


Un clima di maggiore fiducia è quello che si respira oggi (19 giugno) in San Francesco per la seconda giornata del congresso Acri, l’associazione che raccoglie fondazioni di origine bancaria e casse di risparmio. Congresso che ha ricevuto la visita anche del governatore Enrico Rossi, neoeletto per il secondo mandato e fresco di nomina della nuova giunta. Da lui un messaggio di attenzione verso il mondo di banche e fondazioni: “Una democrazia è forte – ha detto – se ha corpi intermedi in salute e robusti”. “Le Fondazioni bancarie rappresentano un sicuro presidio democratico. Colmano una lacuna del nostro ordinamento per ciò che riguarda i cosiddetti corpi intermedi tra Stato centrale e società civile, sono un elemento determinante per la democrazia e svolgono un ruolo di sussidiarietà o talvolta di piena sostituzione dello Stato e degli Enti locali in settori importanti per il welfare come la sanità, la cultura, il sociale”. Il presidente ha sottolineato poi gli ottimi rapporti che la Regione ha avuto in questi anni con la Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, definito “un esempio che mi piacerebbe estendere alle fondazioni presenti
nel resto della Toscana”. Rossi ha spiegato che l’accordo siglato con la Fondazione lucchese prevede quello che ha definito “un gioco al raddoppio” secondo il quale se la Regione interviene con un milione di euro, un altro milione lo mette la Fondazione e viceversa. “Questo pacchetto condiviso – ha precisato – ha portato a Lucca e in provincia a compiere investimenti per circa 50 milioni di euro e sta dando risultati interessanti. Si tratta quindi di un moltiplicatore economico che va a beneficio dei cittadini e per il benessere complessivo della collettività”.
Positivi, questa mattina, i dati emersi sul credito. Lo ha detto il vicedirettore generale della Banca d’Italia, Luigi Federico Signorini al congresso: “Nei primi 4 mesi dell’anno – dice – ci sono segnali di ripresa del credito più tangibile, tendenza che coinvolge anche le banche locali. Si è interrotta la contrazione per i prestiti alle famiglie e attenuata fortemente quella dei finanziamenti alle imprese. Le banche locali sono partecipi di questa tendenza: ad aprile i crediti sono saliti dell’1,7% alle famiglie e scesi dello 0,6% alle imprese”.
Poi un messaggio alle fondazioni: “Le fondazioni dovranno cedere nei prossimi tre anni, in base al protocollo firmato con il Mef che impone una diversificazione del patrimonio, quote nelle banche maggiori (quelle vigilate dalla Bce) per 4,8 miliardi di euro. Il periodo transitorio non è breve e mi auguro che procedano con decisione e con tutta la rapidità possibile”.
Alla fine della mattinata l’approvazione della mozione finale che domani sarà presentata a Papa Francesco in un incontro a Roma dove si parla di “pervenire ad un’intesa con l’Anci che permetta alle Fondazioni di realizzare, in un contesto di sussidiarietà e di rispetto dei ruoli, rapporti di carattere strategico con gli enti del territorio per la condivisione e la ottimizzazione delle iniziative con particolare riguardo a quelle volte a perseguire obiettivi di coesione e inclusione sociale”. Inoltre, l’Acri si impegna a “realizzare una significativa iniziativa nazionale, in collaborazione con le rappresentanze del volontariato e del terzo settore, di contrasto alle nuove povertà e a sostegno dell’infanzia svantaggiata, da presentare al Santo Padre; dare un contributo attivo e fattuale per contrastare con efficacia il drammatico problema della disoccupazione giovanile, attraverso iniziative e progettualità che tengano in debito conto i riflessi occupazionali nei vari campi di intervento delle Fondazioni”.
Tra gli altri punti della mozione, vi è poi l’impegno a “farsi carico responsabilmente della problematiche, spesso sottovalutate o taciute, che affliggono l’infanzia nel nostro Paese, con particolare riferimento alle realtà territoriali degradate e al fenomeno dell’immigrazione, promuovendo iniziative in grado di garantire ai bambini svantaggiati un futuro migliore” ed “insistere nel sollecitare una profonda revisione della disciplina fiscale del privato-sociale basata sul valore sociale delle finalità di interesse generale perseguite”.
Nel testo inoltre, in linea con il Protocollo siglato con il Mef, si ribadisce l’impegno per “avviare il processo di diversificazione patrimoniale, attraverso una progressiva dismissione delle partecipazioni bancarie, secondo criteri che salvaguardino la tutela del patrimonio e diano sostegno all’economia locale”. Nel documento si sottolinea inoltre “l’impegno delle Casse di Risparmio a ricercare maggiori livelli di efficienza e di efficacia operativa, in un percorso implementativo del Protocollo d’intesa Acri-Mef che non produca danni patrimoniali né ai soci, né all’impresa”, oltre che, tra gli altri, l’impegno a definire una struttura della governance dell’associazione più incisiva.
L’Acri da parte sua sollecita “la creazione di un contesto, di tipo normativo e fiscale, favorevole allo sviluppo dei corpi intermedi e alla promozione delle imprese con finalità sociali, che non abbiano la loro ragione di vita nel profitto o nella rappresentanza politica, ma che, al contrario, traggano dalla società civile la loro azione per la realizzazione di scopi di utilità generale” e “la rimozione dei vincoli normativi e fiscali che riducono il grado di competitività delle banche nazionali, rispetto a quelle europee, che favorisca il percorso di convergenza degli ordinamenti domestici nell’ambito del progressivo processo di creazione dell’Unione bancaria”.