Ristoranti, ai turisti piace il “chilometro zero”

22 giugno 2015 | 14:10
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Ristoranti, ai turisti piace il “chilometro zero”
Ristoranti, ai turisti piace il “chilometro zero”
Ristoranti, ai turisti piace il “chilometro zero”
Ristoranti, ai turisti piace il “chilometro zero”
Ristoranti, ai turisti piace il “chilometro zero”

A Lucca è arrivata l’estate e con l’estate i turisti. E intorno all’ora di pranzo, un po’ ovunque in città, si possono vedere ristoranti affollati con persone di lingue diverse che ordinano il loro pranzo o spuntino. Ma, a sentire i ristoratori, c’è da sfatare un tabù. Si abbandona, infatti, lo stereotipo dello straniero che viene in Italia solo per mangiare pasta e pizza e si scoprono dei veri e propri buongustai della cucina lucchese, che offre una vasta gamma di prodotti tipici della zona e che i visitatori ultimamente amano ordinare.

Zuppe toscane, tortelli lucchesi, bruschette, baccalà e farro sono tra le scelte più ambite, invece dell’abusato clichè della pasta, delle lasagne e della pizza. E c’è anche una particolare attenzione sulla provenienza delle materie prime. “Sono fatti in casa i tortelli?”, è la frase tipica dei clienti che vogliono vedere con i propri occhi e capire anche la preparazione del piatto. Evidentemente la gastronomia locale attira e incuriosisce. Ovviamente, le eccezioni non mancano: “Molti turisti richiedono il classico menù americano con hot dog e patatine che di tipico non ha niente – dice un esercente di piazza San Michele – E per questo devo prevederlo nel menu”. Come dire che la globalizzazione si fa sentire anche Lucca.
Facendo un giro dei ristoranti si può notare anche una notevole variabilità dei prezzi, a seconda che si mangi alla carta o con menu a prezzo fisso, che si tratti di cibi precotti o di pasti preparati all’istante. Ma ce n’è per tutti i gusti: si può mangiare, insomma, con 5 euro come con 25, anche se ovviamente la varietà di prodotti e di offerte è notevole.
Una notizia inaspettata, o forse non troppo, è che anche per i turisti si fa sentire la crisi: “Da quest’anno i turisti spesso non ordinano da bere – dice un altro ristoratore – ma si portano le bibite in borsetta. Una cosa che non accadeva negli anni precedenti”.
Fortunatamente per i ristoranti la richiesta dei piatti lucchesi non è in decadenza, ma gli esercenti ammettono che recentemente il turismo ha degli alti e bassi. Un altro sintomo di una crisi generalizzata, ma, evidentemente, a un buon pasto “alla lucchese” non si rinuncia mai.

Jovana Mertic
Aurora Russo