Banco Popolare verso Spa, Fondazione Crl medita investimento

5 giugno 2015 | 12:38
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Banco Popolare verso Spa, Fondazione Crl medita investimento

La Fondazione Cassa di risparmio di Lucca potrebbe decidere di investire nuovamente nel Banco Popolare, di cui già possiede il 2,891% se la banca “tornasse a essere una partecipazione redditizia”, e quindi ricominciasse a distribuire dividendi. Lo dice Arturo Lattanzi, presidente della Fondazione CariLucca, in un’intervista all’Adnkronos. Per quanto riguarda invece il risiko bancario che si prospetta nei prossimi mesi e che vede il Banco tra i possibili protagonisti “stiamo alla finestra e guardiamo, decideremo in base ai piani industriali”, afferma.

Per la sua quota, che supera il tetto dell’1 per cento previsto per la partecipazione delle popolari e che deriva da una serie di operazioni tra cui la fusione per incorporazione del Credito Bergamasco nel Banco, la Fondazione – si legge nel bilancio 2014 – aveva già predisposto un’alienazione. Al 31 marzo sono state venute opzioni su 9 milioni di azioni Banco Popolare con scadenza nel periodo maggio/giugno 2015, con controvalore medio ponderato (in caso di esercizio) di 16 euro: in caso di esercizio integrale di tutte le opzioni suddette, la percentuale della Fondazione nella banca scenderebbe allo 0,406%. Ora, però, lo scenario è cambiato: il Banco si trasformerà in società per azione e non ci saranno, teoricamente, più limiti al possesso azionario. Tanto che la fondazione CariVerona ha già dichiarato pubblicamente che potrebbe decidere di investire nella banca. Da parte sua, Lucca può “tenere il 2,89%, scendere, o teoricamente acquistare altre azioni e salire. L’idea su cosa fare – precisa Lattanzi – ce la devono dare le previsioni del mercato o lo stesso Banco Popolare”. In generale, “nei nostri investimenti cerchiamo di diversificare gli impieghi e di tenere conto della loro redditività e strategicità. Chiaro che se il Banco tornasse a distribuire dividendi valuteremmo: è una realtà che conta, ha ancora un 28% circa del mercato creditizio nella nostra provincia”.
Il Banco Popolare nel primo trimestre 2015 è tornato a registare utili ma non distribuisce dividendi da qualche anno – precisamente dall’esercizio 2011 – e la Fondazione CariLucca, che, stando ai dati 2013, è la nona in Italia per patrimonio e la settima per erogazioni, ha una serie di progetti da portare avanti. Tra interventi di edilizia scolastica, realizzazione di campus universitari, interventi di riqualificazione architettonica e ristrutturazioni, “negli ultimi quattro anni abbiamo erogato al territorio circa 108 milioni di euro. A livello pro-capite diventa una cifra interessante, la provincia di Lucca non è messa male”, sottolinea Lattanzi. Le fondazioni non vanno dunque “sottovalutate” perché ormai “rappresentano il terzo settore”, insieme al pubblico e al privato.
Gli stanziamenti della Fondazione di Lucca sono infatti “serviti ad attrarre altri fondi, ad esempio quelli della Regione Toscana”. In questo momento, però, gli enti stanno attraversando un periodo difficile. “Ad oggi – spiega sempre Lattanzi – per noi è difficile investire in titoli di stato perché non ci sono rendimenti: dobbiamo cercare quegli investimenti che in prospettiva ci diano reddito”. Ad esempio, quello nella Casa Depositi e Prestiti “fino a oggi è stato un investimento importante che ci ha dato adeguati ritorni”. In generale, “la parte più complessa del nostro mestiere – continua – non sono tanto le erogazioni quanto il controllo dell’attivo e la gestione: in questi quattro anni siamo riusciti ad accantonare 67 milioni, tra riserve e fondi per le erogazioni”. In questo contesto, anche l’ipotesi di fusioni tra fondazioni potrebbe essere possibile: “Sono 88 e, tenendo conto delle dimensioni e delle opportunità o meno, è uno scenario che può essere preso in considerazione. Può avere – conclude – qualche concretezza”.