Cgil, è polemica sulla videosorveglianza dei lavoratori prevista nei decreti del Jobs Act

Sindacati, è polemica sulla videosorveglianza dei lavoratori inserita nei decreti attuativi del Jobs Act. A intervenire sul tema è la segretaria provinciale di Lucca, Maria Rosaria Costabile: “”Il decreto semplificazioni – spiega – in materia di costituzione e gestione del rapporto di lavoro interviene sui controlli a distanza, modificando l’articolo 4 della legge 300, e ignorando totalmente l’articolo 8 della Carta dei Diritti dell’Uomo adottata dal Consiglio d’Europa nel 1950, entrata in vigore nel 1953, che pur trattandosi inizialmente solo di un documento politico, è divenuta giuridicamente vincolante come diritto primario dell’Ue con l’entrata in vigore del trattato di Lisbona l’1dicembre 2009. Questo decreto come tutto il Jobs Act pesa solo ed esclusivamente sulle spalle dei lavoratori che sono sempre più soggetti alla robottizzazione, portandoli sempre più al servizio delle macchine, senza più distinzione tra gli uni e le altre, lavoratori sempre più soggetti alla pressione quotidiana della produttività”.
“La meccanizzazione di tutti i processi lavorativi – conclude la sindacalista – se per le aziende significa aumento di produttività e quindi di entrate, per i lavoratori ha un solo significato aumentare i ritmi di lavoro. La particolare attenzione che il governo ha posto e pone in favore delle aziende con le riforme in atto ci fa rabbrividire, la combinazione tra il contratto a tutele crescenti che prevedono il licenziamento disciplinare con il decreto semplificazioni potrebbe consegnare ai datori di Lavoro un’arma vantaggiosa per i licenziamenti”.