Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni

25 giugno 2015 | 21:44
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Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni
Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni
Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni
Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni
Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni
Elettrosmog, esposto contro l’antenna in via Guidiccioni

di Roberto Salotti
Hanno presentato un esposto al Comune chiedendo un monitoraggio delle emissioni elettromagnetiche dall’antenna spostata dal tetto dell’Esedra a quello di una abitazione privata di via Guidiccioni. San Concordio dice no al trasloco della stazione radio sopra le case e vicino alle scuole e la protesta dei residenti è approdata, inevitabilmente, all’assemblea di stasera (25 giugno) alla scuola Collodi, organizzata dal Comune per presentare la bozza del piano triennale delle antenne. Ma – ed era prevedibile -, il tentativo dell’amministrazione di raccogliere le proposte e le osservazioni della cittadinanza, è stato interpretato dai più invece come un’occasione per manifestare il proprio malumore. Ed è comprensibile. Lo ha detto l’assessore all’ambiente Francesco Raspini, intervenuto all’incontro, dando una prima risposta agli abitanti sull’esposto protocollato lo scorso 18 giugno.

“Ci siamo attivati immediatamente – ha detto Raspini -: il 22 scorso l’ufficio ha inoltrato una lettera formale ad Arpat, con la quale si chiedono i monitoraggi richiesti dai cittadini. La situazione che si è determinata è dovuta alle leggi che lo consentono – precisa –: il Comune non è il legislatore e deve muoversi entro una normativa stringente. Nondimeno, assolveremo al nostro ruolo, sollecitando ulteriormente, qualora fosse necessario, i controlli di Arpat”.
Il caso di via Guidiccioni ha comunque tenuto banco per tutta la serata e il tentativo degli amministratori, dall’assessore Raspini al dirigente Mauro Di Bugno, di spiegare ai cittadini la situazione che ha determinato il trasloco dell’antenna dall’Esedra non ha avuto grande presa sulla gente. Che ha insistito, invece, nelle critiche alla nuova collocazione del ponte radio, facendo leva sulla vicinanza delle case e di siti sensibili, come le scuole.
L’obiettivo dell’assemblea però era un altro. Quello cioè di illustrare il nuovo piano triennale di cui intende dotarsi il Comune proprio per arginare il proliferare indiscriminato dei ripetitori, come nel caso di via Guidiccioni e ancora prima via Fonda a Sant’Alessio. Proprio su questo fronte sono attese novità imminenti, visto che questo venerdì è fissata la discussione al Tar presentato dalla Telecom dopo la revoca del parere positivo al sito prescelto (fuori dalle aree preferenziali del vecchio piano delle antenne), da parte delle Belle Arti. Cosa che di fatto ha bloccato il cantiere già partito da diverse settimane.
“E’ proprio per regolamentare questa materia che il Comune, coinvolgendo da subito l’osservatorio permanente sulla telefonia mobile – ha detto l’assessore -, vuole intervenire con il nuovo piano. Fissando delle aree preferenziali in cui, e solo in quelle, potranno essere collocate nuove antenne o trasferite quelle già esistenti”.
I fondamenti del percorso partecipativo fissati tra l’altro nella legge regionale che in materia di antenne dà ai Comuni la facoltà di predisporre un piano per gli impianti sono stati illustrati da Massimo Battaglia, esperto della scuola superiore Sant’Anna di Pisa, insieme al dirigente comunale Di Bugno, che ha illustrato nel dettaglio la bozza del piano, messa a punto grazie alla consulenza della facoltà di ingegneria dell’Università di Firenze.
Il piano, già passato al vaglio nella sua versione provvisoria dall’osservatorio e pubblicato sul sito internet del Comune di Lucca, nella sezione dedicata della Fabbrica del cittadino, si avvia verso il rush finale per l’approvazione che raccolte le osservazioni nelle tre assemblee pubbliche programmate (dopo quella di stasera e la prima che si è già svolta a Ponte a Moriano, il 30 toccherà al centro storico) potrebbe arrivare dall’osservatorio forse già nella riunione del prossimo 3 luglio e comunque, assicura Raspini, entro la fine del prossimo mese. Di modo che, dopo la procedura di Vas (valutazione ambientale strategica), approderà in consiglio comunale entro la fine dell’anno.
“Dopo anni in cui per varie vicissitudini – ha spiegato l’assessore all’ambiente -, il nuovo piano era stato rinviato, abbiamo ripreso in mano la situazione, giungendo dopo un lungo lavoro ad una proposta che ha tenuto conto delle caratteristiche del territorio, delle esigenze dei cittadini e delle proposte avanzate anche dai gestori di telefonia mobile”. Del resto, il Comune non può fare molto di più, spiega ancora Raspini. Può vincolare comunque le compagnie a siti prescelti, oltre i quali non possono sorgere nuove antenne. E ovviamente si tratta di aree con precise caratteristiche: edifici o zone pubbliche, il più lontano possibile da case o altri siti sensibili.
Ma anche su questi aspetti, si appunta la polemica della platea di circa 40 cittadini presenti all’assemblea di stasera. In particolare sono alcuni abitanti di via Giudiccioni ad incalzare sia Raspini che Di Bugno, chiedendo i motivi che hanno portato al trasloco dal tetto dell’Esedra. E l’assessore ha dunque ripercorso l’iter che si era concluso con un passaggio della pratica anche in consiglio comunale. Venuti meno i presupposti per la permanenza dell’antenna sopra la scuola, il gestore ha presentato istanza al Comune per traslocare il ripetitore sopra il tetto di un privato di via Guidiccioni, con il quale era già stato trovato un accordo. Entro 90 giorni il Comune si è dovuto esprimere, come prevede la normativa. Prima che del caso decidesse il Consiglio, c’era stato un lungo confronto nell’osservatorio permanente dove erano state proposte al gestore diverse alternative, tutte bocciate per le caratteristiche specifiche delle collocazioni. “In presenza di tutti i pareri favorevoli dagli enti preposti al controllo, compresa Arpat – ha aggiunto Raspini -, era impossibile per il Comune dire no. L’ente locale, infatti, può respingere la richiesta in tal senso di un gestore, soltanto in presenza di parere sfavorevole da parte di almeno uno degli organi preposti. In questo caso le condizioni non sussistevano ma abbiamo voluto che sulla questione si esprimesse pubblicamente il Consiglio comunale. Un no non sarebbe stato possibile e avrebbe esposto il Comune ad una richiesta di risarcimento danni da parte della compagnia”. E apriti cielo. A queste parole insorgono diversi cittadini, ed è difficile riportare subito la calma. C’è chi accusa il Comune “di fregarsene dei cittadini”, e chi invita a “mandare fiori” tra qualche mese agli abitanti del posto. Posizioni molto contrapposte, ma gli amministratori invitano la gente ad attendere i monitoraggi di Arpat. Anche quelli contestati dai più, perché basati su rilevazioni sulle 24 ore (e non più sul picco delle sei ore, come era previsto dalle normative superate).
Il piano delle antenne.La questione del costante monitoraggio delle emissioni è comunque alla base del nuovo piano messo a punto per conto dell’amministrazione. Un progetto che disegna 15 aree preferenziali per le antenne su tutto il territorio comunale. Di queste otto sono totalmente nuove, due sono confermate dal vecchio piano, altre 4 prevedono spostamenti rispetto alle collocazioni attuali. In estrema sintesi, le maggiori novità riguardano il centro storico, dove oltre al sito già previsto all’ex Manifattura si prevede un’area per le antenne sopra il Mercato del Carmine e l’Agorà. A S. Alessio, restando attese le decisioni sul sito di via Fonda, il Comune prevede una alternativa in prossimità del cimitero. Una seconda area viene individuata invece al Campo Pozzi. In viale Luporini, tra Sant’Anna e San Donato, la sede per le antenne si sposta dal tetto del deposito Clap a quello della biglietteria di Itinera, più distante dalle case. A Nozzano tramonta l’ipotesi del Castello (con sollievo per gli abitanti) a favore di una collocazione alla centrale di sollevamento, anche questa però oggetto di osservazioni da parte dei cittadini nel corso dell’assemblea di stasera. A Ponte San Pietro il piano mantiene l’area del cimitero, prevedendo un eventuale trasloco dell’antenna esistente dal tetto dell’edificio ex Telecom. A Montuolo sarà disponibile una nuova area nel bosco tra la ferrovia e l’autostrada. A Pontetetto e a S. Lorenzo a Vaccoli sono confermate invece, rispettivamente, le zone degli impianti sportivi e del cimitero. A San Cassiano a Vico le antenne potranno sorgere sul palo dell’illuminazione pubblica al centro della rotatoria dell’Acqua calda e alla Santissima Annunziata all’esterno del cimitero.