Giorgi (M5S): “Lucca non permetta la vendita delle quote Salt”

No alla vendita delle quote della Salt. A dirlo è la consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi che, sul tema, ha anche interessato alcuni parlamentari che stanno valutando se presentare un’interrogazione alla Camera o al Senato: “La Salt è legata – dice la Giorgi – da una lunga storia, al Comune di Lucca, tanto che i maggiori azionisti istituzionali sono stati da sempre la Provincia di Lucca e il Comune di Lucca; poi vi sono anche altri enti pubblici ma con quote decisamente minori. Perché i nostri passati amministratori avevano visto nella società Salt un ruolo principale nei confronti del territorio lucchese? Sicuramente, o in gran parte, la loro valutazione si basava su varie analisi: la Salt era ed è la maggior arteria di collegamento tra la città di Lucca e la Versilia e diventa il collegamento naturale con il territorio extra provinciale, cioè con le principali città di Pisa, Livorno, Massa Carrara e Genova”.
“Immaginate – dice la consigliera – quante aziende lucchesi da decenni attraversano questa autostrada, immaginate quanti lavoratori o semplici cittadini, la percorrono giornalmente o annualmente con auto propria o con mezzi pubblici, immaginate i trasporti del sociale, del pronto soccorso tra ospedali, immaginate quanto questo servizio ha inciso o inciderà nella vita di ognuno di noi. Immaginate poi le problematiche di innesto del traffico autostradale sulle percorrenze comunali: avete in mente i giorni durante i Comics o i giorni del Settembre Lucchese o le serate del Summer Festival, quanto la nostra città viene ferita dal traffico da e per il casello autostradale? Immaginate anche quante migliaia di camion il giorno attraversano, con tutte le problematiche che si portano dietro, le nostre strade partendo o arrivando alla rete Autostradale. Vi chiedo l’ultimo sforzo d’immaginazione: pensate a quando le Società Autostrade arriveranno, compresa la Salt, a richiedere di poter progettare la terza corsia quale enorme impatto urbanistico e ambientale dovremmo prevedere e trattare? Ecco tutto questo sforzo d’immaginazione ve l’ho chiesto perché il Comune di Lucca ha deciso in maniera arbitraria e senza nessuna verifica con il proprio elettorato di vendere le quote della Salt – Società Autostrade Ligure Toscana. Ha deciso di vendere queste quote motivando tale decisione sostenendo che il servizio erogato da Salt – Autostrade non è strategico, Ora ditemi voi, chiedendovi di immaginare, se non è strategica un’autostrada che si innesta nel cuore del territorio del Comune, che cosa è strategico?”.
“Certo – prosegue ironica – le buche per le strade sono strategiche, anche lo sfalcio dell’erba è strategico, infatti udite, udite il sindaco dichiara di vendere il gioiello di famiglia per fare le manutenzioni. Avete capito bene? Si vende il gioiello di famiglia per tagliare la siepe. Come gioiello di famiglia? I lucchesi devono prendere coscienza che la Salt è un patrimonio molto redditizio, che, ogni anno, sforna dividendi importanti. Basti pensare che all’anno, per il Comune, sono sempre garantite svariate centinaia di migliaia di euro. Perché allora si corre a vendere una società che, a mio, a nostro avviso eroga un servizio di interesse generale che riverbera un impatto importantissimo sul territorio? Tutti alla corsa a vendere e tutti, devo dire, molto zitti, nessuna spiegazione, solo poche righe. IlsSindaco la motiva con l’esigenza di fare manutenzioni. Ma noi non crediamo sia solo questo, noi crediamo che ci sia qualcosa di più profondo, di più strutturale che impone, ripeto impone, la vendita delle quote Salt da parte di questa amministrazione”.
Per la consigliera a Cinque Stelle una motivazione sarebbe quella di coprire le spese per il Piuss: “Vorrei chiedere al nostro signor sindaco se la conversione da fondi europei a fondi regionali sulla questione Piuss ha avuto ripercussioni sul patto di stabilità – dice ancora – Se per caso si era accorto che il cambiamento, fatto passare quasi come una conquista prevedeva un disequilibrio nel patto. A quanto ammonta tutto questo? Con quanti soldi è intervenuta la Regione Toscana per coprire la perdita dei fondi europei? 16 forse 18 milioni di euro? Questi, essendo fondi regionali, entrano nel patto di stabilità? A quale disastro ci sta portando caro sindaco? Quale futuro di miseria ci aspetta dopo questa sua infausta parentesi amministrativa? Dobbiamo vendere un patrimonio attivo che i lucchesi hanno creato? E si, perché le quote Salt non sono di proprietà del sindaco, ma sono dei cittadini lucchesi. Le dobbiamo cedere o perdere, per una cattiva conduzione, per scelte sbagliate di questa amministrazione?”.
“Ho posto tante domande – conclude la Giorgi – credo che i cittadini si pongano altrettanto tante domande e vorrebbero delle risposte serie e che possano apparire verosimili, ma ne rimane un’ultima da fare. Me la concedo, la Regione Toscana, come ha fatto a trovare, a dare una copertura di circa 16 milioni di euro al Comune di Lucca per sostenere e sostituirsi ad un progetto europeo che aveva delle regole rigide, come qualcuno di questa Amministrazione si è lamentato, regole molto rigide. Da quale cilindro magico Rossi ha recuperato questa cifra colossale anche per un bilancio regionale. Ma il Piuss non prevedeva come regola rigida che rinunciando ad un 20 per cento del progetto, tutto il progetto decadeva? Potremmo approfondire caro sindaco anche questo aspetto? La saluto, con la speranza di avere delle risposte serie e veritiere che non impongano ulteriori approfondimenti da enti di controllo. Faccia quello che ha promesso, trasparenza e aria nuova, si dia un battito d’orgoglio”.
La consigliera aggiunge poi una considerazione sulla delibera della riorganizzazione della galassia delle partecipate dello scorso aprile: “La spending review – dice – prevede “l’eliminazione di partecipazioni societarie non indispensabili al perseguimento di finalità istituzionali”, ma le infrastrutture della mobilità del territorio lucchese, vista la forte vocazione turistica di Lucca, rientrano sicuramente nelle finalità istituzionali. Senza contare poi che un resoconto che giustifichi il piano di razionalizzazione dev’essere trasmesso alla Corte dei Conti, entro quest’anno e che entro il prossimo anni bisogna inviare alla stessa Corte un rendiconto sui risultati raggiunti. Staremo a vedere se i giudici contabili confonderanno anch’essi la svendita con il risparmio. Perdere le azioni significa anche la perdita di potere contrattuale che si avrà con la cessazione di rappresentanza locale nell’assemblea e nel Cda della Salt. In questi organi non vi sarà più nessun rappresentante del Comune di Lucca a porre l’esigenze di mobilità dei cittadini lucchesi nelle reti gestite o da programmare nella società. Se nel passato sono state accolte, ora, alla Salt, non si potranno neppure proporre. Al danno contabile finanziario, si aggiungerà la beffa di non essere neppure ascoltati”.