Commercio indagato dagli studenti: cresce il fatturato




La realtà commerciale lucchese vince la sfida contro la crisi e si rivela nel complesso stabile e in lieve miglioramento: è quanto emerge dall’indagine effettuata dagli studenti dell’Itc Carrara in collaborazione con Confcommercio, nell’ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro. I risultati sono stati resi noti dagli studenti questa mattina (4 giugno) nella biblioteca della scuola, alla presenza della preside dell’Istituto, Alessandra Venturi, del presidente di Confcommercio, Ademaro Cordoni e del direttore Rodolfo Pasquini. “Sono emersi risultati significativi – ha osservato la preside Venturi – che contribuiscono a mettere in luce uno spaccato della realtà commerciale lucchese, aiutando sia i ragazzi, sia le associazioni a capire quali sono criticità e punti di forza di questo settore. Spero che questo rapporto proficuo con Confcommercio possa proseguire anche nei prossimi anni”.
A partire dal mese di febbraio gli studenti della classi 3AB, 3RA e 4RB, suddivisi in gruppi di due, hanno sottoposto alle aziende commerciali, artigianali, di ristorazione e di abbigliamento dislocate nei centri commerciali naturali del territorio (centro storico, Borgo Giannotti, S.Anna, Porta Elisa, S.Concordio, Porcari, Capannori, Guamo) un questionario a risposta multipla: i risultati sono stati discussi in classe, trasformati in dati statistici ed infine inseriti in grafici riassuntivi.
“Era una scommessa sia per noi, sia per la scuola – ha affermato Pasquini -: ringrazio sentitamente i ragazzi per aver condotto in maniera professionale questa indagine, sottoponendo all’attenzione dei commercianti domande che mettono in gioco la nostra stessa struttura. Le aziende hanno bisogno di giovani intraprendenti in grado di promuoverne l’operato”.
Fra i tanti aspetti presi in esame nell’ambito delle quasi 500 interviste, alcuni risultano particolarmente interessanti: per quanto riguarda il fatturato dell’ultimo anno, emerge una percentuale positiva pari al 53% relativa alle imprese che registrano un incremento (25%) e a quelle che risultano stabili (28%), contro il 42% delle aziende che hanno subito un decremento. Dato positivo anche quello relativo alle vendite, per cui il 29% delle imprese registra una stabilità, il 25% un miglioramento e il 40% un peggioramento. Alla domanda su come pensano di proseguire nella propria attività, il 60% delle aziende ha risposto di voler proseguire con la gestione attuale, mentre il 10% intende aumentare gli investimenti, il 9% punterà sulla diversificazione della produzione e il 7% pensa alla cessazione dell’attività.
“Questa indagine – ha spiegato Cordoni – ci ha aiutato a capire come i nostri imprenditori si sono posti di fronte alla crisi: il loro stato d’animo e quello che hanno fatto in questi anni per superare le difficoltà. I dati sono utili per sapere cosa si aspettano i commercianti dall’associazione e qual è l’indice di gradimento. Non posso che ritenermi soddisfatto dei risultati, perché nonostante la criticità del momento è possibile scorgere un certa dose di ottimismo negli imprenditori. Sicuramente siamo pronti a ripetere l’esperimento anche il prossimo anno”.
Per quanto riguarda le aspettative future, il 36,6% dei commercianti credono in un miglioramento della situazione, così come il 29,9% degli artigiani, mentre il 20,63% del settore abbigliamento prevede una stabilizzazione. Altro dato interessante è quello relativo all’intervento delle istituzioni: il 56% delle imprese si aspetta un’azione a livello nazionale, seguita da quella comunale ed infine da quella regionale. In particolare, si chiedono la riduzione delle imposte e gli sgravi fiscali. Dalle associazioni di categoria, invece, il36% si aspetta l’apertura di un canale di dialogo, il 26% l’assistenza fiscale contributiva e il 23% agevolazioni nell’accesso al credito. Il 63% delle aziende intervistate risulta iscritto a Confcommercio: il 50,68% si rietine soddisfatto, il 24% abbastanza soddisfatto e il 7% molto soddisfatto, contro l’appena 15% dei non soddisfatti.
Per quanto riguarda l’assistenza sindacale, invece, il 53% la ritiene soddisfacente, mentre per il 33% degli intervistati è inutile. Altro aspetto preso in esame è la dotazione delle imprese di siti web e pagine Facebook: dall’indagine emerge che il 35,18% non si avvale di questo strumento. Infine, il 74% della popolazione intervistata dichiara di non essere a conoscenza dell’esistenza dei centri commerciali naturali del territorio.
Jasmine Cinquini
In allegato la ricerca completa degli studenti