi di aggregazione, con gli altri edifici residenziali nelle vicinanze.
Una tesi sposata adesso anche dal presidente della commissione urbanistica del Comune di Lucca, Lucio Pagliaro che porterà questa tesi anche in sede di dibattito consiliare. Risollevando vecchie e nuove polemiche cavalcate nelle ultime settimane, anche con la visita di Giorgia Meloni di Fratelli d’Italia e del senatore Altero Matteoli di Forza Italia al Quartiere Giardino, anche dal centrodestra lucchese.
Enrico Pace