
Lo aveva annunciato e così ha fatto: la consigliera del Movimento Cinque Stelle, Laura Giorgi ha presentato un esposto alla Corte dei Conti sulle case di cura comunali e le proroghe della gara. Il caso era stato sollevato dalla consigliera prima ancora che l’assessore Ilaria Vietina annunciasse in Consiglio il piano dell’amministrazione per procedere con i nuovi affidamenti delle tre case di riposo. Sostanzialmente, secondo il progetto, Palazzo Orsetti rinuncerà alla gestione, per così dire, “diretta” delle Rsa, affidandole in concessione ai privati (Leggi). Ma la Giorgi mette nel mirino non tanto la gara futura, ma quella che risale al 2007 e le successive proroghe. “Da allora – sottolinea la Giorgi – questi sevizi sono stati oggetto di una numerosa serie di determine di proroga o affidamento, che risultano in assenza di procedura negoziale”.
“Tale comportamento, come già per gli asili nido per i quali abbiamo già fatto un esposto alla Corte dei Conti, viene giustificato con l’urgenza di non interrompere un servizio pubblico essenziale, ma, la spiegazione, appare in contrasto con il rilievo elementare – osserva la Giorgi – che l’urgenza della proroga si manifesta, e dev’essere valutata, prima della scadenza del contratto e non dopo. Il risultato, cosciente o no, finisce con il perpetuare l’affidamento del contratto in capo a un medesimo operatore economico e per sottrarre il servizio alla concorrenza e al mercato, provocando un possibile aumento dei costi e un danno erariale. Le proroghe di cui parliamo sono 12, e, parrebbe esserci un aumento di spesa mensile da 482,039 euro (2007) a 556.665 ( 2012) a 580.000 nel 2014, anno in cui si sono dovute considerare, peraltro, le riduzioni imposte dalla legge). Da valutare particolarmente la determina 1381 con un aumento del costo a 666.666 euro, con motivazioni opinabili. Ovviamente, parte di quest’aumento di spesa può essere giustificato dalla necessità di accettare eventuali aumenti contrattuali del personale e-o delle spese generali. Tutto questo, però, doveva costituire uno stimolo ulteriore a bandire una nuova gara. Questa procedura di proroghe, peraltro, appare in contrasto con l’articolo 23 comma 2 della legge 18 aprile 2005 numero 62 e con l’articolo 57 comma 7 del decreto legislativo 163/2006”.