
Stamani sono stati presentati, in Camera di Commercio, i dati sull’andamento del credito in provincia di Lucca. All’incontro, introdotto dal presidente della Camera di Commercio di Lucca, Giorgio Bartoli, è intervenuto il dottor Giuliano Dini, ex direttore della filiale di Lucca della Banca d’Italia, che ha presentato i dati relativi all’andamento del credito nel 2014 e del primo trimestre del 2015. Il 2014 si è caratterizzato per un rallentamento del trend negativo degli aggregati creditizi, soprattutto nella parte finale dell’anno; nei primi mesi del 2015 si sono intravisti alcuni segni di ripresa; ma Lucca ha risentito, più di altre aree vicine, della crisi degli ultimi anni – in quanto caratterizzata da una lenta ma progressiva perdita di posizioni, su molti parametri creditizi.
La struttura del sistema bancario lucchese ha tenuto, nonostante il taglio degli sportelli scesi da 258 di fine 2013 a 245 del 2014, flessione più limitata rispetto alla media Toscana e Italiana; è diminuito anche il numero di Atm (sportelli bancomat) presenti sul territorio attualmente 322.
La raccolta del risparmio resta storicamente un elemento di forza del territorio, in virtù dei livelli raggiunti in passato grazie alle famiglie. I depositi e il risparmio postale sono cresciuti del 2,6% nel corso del 2014, portandosi a quota 7.887 milioni di euro a fine anno, una crescita superiore a quella regionale (+1,2%) ma inferiore a quella media nazionale (3,6%). La provincia di Lucca, peraltro, rimane nelle prime posizioni a livello regionale per ammontare di depositi procapite, con 20.223 euro per abitante al settembre 2014, superata soltanto da Siena e Firenze.
Crescono i risparmi nella Piana di Lucca (2.685 milioni di euro; +8,6%) e in Garfagnana (281 milioni di euro; +8,0%); mentre restano sotto la media la Media Valle (282 milioni di euro; +5,3%) e soprattutto la Versilia (2.171 milioni di euro; +2,3%), che evidenzia difficoltà.
La raccolta indiretta (5.376 milioni di euro a fine 2014) principalmente sotto forma di titoli a custodia e in gestione segnala una lieve ripresa, con una crescita dello 0,8% (Toscana +1,8%; Italia +11,0%), in lieve rallentamento rispetto al 2013 quando l’incremento provinciale si era attestato al 2,8%.
Per l’andamento del credito erogato a Lucca, il 2014 è l’anno in cui abbiamo toccato il fondo, ha dichiarato il dottor Dini, con un conseguente rallentamento del ciclo negativo e con i primi deboli segnali positivi agli inizi del 2015.
La contrazione ha colpito soprattutto le imprese, che hanno segnalato le maggiori difficoltà (-4,8%), in particolare le attività manifatturiere (-8,2%) e le costruzioni (-4,7%) mentre i servizi hanno ceduto l’1,8%.
Lucca nel 2014 si indebolisce anche nell’ammontare del credito a medio e lungo termine con la peggiore diminuzione annuale in Toscana (-2,06%). Il basso tono annuale del credito a Medio Lungo Termine è principalmente dovuto alla modesta entità degli investimenti, in particolare in macchine, attrezzature ecc. e nella costruzione di fabbricati residenziali e non, voci in passato molto attive a Lucca. Il credito al consumo erogato da banche e società finanziarie registra invece una flessione di lieve entità (-0,6% contro il -2,7% del 2013), maggiore contrazione in Toscana (-1,4%) e in Italia (-2,4%).
E’ proseguita anche nel 2014 la crescita delle sofferenze che, pur in rallentamento, hanno mostrato ancora un preoccupante incremento (+15,0%, dopo gli oltre 20 punti percentuali del biennio 2012-2013); di analoga entità la dinamica registrata sia a livello regionale (+17,1%) che nazionale (+13,5%). Le dinamiche registrate hanno sortito effetti negativi sul rapporto sofferenze su impieghi vivi, che nel 2014 ha raggiunto il 15,2% (in crescita rispetto al 12,3% del 2013 e al 9,5% del 2012), un valore significativamente superiore a quello nazionale (10,3%) ma in linea con quello regionale (15,3%).
L’andamento dei tassi attivi bancari (costo del credito) risente del quadro sopra descritto.
I tassi di interesse a revoca (scoperto di conto corrente, ecc.), risultano superiori a quelli di Toscana e Italia, con un tasso effettivo medio del 9,3%, in calo di mezzo punto percentuale rispetto al 2013, ma comunque elevato se messo a confronto con il tasso medio regionale, pari al 7,3% ed a quello nazionale sceso al 6,3%. I tassi attivi medi per i finanziamenti autoliquidanti (principalmente portafoglio e carta sconto commerciale delle imprese) risultano invece maggiormente in linea con i rispettivi valori regionali e nazionali. Il dato della provincia si attesta infatti al 4,7%, un valore in linea con il dato nazionale e migliore di quello medio toscano (5,1%).
I tassi medi applicati per finanziamenti a scadenza (3,01%) (Mutui, ecc.) si collocano in linea con la Toscana (3,04%), anche se di poco superiore alla media nazionale (2,7%).