Nuova sede Gesam alla rotonda di viale Europa: è polemica

Si sposta in un luogo molto sensibile per la viabilità cittadina, lo stabile all’incrocio fra i viali di circonvallazione e il cavalcavia di viale Europa la sede commerciale di Gesam Luce e Gas, attualmente in via Nottolini, in uno stabile a fianco degli uffici della società. A chiederne conto, nella commissione partecipate di oggi (18 giugno) il consigliere comunale di Liberi e Responsabili, Nicola Buchignani: “In quella sede – dice – ci sono problemi di sicurezza per i cittadini che si recano a pagare, sia perché è in una zona di intenso traffico, sia per i problemi di accesso al parcheggio della struttura che potrebbe non essere sempre agevole”.
I motivi della scelta li spiega il presidente di Gesam Luce e Gas, Giovanni Iacopetti: “Ci siamo trovati in un periodo in cui – spiega – la concorrenza erodeva 3mila utenti l’anno con una strategia molto aggressiva di vendita porta a porta, tanto che ci siamo presentati anche come parte civile in alcuni processi per truffa, visto che qualcuno ha presentato documenti anche intestati a persone decedute. Abbiamo dovuto quindi attuare una controstrategie che consentisse di garantire gli utili già presenti e rafforzarli. La prima cosa che abbiamo fatto è stata quella di ampliare l’offerta, oltre che al gas, anche alla luce. Questo ha aumentato la nostra presenza sul mercato e reso non più funzionale la struttura di via Nottolini. Quello che abbiamo ricercato sul mercato è stato un immobile ad alto impatto anche di tipo pubblicitario, per far sapere sempre di più alla gente che vendiamo anche energia elettrica. Abbiamo cercato un posto grande per tutti e che avesse spazio anche per le strutture commerciali”.
Iacopetti ammette la presenza di problemi di parcheggio: “Nell’area il parcheggio c’è, anche se la presenza di posti è influenzato dalla presenza di una paninoteca. Che, però, abbiamo visto si riempie a pranzo e cena e i nostri orari di sportello coincidono con i momenti in cui non opera. E’ evidente anche che esiste una difficoltà di accesso e uscita, che non dipende da noi ma da chi ha dato le autorizzazioni per la realizzazione di quel tipo di immobile. Dal nostro punto di vista stiamo studiando la possibilità di un accesso diretto dal parcheggio Carducci, che comunque non graverebbe sulle casse del Comune ma vi vuole un po’ di tempo. Il costo? Inferiore rispetto all’uso dei locali precedenti e previsto dai contratti intergruppo”. Nel frattempo, comunque, Gesam Luce e Gas sta preparando il nuovo piano industriale: l’obiettivo è quello di potenziare i contratti di energia elettrica e non arretrare nei contratti del gas.
Una soluzione, quella prevista, che non piace anche a parte della maggioranza. Per Pagliaro (Pd), nella scelta della sede si sarebbe dovuto procedere con un avviso ad evidenza pubblica, in modo da individuare la soluzione migliore che non impattasse sulla sicurezza stradale. I toni si alzano per la segnalazione del mancato avviso all’amministrazione comunale della trattativa in corso, sollevata dall’opposizione e dal consigliere Martinelli (Forza Italia): “Io – dice Iacopetti – avrei dovuto avvisare solo il dottor Ugo Fava, poi per scrupolo ho avvistato anche il presidente Bortoli. Abbiamo cercato anche altri fondi sulla circonvallazione, ma il Lucarotti era già bloccato, quello vicino al sottopasso di San Concordio aveva altri problemi. Abbiamo scelto quello che ci sembrava meglio come fa ogni azienda nella sua autonomia gestionale. Poi esiste una clausola per lo spostamento allo Steccone degli uffici appena sarà possibile”. Sul punto, comunque, è Bortoli a precisare: “Stavolta – dice – la comunicazione si è fermata a me perché ancora non era stato recepito il regolamento di gruppo. Da ierila società è raccordata e per decisioni così importanti dovrà avere il gradimento del Comune di Lucca”.
Il capogruppo del Pd, Francesco Battistini, parla di strategia per il futuro e invita l’azienda a promuoversi nei grandi eventi per dimostrarsi come la realtà della città e, soprattutto, nelle aziende. “Abbiamo sempre investito – dice Iacopetti – sulla vicinanza. Per il futuro stiamo cercando di avvicinare la gente anche attraverso la distribuzione di una sorta di card che dà diritto a qualche agevolazione, legando la card alla distribuzione di eventi e musei. L’altro aspetto è non mandare spedizioni a case della gente. Semmai faremo sinergia con associazioni, come Ascom, per metterci in contatto con gli associati perché così siamo noi che ci sentiamo autorizzati a contattare il potenziale cliente e c’è una forma di ufficialità in quello che viene fatto. Gli utenti industriali, invece, possono rappresentare un problema. E il problema è quello delle garanzie: una insolvenza da un milione per la nostra azienda sarebbe catastrofica. Il secondo aspetto è che le grandi aziende fanno catena di gruppo e comprano al prezzo che dicono loro, mentre noi abbiamo la forza di puntare sulle piccole e medie imprese. A fare un buco molto grosso però anche una piccola impresa non ci mette molto. Ci andiamo più con i piedi di piombo”.