
Approvato ieri dall’assemblea dei soci il bilancio 2014 di Ctt Nord che rimane in perdita per circa 1 milione e settecentomila euro ma con un netto miglioramento rispetto al bilancio 2013 nel quale l’azienda perdeva circa 4 milioni e seicentomila euro. Il miglioramento sensibile ha visto praticamente annullarsi la differenza tra costi e ricavi con un risultato operativo di – 160mila euro a fronte di un fatturato di oltre 96 milioni di euro in crescita di quasi un milione rispetto all’anno precedente.
Durante l’assemblea che si è aperta con la notizia del respingimento da parte del Tar del ricorso presentato dai francesi di Ratp contro la gara a lotto unico, i soci hanno particolarmente apprezzato gli approfondimenti sui risultati della semplificazione societaria che ha ridotto le partecipate del gruppo da 18 a 11 con un risparmio di circa 8 centomila euro solo sui costi degli organi societari rispetto alla situazione precedente alla fusione (2012). I soci hanno potuto apprezzare anche i miglioramenti in termini di maggiore produttività generati dalla nuova regolamentazione aziendale che ha visto salire i giorni di lavoro medi e ridursi malattie, infortuni e ritardi. In assemblea sono stati evidenziate anche le forti criticità generate dal ritardo dei pagamenti da parte degli enti con oltre 30 milioni che Ctt avanza da tutti i livelli della pubblica amministrazione: stato, regione ed enti locali utenti del servizio. Il presidente Zavanella ha concluso invitando i soci a farsi parte attiva anche per la risoluzione possibilmente amichevole dei contenziosi in essere con gli enti utenti del servizio in vista della gara e prima che le cause arrivino a sentenza.
Su tutto però giunge lo scetticismo dei sindacati, in particolare della Uil Trasporti, che con il suo responsabile David Zullo, invita nuovamente l’azienda a farsi carico di una situazione che “per i lavori è arrivata ad essere intollerabile”. “I risultati raggiunti dall’azienda – spiega Zullo – in uno stato normale di rapporti tra di essa, i lavoratori e i sindacati dovrebbero riempire tutti di soddisfazione. Purtroppo non è così, perché quelle cifre sono state raggiunge con scelte che hanno gravato soltanto sulle spalle dei lavoratori. Mi riferisco ad esempio alla disdetta del contratto integrativo e della creazione di uno stato di fatto in cui viene perfino negato il diritto di ammalarsi al lavoratore. Troppe le questioni che non vanno, dalle più grandi alle più piccoli. Si pensi soltanto che al deposito dei mezzi in viale Luporini a Lucca, e in altri capolinea tra cui quello alla stazione, manca da giorni perfino la carta igienica. I numeri del bilancio da soli non possono spiegare questa situazione, che però è davanti agli occhi di tutti. Ci auguriamo che chi di dovere si faccia carico della crescente preoccupazione dei lavoratori, molti dei quali hanno fatto causa all’azienda per la disdetta dei contratti integrativi e la prima udienza è già fissata a settembre”.