Servizi integrati tra Comuni e Asl per anziani e disabili

27 giugno 2015 | 11:41
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Servizi integrati tra Comuni e Asl per anziani e disabili

Una svolta importante, nel segno della semplificazione dei servizi e dell’efficienza: la gestione integrata delle funzioni socio-sanitarie sulla piana di Lucca diventerà realtà da lunedì (29 giugno), quando durante la conferenza dei sindaci sarà firmata la convenzione tra conferenza zonale della piana di Lucca e azienda Usl 2. I contorni dell’operazione sono stati illustrati questa mattina (27 giugno) a palazzo Orsetti, alla presenza del sindaco di Lucca Alessandro Tambellini, di quello di Capannori Luca Menesini, di quello di Altopascio Maurizio Marchetti, di quello di Porcari Alberto Baccini, quello di Pescaglia Andrea Bonfanti e, naturalmente, del direttore aziendale di Usl 2 Joseph Polimeni, affiancato dal responsabile di distretto Luigi Rossi. L’obiettivo ultimo, anche in forza degli indirizzi forniti dalle leggi regionali 44 e 45 del 2014, è quello di assicurare continuità ed equità di intervento ai pazienti.

“Questo è un passo in avanti importante – afferma Tambellini – perché la gestione unitaria dei servizi socio-sanitari evita le duplicazioni ad oggi esistenti e semplifica i percorsi. E’ un percorso ancora da costruire che ha già alle spalle un lavoro di mesi: in passato ci sono state difficoltà nel fare rete, mentre oggi ripartiamo da un gioco di squadra”.
L’integrazione delle funzioni si concentra in particolare su due macro aree: quella relativa agli anziani e quella dedicata alla disabilità. La continuità che si va cercando è relativa al percorso completo: diagnostico, terapeutico, sociosanitario ed assistenziale. Quanto sia rilevante il ruolo interpretato dal territorio della piana in questa partita (non quello della valle del Serchio, dove ad oggi l’integrazione non è riuscita) lo ricorda Polimeni: “Troppe persone cullano una visione ospedalocentrica – ricorda – quando le risorse che l’azienda destina al San Luca ammontano al 45 per cento del totale ed il resto si distribuisce sul territorio. E’ facile dunque comprendere quanto sia importante questa integrazione: i giuristi direbbero che deve instaurarsi un rapporto sinallagmatico (di reciprocità) tra ospedale e territorio. Per il futuro auspico regolamenti operativi ancora più chiari, perché la finalità ultima resta quella di dare servizi efficienti ai cittadini. La crisi si supera coniugando l’innovazione di processo con quella di prodotto. Vorrei anche che aumentassero gli strumenti di supporto alla domiciliarietà delle cure: la casa di riposo deve essere l’ultima possibilità utile”. Tra gli ambiti di intervento per l’area anziani ci sono, infatti, anche pacchetti assistenziali domiciliari e percorsi di rsidenzialità definitiva o semi residenzialità nelle Rsa.
La programmazione delle attività – non semplice quando si mettono intorno allo stesso tavolo assessori e tecnici di comuni diverse e di un’azienda sanitaria – sarà plasmata in modo da rispondere sempre di più ai bisogni della popolazione: in questo senso è previsto un coordinamento operativo delle attività professionali e la realizzazione di percorsi assistenziali.
E mentre Baccini si rivolge a Polimeni chiedendo un maggiore coinvolgimento della politica nelle scelte strategiche dell’Usl 2 sul territorio, perché “nessuno lo conosce come noi sindaci”, Bonfanti e Marchetti plaudono al difficile operato di questi mesi.
Tutti sono comunque concordi circa il fatto che la firma di lunedì rappresenterà un buon punto di partenza: “I mondi del sociale e del sanitario – osserva Luigi Rossi – devono per forza di cose dialogare tra loro. In questo modo superiamo gli steccati esistenti e garantiamo l’equità delle prestazioni a tutti i pazienti”. Di integrazione, semplificazione ed efficienza parla anche Menesini: “Il San Luca funziona se funziona il territorio – spiega – e con questo atto sarà possibile distribuire i servizi in modo omogeneo. Inoltre vengono liberate risorse: tagliamo i costi della macchina burocratica e riversiamo questo denaro sui servizi. Vogliamo avviare un percorso per ristrutturare insieme i momenti di programmazione e lavorare sugli strumenti di prevenzione per passare il guado della criticità attuale”.
In coda c’è anche spazio per qualche considerazione velenosa: “Qualcuno sostiene che spendiamo troppo per il canile e poco per i malati? – risponde ad una domanda Tambellini – La spesa per il sociale è altissima e siamo attenti a tutte le sensibilità. La nostra vera vittoria, al di là di certe accuse, sarà quella di mantenere invariata la qualità dei servizi”.

Paolo Lazzari