Antenna a S. Alessio, ambientalisti incalzano il Comune

I membri dell’Osservatorio comunale di Lucca sulle stazioni radio base, ovvero Legambiente, Ambiente e Futuro, Italia Nostra e Comitati Antielettrosmog di Lucca si scagliano contro il Comune per il caso dell’antenna di Sant’Alessio. L’ordinanza del Tar, a cui ha ricorso Telecom, contro lo stop arrivato a cantiere avviato in via Fonda, ha di fatto consentito la ripresa dei lavori per installare la nuova stazione radio base. E’ a questo riguardo che i membri dell’osservatorio chiedono al Comune di agire e aprire un confronto con Telecom per evitare la politica “dei fatti compiuti”.
“La bozza di nuovo piano delle antenne, recentemente approvato in sede di osservatorio comunale – si spiega -, è la sintesi di un lavoro complesso svolto dall’amministrazione con la collaborazione di comitati ed associazioni, approvato all’unanimità a valle di un confronto con la cittadinanza, una volta che sono stati acquisiti i piani delle compagnie telefoniche e previo confronto con quest’ultime. Il principio ispiratore del piano è, infatti, quello di dare concreta attuazione alle previsioni normative che attribuiscono ai Comuni competenze per programmare l’inserimento delle antenne sia ai fini urbanistici che per minimizzare l’esposizione dei cittadini. In merito alla questione di S. Alessio è bene ricordare che Telecom ha ottenuto dal Comune una autorizzazione con il meccanismo del silenzio assenso, senza motivare la differente localizzazione, inizialmente prevista in area pubblica al cimitero. L’ordinanza del Tar con cui è stata sospeso l’effetto della revoca dell’autorizzazione paesaggistica riguarda, per altro, aspetti di metodo, e non di merito della questione, in quanto la Soprintendenza ha denunciato di non essere stata messa nella condizione di poter valutare correttamente l’inserimento dell’antenna nel paesaggio, tutelato dalla legge, delle colline prospicienti ville storiche”.
Da qui la stoccata al Comune. “Un’amministrazione comunale autorevole e sensibile – si legge nella nota – avrebbe, pertanto, esercitato la propria influenza per impedire che venissero ripetuti errori, già commessi nell’autorizzare proprio nella stessa area la realizzazione degli enormi tralicci del risanamento dell’elettrodotto Terna a 132 kv, che aspetta tutt’ora l’interessamento del Comune per concretizzare la promessa di interramento. Ci domandiamo se l’amministrazione voglia esercitare con Telecom anche il ruolo che gli compete per ricomporre una situazione sfuggita di mano, od intenda avallare la “politica dei fatti compiuti”, che essa stessa si è inopinatamente premunita di insegnare a tutti, come dimostra l’esempio del bel tendone da Circo recentemente installato sullo sfondo dei marmi di San Martino senza richiedere il preventivo nullaosta alla Soprintendenza”.