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A Lucca è arrivata l’estate e con l’estate i turisti. E intorno all’ora di pranzo, un po’ ovunque in città, si possono vedere ristoranti affollati con persone di lingue diverse che ordinano il loro pranzo o spuntino. Ma, a sentire i ristoratori, c’è da sfatare un tabù. Si abbandona, infatti, lo stereotipo dello straniero che viene in Italia solo per mangiare pasta e pizza e si scoprono dei veri e propri buongustai della cucina lucchese, che offre una vasta gamma di prodotti tipici della zona e che i visitatori ultimamente amano ordinare.
Zuppe toscane, tortelli lucchesi, bruschette, baccalà e farro sono tra le scelte più ambite, invece dell’abusato clichè della pasta, delle lasagne e della pizza. E c’è anche una particolare attenzione sulla provenienza delle materie prime. “Sono fatti in casa i tortelli?”, è la frase tipica dei clienti che vogliono vedere con i propri occhi e capire anche la preparazione del piatto. Evidentemente la gastronomia locale attira e incuriosisce. Ovviamente, le eccezioni non mancano: “Molti turisti richiedono il classico menù americano con hot dog e patatine che di tipico non ha niente – dice un esercente di piazza San Michele – E per questo devo prevederlo nel menu”. Come dire che la globalizzazione si fa sentire anche Lucca.
Facendo un giro dei ristoranti si può notare anche una notevole variabilità dei prezzi, a seconda che si mangi alla carta o con menu a prezzo fisso, che si tratti di cibi precotti o di pasti preparati all’istante. Ma ce n’è per tutti i gusti: si può mangiare, insomma, con 5 euro come con 25, anche se ovviamente la varietà di prodotti e di offerte è notevole.
Una notizia inaspettata, o forse non troppo, è che anche per i turisti si fa sentire la crisi: “Da quest’anno i turisti spesso non ordinano da bere – dice un altro ristoratore – ma si portano le bibite in borsetta. Una cosa che non accadeva negli anni precedenti”.
Fortunatamente per i ristoranti la richiesta dei piatti lucchesi non è in decadenza, ma gli esercenti ammettono che recentemente il turismo ha degli alti e bassi. Un altro sintomo di una crisi generalizzata, ma, evidentemente, a un buon pasto “alla lucchese” non si rinuncia mai.
Jovana Mertic
Aurora Russo