Carmine, ecco il progetto: 7 milioni per riqualificare

10 luglio 2015 | 10:36
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Carmine, ecco il progetto: 7 milioni per riqualificare
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Carmine, ecco il progetto: 7 milioni per riqualificare
Carmine, ecco il progetto: 7 milioni per riqualificare

Sette milioni di euro per il “nuovo” mercato del Carmine, da concedere per quarant’anni a un soggetto che si occupi della sua riqualificazione e della gestione, potendo contare anche su un finanziamento di 2,5 milioni di euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca. Con l’obiettivo finale di cambiare il volto all’intera area della piazza e delle zone limitrofe, che comprendono anche i bagni pubblici, l’area degli orti e gli spazi annessi. Per far diventare la zona una sorta di San Francesco – bis e farla tornare a dialogare, anche in senso urbanistico, con il resto della città. Magari pensando a una completa pedonalizzazione del quadrilatero su cui insiste il vecchio complesso mercatale.

E’ questo il sunto del masterplan per il Mercato del Carmine, riveduto e corretto dagli uffici e dagli assessorati ai lavori pubblici, all’urbanistica, al patrimonio e alle attività produttive, rispetto a quello già presentato nel 2010 e che mai ha avuto seguito. La presentazione è avvenuta davanti alle commissioni congiunte lavori pubblici e bilancio, che esprimeranno un voto sul progetto in una prossima seduta già convocata per mercoledì prossimo (15 luglio alle 13).
A illustrare il progetto l’assessore ai lavori pubblici, Francesca Pierotti: “In questo nuovo masterplan – dice – non è previsto solo un recupero fisico dell’area del mercato del Carmine, ma un’analisi complessiva del contesto urbano e dell’area in cui si va a inserire, che si riallinea con la zona del San Francesco. E considera non solo il complesso centrale, ma l’intera zona che comprende anhe i bagnetti pubblici, gli orti e gli spazi annessi. Lo scopo è il recupero funzionale di tutta l’area e prevede anche una futura pedonalizzazione della zona, in modo da recuperarne appieno l’attrattiva culturale, riaprendo anche alcuni passaggi attualmente chiusi o non accesssibili”. Quanto ai contenuti il masterplan prevede, prosegue Pierotti “di rivitalizzare l’area con una serie di funzioni. Innanziatutto l’area mercatale, che si inserisca con equilibrio, privilegiando la filiera conrta con le attività commerciali, turistiche e ricettive della zona. Quindi con il recupero dei percorsi, liberando le aree a confinee con la chiesa, riscoprendo l’intero perimetro anche grazie alla riapertura delle arcate. Nell’area riaperta è prevista una serie di attività di commercio di vicinato, che si rifacciano all’idea del mercato. Poi esisterà un’area attigua commerciale nelle zone perimetrali, anche destinata alla media distribuzione e un’area appositamente dedicata alla filiera corta. Esiste poi anche un collegamento verticale con il recupero dell’area superiore, magari anche con qualche ipotesi di apertura verso l’esterno con elementi architettonici moderni, come vetro e cemento, verso la zona dei bagnetti pubblici. C’è poi da recuperare anche tutta l’area del seminterrato, il tutto, auspichiamo, con soluzioni ecocompatibili e che si integrino con il contesto urbano”. C’è poi il capitolo accessibilità: “L’ipotesi – dice Pierotti – con una serie di step successivi, quella della piena pedonalizzazione dell’area con soluzioni che valorizzino la sostenibilità del carico e scarico delle merci e trovino anche adeguate soluzioni per la sosta dei residenti. Quello che viene ipotizzato è il colleggamento con aree di sosta nelle zone subito attigue o immediatamente fuori dalla città collegate con un sistema di mobilità collettiva che sia anche a servizio di chi viene dall’esterno”. Il tutto, come detto, per una cifra stimata di 7 milioni di euro, inserendo nel piano anche un contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca di 2,5 milioni di euro.
A contestare l’impostazione dell’amministrazione sul masterplan interviene il consigliere di Forza Italia, Marco Martinelli: “A nostro parere – dice – è sbagliata l’impostazione, che è quella di considerare questo come un intervento a sé stante e non all’interno di un disegno complessivo che comprenda i grandi contenitori inutilizzati come la Manifattura Tabacchi, il mercato di Pulia e l’ex ospedale di Campo di Marte”. Su due temi si incentra, invece, l’intervento di Luca Leone (Impegno Comune), ovvero sulla destinazione commerciale dell’area e sul ruolo di Polis come società di trasformazione urbana: “Innanzitutto mi chiedo – dice – come mai si è scelta la strada di un nuovo masterplan per l’area del Carmine. Inoltre quello che non si capisce è la destinazione dell’area, ovvero come si iinserisce all’interno del regolamento del commercio del Comune di Lucca che, per ora, non prevederebbe la realizzazione di realtà di media distribuzione come, ad esempio, Mc Donald’s e Eataly. Quanto alla Polis, visto che si parla della possibilità di realizzare Stu anche con l’intervento di capitali privati, mi chiedo a che cosa serve una realtà di quessto tipo se non per fare interventi come questo?”.
“La novità – replica Paolo Moriconi (Pd) – è che viene restaurato il mercato del Carmine nel suo complesso, e questo prima non era previsto. E la posizione dell’amministrazione è chiara nel senso che sicuramente la volontà è quella di privilegiare i prodotti locali”. “Io penso a una struttura – aggiunge Valentina Mercanti – fatta più per i lucchesi per i turisti. Una sorta di agorà ritrovato che serva come luogo di ritrovo anche nei periodi di bassa stagione in cui la città è morta, ed un luogo che possa convincere i lucchesi a ritornare a frequentare le attività del centro storico”.
Anche il presidente della commissione lavori pubblici, Battistini, difende la scelta dell’amministrazione comunale: “Martinelli – commenta – quando parla di mancanza di sinergia con il resto degli interventi sul territorio, ha perso un passaggio. Questo non è un corpo spurio rispetto al resto ma vi si ricollega naturalmente. Quanto ai contenuti la volontà è quella di farne una sorta di San Lorenzo a Firenze. Quello è il nostro esempio, viste le potenzialità della struttura e la richiesta forte che l’area mantenga una funzione mercatale”.
Martinelli non placa la polemica e rilancia con ironia: “Perché, forse dopo il sopralluogo dell’altro giorno qualcuno sa cosa si farà dell’area dell’ex Manifattura Tabacchi? Se lo sa, ce lo dica”. Un’affermazione che fa saltare su l’assessore Serena Mammini: “Innanzitutto il Piuss esiste – dice – e non dico altro. Poi nell’area noi sappiamo cosa ci verrà fatto e verrà comunicato al momento opportuno, ricordando che noi ragioniamo sempre e soprattutto in termini di competitività”. Per Sichi questo non deve essere l’ennesimo esempio di battaglia politica di retroguardia: “Non dobbiamo perdere di vista – dice – come e cosa è stato il mercato come cuore pulsante della città. Questo è un primo passaggio di comunicazione di quello che sta per avvenire. Meglio evitare liturgie noiose anche su questo tema”.
Alle questioni sollevate risponde ancora, riassumendo, l’assessore Pierotti: “Rispetto al vecchio masterplan – dice rispondendo a Leone – ci sono alcune novità su parti che erano incompatibili rispetto alla nostra visione della riqualificazione dell’area. Si parte dalla visione della piazza coperta, che diventerà come quella del mercato di San Lorenzo. Poi c’è il recupero della zona mercatale che nel masterplan precedente era stata abolita, con la possibilità dell’uso di spazi non solo per l’agroalimentare ma anche per organizzare altre manifestazioni. C’è ppoi lo spazio per altre attività commerciali e di media distribuzione con eventuale distinzione fra agroalimentare e non. Il tutto, comunque, passerà da una delibera consiliare. Abbiamo già lavorato, in questo senso, in proiezione, con la previsione di un bando di gara che conceda l’immobile per 40 anni per la realizzazione dei lavori e la gestione di tutto il complesso”.
Anche l’assessore Lemucchi, infine, risponde alle sollecitazioni di Leone, che torna a sottolineare la richiesta di strategie al Comune e l’assenza di un business plan quale quello che accompagnava il masterplan presentato da Polis a suo tempo: “A cambiare le cose – dice – c’è la possibilità di poter contare sul finanziamento della Fondazione Crl per 2,5 milioni di euro che rende “potabile” l’operazione. Che la strada precedente, peraltro, non fosse percorribile, lo dimostra che la gara era poi andata deserta”.
Un’ipotesi questa che il Comune, con il nuovo masterplan, vuole cercare di evitare.

Enrico Pace