In S.Francesco il premio internazionale alla libertà

25 giugno 2015 | 12:14
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In S.Francesco il premio internazionale alla libertà

Lucca torna ad ospitare per la terza volta il Premio internazionale alla libertà, istituito dalla Società Libera e giunto ormai alla sua decima edizione: la cerimonia si svolgerà sabato (27 giugno) in San Francesco e la serata sarà ripresa e trasmessa da Rai 2 (in onda l’8 luglio). L’iniziativa è stata illustrata a palazzo Orsetti, alla presenza del sindaco Alessandro Tambellini, del presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Arturo Lattanzi, del direttore della società Libera Vincenzo Olita e della conduttrice della Serata per la libertà, la giornalista Rai Annalisa Bruchi.

Libera è un’associazione culturale nata nel 1998, con lo scopo di approfondire e promuovere le tematiche legate al liberalismo. Il premio è istituito dal 2003 e, quest’anno, i vincitori saranno quattro: si tratta di Maria Carmela Lanzetta (premio speciale alla libertà per il suo impegno nel contrasto del crimine organizzato), dell’agenzia spaziale italiana ( premio per la ricerca scientifica per l’attività svolta nel prevedere i cambiamenti climatici), del filosofo Philippe Nemo (premio per la cultura per la sua interpretazione del concetto di libertà) e del francese Pascal Salin (premio per l’economia grazie ai suoi studi sulla libertà economica).
“Si tratta di una manifestazione di rilievo internazionale – ha spiegato Tambellini – per cui la scelta di Lucca come sede ci onora. Noi, per altro, il concetto di libertas lo abbiamo bene impresso nella nostra cultura e lo abbiamo voluto scrivere anche sugli stemmi all’entrata delle mura”.
Vero padrone di casa è, però, Arturo Lattanzi, che ricorda: “Una manifestazione di questo livello non fa che valorizzare e promuovere il territorio lucchese, per cui l’accogliamo molto volentieri”. Olita insiste particolarmente sui concetti di fondo che ispirano quello che lui non vorrebbe chiamare premio, perché in Italia, afferma, tutti premiano tutti spesso senza reali motivazioni. Così, i suoi concetti sono lastricati di riferimenti alla responsabilità individuale, al libero mercato e alla figura di Friedrich Von Hayek. “Vogliamo fare qualcosa per il paese – spiega – cercando di promuovere il messaggio liberale che, in estrema sintesi, si racchiude nella formula meno Stato, più individuo. Porteremo sul palco personalità molto illustri, anche se avevamo pure altri nomi da aggiungere, che poi non si sono concretizzati. L’esempio di persone come Lanzetta, solo per fare un nome, ci rincuora: una donna che ha cominciato a lavorare come farmacista, poi è diventata ministro e alla fine, per non mischiarsi a certa politica, ha deciso di tornare alla sua farmacia. Questa è responsabilità individuale”. Olita ricorda che l’associazione non premia mai i politici (l’unico è stato Mario Monti, ma sette anni prima del suo incarico) e che ha dovuto restringere le categorie dei vincitori per mancanza di soggetti veramente degni: “In passato abbiamo consegnato riconoscimenti anche a giornalisti di prim’ordine – afferma – ma oggi non ne vedo di degni di ricevere la nostra attenzione”. La serata sarà condotta dal volto di Rai 2 Annalisa Bruchi, esperta nel plasmare trasmissioni di nicchia a contenuto economico: “Il problema principale della liberalizzazione – osserva – è proprio quello legato alla responsabilità dell’individuo. Questo appuntamento ha un obiettivo preciso: vogliamo valorizzare e diffondere i comportamenti virtuosi. Non è facile lottare contro la criminalità organizzata come Maria Carmela Lanzetta, come nemmeno è scontato riuscire a quintuplicare le risorse che si ricevono, come fa l’agenzia spaziale italiana”.
Società Libera produce ogni anno un volume (edito da Rubbettino) che contiene il rapporto sullo stato dell’arte in tema di liberalizzazioni: “L’alternanza di questi ultimi anni al governo – conclude Olita – ha prodotto soltanto molte promesse non mantenute. Pensate che dal Mef è addirittura scomparso il capitolo legato alle privatizzazioni. Parlano di 11,7 miliardi per la privatizzazioni, da utilizzare di qui al 2017, ma per ora non si è mosso nulla”. Un tema, quest’ultimo, che non viene sviluppato oltre per ragioni di tempo e di contesto, ma sul quale si registrano anche i flash di Tambellini e Lattanzi: “L’Europa ci ha redarguito più volte sul tema degli aiuti di Stato – osserva il sindaco – perché l’Italia fatica ad adeguarsi alle caratteristiche richieste ed è spesso in ritardo con le procedure”. Ancora più ermetico Lattanzi: “E’ un problema che tocca tutti – chiosa – anche le fondazioni. La verità è che ci manca il potere contrattuale necessario”.

Paolo Lazzari